Libri di Fabio Francione
Pasolini sconosciuto
Fabio Francione
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2015
Ugo Tognazzi regista
Fabio Francione, Lorenzo Pellizzari
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2002
pagine: 144
Marco Melani. Il viandante ebbro
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2002
pagine: 288
Tullio Kezich. Professione: spettatore
Fabio Francione
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2003
pagine: 172
Claudio Zanchi. Un riformista per il cinema
Fabio Francione
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2003
pagine: 300
Vittorio Caprioli regista
Lorenzo Pellizzari, Fabio Francione
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2003
pagine: 300
Il cinema di Luciano Ligabue
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2004
Nino Manfredi regista
Fabio Francione
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2005
Pier Paolo Pasolini sconosciuto
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2010
pagine: 200
Jacopetti files. Biografia di un genere cinematografico italiano
Fabrizio Fogliato, Fabio Francione
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 414
Che lo si ammiri o no, il cinema di Gualtiero Jacopetti non può lasciare indifferenti. Mondo cane, Africa addio, Addio zio Tom sono solo alcuni dei film che hanno inventato i contorni di un nuovo genere cinematografico, il Mondo Movie. Nato sul finire degli anni '50 come sottogenere del Documentario, il Mondo Movie vuole colpire lo spettatore ricorrendo a immagini e a temi spesso scioccanti e controversi, al limite della morbosità. Non a caso il genere è conosciuto anche con il termine "shockumentary". Il genere - nei decenni successivi - si dirama in più affluenti che hanno come sorgente i protagonisti di quell'incredibile stagione (Franco Prosperi, Paolo Cavara, Stanis Nievo, Antonio Climati, Mario Morra) fino ad abbracciare e includere l'approccio eretico e scientifico dei Fili Catiglioni. Francione e Fogliato ricostruiscono in questo libro la biografia di un fenomeno di culto, attraverso interviste, testimonianze, sondaggi critici, materiali editi e inediti, contributi originali e un corredo fotografico tratto da archivi pubblici e privati.
Simone Weil. Lettere dall'interno. Una sceneggiatura
Liliana Cavani
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 162
Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, Liliana Cavani ha già all’attivo documentari e film come Francesco, Galileo e I cannibali che l’hanno portata all’attenzione di critica e pubblico, creando dibattiti intorno alle sue anticonformistiche letture di personaggi ed episodi della storia. Di lì a poco, girando L’ospite, si occuperà anche di manicomi. Questo in piena rivoluzione basagliana. Nel mentre, si ricorda di aver letto Simone Weil, rimanendo colpita dalla figura della mistica e filosofa francese, capace di “sporcarsi le mani” con la quotidianità più misera, ai suoi tempi rappresentata dalla vita in fabbrica e dalla guerra. Con la collaborazione di Italo Moscati, scrive una sceneggiatura. Pensa di fare un film, che non si farà. Elsa Morante le dà un altro libro, Milarepa, che sarà il film che precederà il successo mondiale de Il portiere di notte. Nel 1974, a distanza di pochi mesi dall’uscita di questo film, l’Einaudi pubblicherà Lettere dall’interno. Racconto per un film su Simone Weil. Questa nuova edizione della sceneggiatura s’inserisce nella “renaissance” weiliana. Ad arricchire il volume, curato da Fabio Francione, vi è una conversazione con la regista che ricostruisce la cornice temporale in cui la sceneggiatura è stata scritta e la ricezione della Weil in Italia.
Il teatro lancia bombe nei cervelli. Articoli, critiche, recensioni (1915-1920)
Antonio Gramsci
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 235
Una raccolta di articoli pubblicati sulle pagine de "l'Avanti" tra il 1915 e il 1920 per riscoprire la produzione di critico teatrale di un allora giovanissimo Antonio Gramsci. Prima di passare il testimone a Piero Gobetti, Gramsci svolse con grande passione l'impegno di cronista teatrale per conto del quotidiano socialista. Durante questo periodo, si distinse come uno dei pochi in grado di porre attenzione e di cogliere i risvolti sociologici e ideologico-politici legati al messaggio culturale che il teatro, per sua natura, genera. Era la fase in cui l'ideologia borghese conosceva in Italia un momento di profonda crisi. Nei suoi commenti, spesso polemici e corrosivi, Gramsci non mancò di evidenziare un rispecchiamento tra la decadenza dello spirito borghese e il conformismo di certe opere teatrali. L'attività di giornalista militante e di acuto pensatore politico, che ha doverosamente consacrato il filosofo sardo come una delle menti più lucide del nostro Novecento, non può dunque essere disgiunta da questa raccolta di scritti, tutt'altro che marginali da un punto di vista sia qualitativo sia quantitativo.