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Libri di Fabrizio Barabesi

Il treno alle porte del paradiso. Ferrovia, musica, canzoni, storie

Il treno alle porte del paradiso. Ferrovia, musica, canzoni, storie

Stefano Maggi, Pino Tuscano, Fabrizio Barabesi

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2024

pagine: 192

“Questo treno porta santi e peccatori, perdenti e vincenti, puttane e giocatori d’azzardo, questo treno trasporta anime perse”. Bastano poche parole, in questo caso di Bruce Springsteen, per dipingere un universo intero e far apparire i mille volti della natura umana. La locomotiva sbuffante e i vagoni carichi di personaggi sono l’oggetto centrale di questo Il treno alle porte del paradiso perché, dove c’è una storia di viaggio, c’è anche un sottofondo musicale. E proprio le sette note, siano esse maltrattate da una chitarra rock o accarezzate dalla voce di un raffinato cantautore, rappresentano il filo conduttore di questo volume che ha lo scopo di provare a narrare il legame presente in decine di canzoni anglo-americane e italiane, fra la musica e, appunto, quello che è da due secoli uno dei simboli dell’esistenza di ciascuno di noi: il treno. Il rumore del vapore, gli ambienti delle vetture, il fischio, i viaggiatori, i vagabondi e i treni merci, storia e storie del più “sacro e profano” dei mezzi di trasporto. E poi tutti in viaggio verso il cielo seduti su un treno “alle porte del paradiso”… anche perché in paradiso non si lascia indietro nessuno. I tre autori del testo spaziano in questi territori sconfinati, dove il protagonista è un convoglio ferroviario che spunta inarrestabile dietro una curva o che scappa veloce verso una vita migliore, verso il riscatto o la perdizione. Stefano Maggi racconta come le canzoni sulla ferrovia siano una fonte per analizzare la storia sociale, Pino Tuscano si perde sul rock’n’roll train a stelle e strisce e Fabrizio Barabesi ci riporta a casa, in Italia. Prefazione di Stefano Pierini.
15,00

Isolation rock. Storie di musica, quarantena e coronavirus

Isolation rock. Storie di musica, quarantena e coronavirus

Fabrizio Barabesi

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2020

pagine: 176

Il libro che avete tra le mani, mentre c’è chi continua a combattere il contagio in prima linea e chi si sta lentamente abituando al nuovo mondo in compagnia del Coronavirus, è il tentativo di utilizzare la musica per inventare delle playlist strettamente collegate all’isolamento. Uno spunto insolito per “ascoltare” con occhio differente la nuova realtà che ci circonda e che qualcuno aveva già profetizzato. E così si scopre infatti che di distanziamento sociale già parlava nel 1982 Renato Zero. Sì, proprio lui: il re dei sorcini nel pezzo Contagio cantava “Pericolo di contagio, che nessuno esca dalla città… l’isolamento è un dovere oramai… dare la mano è vietato”. Un volume in note dedicato a quelle categorie di persone che con la loro dedizione finiranno nei libri di storia come i veri protagonisti di quest’emergenza planetaria. Il tutto passando attraverso decenni di rock’n’roll e scomodando anche delle icone come Giorgio Gaber che nel 1974, nel brano La peste, ispirandosi al flagello manzoniano intonava “Un bacillo che saltella / che si muove un po’ curioso / un batterio negativo / un bacillo contagioso”. Fino agli eccessi del black metal di gruppi come Pandemia o alla parodia di Bella ciao trasformata nella Canzone dell’amuchina: “Un’amuchina / mi son comprato / virus ciao / virus ciao / virus ciao ciao ciao”. E su tutto aleggiano, per ricordare la gravità di ciò che ha cambiato per sempre molte delle nostre abitudini, le sonorità misteriose e ipnotiche di Björk che in Virus sussurra “Come un virus ha bisogno di un corpo… io busso alla tua pelle ed entro”. Fortunatamente lei parlava d’amore.
16,50

Baby rock. 50 canzoni per crescere piccoli demoni

Baby rock. 50 canzoni per crescere piccoli demoni

Fabrizio Barabesi, Manuela Lozza

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2019

pagine: 224

A 10 anni sceglierà da solo che musica ascoltare, sicuri di voler correre il rischio? Certo che no. Quindi, al lavoro. Gimme shock treatment cantavano i Ramones: vai con il lavaggio del cervello! Per creare veri rockettari vi servono passione per la materia e aneddoti curiosi. In questa battaglia vi promettiamo un mucchio di alleati, solisti e band degli ultimi 70 anni, che desiderano più di voi che riusciate nell’impresa. 50 canzoni e 2 visioni, quella di un padre rockettaro e di una mamma che "evviva il rock!, soprattutto se l’alternativa è la trap". Il viaggio sarà divertente e la meta – sedervi fra 15 anni ad ascoltare un buon disco scelto da lui – vi riempirà di gioia! Ma dovete iniziare subito perché a 6 anni i vostri figli inizieranno a subire l’influsso commerciale della radio e del famigerato web. E in un attimo, un oscuro attimo, anche voi vi ritroverete, impotenti e semi-imbambolati, sul divano a sentire le strofe senza cuore di un 16enne, che poteva anche diventare un vero cantautore, ma è finito così, ammettiamolo, per colpa dei genitori. Quindi avete una grande responsabilità. Ascoltare, vedere, conoscere i Kiss, per dirne una, sarà un’esperienza unica per vostro figlio. E se più tardi vi chiederà di risentire quel brano, allora saprete di essere sulla buona strada. Ma non potete farvi trovare impreparati quando domanderà “Hai altre canzoni così?”. Certo che le avrete. Qui ce ne sono 50, con relativi consigli e risposte sfiziose alle loro domande, tutte già testate da noi. Insomma, lunga vita al rock and roll, anzi, Long live rock’n’roll, brano dei Rainbow che vi darà l’occasione di parlare di Ritchie Blackmore, il chitarrista che inventò il riff di "Smoke on the Water". E qui, largo a un immaginifico racconto di acque in fiamme e colonne di fumo che si innalzano verso il cielo, roba che manco il Signore degli anelli! Dunque volume e schermo sempre a portata di mano: con il rock, oltre al sound giusto, potrete regalare alla vostra stirpe più emozioni di una battaglia tra unicorni e draghi, tra supereroi e apocalittiche creature del male. E nessuno lo sa meglio di voi: anche questo è amore!
16,00

667. Ne so una più del diavolo. Canzoni rock nate sotto il segno della croce

667. Ne so una più del diavolo. Canzoni rock nate sotto il segno della croce

Fabrizio Barabesi, Maurizio Pratelli

Libro

editore: Arcana

anno edizione: 2017

pagine: 224

Angeli e demoni, sacro e profano: sessant'anni di cultura rock riletti attraverso l'eterna lotta tra il buio e la luce. Satana è rock, molto rock. E Dio pure: dall'"Hallelujah" di Cohen a "Damned In Black" di Burzum, i musicisti hanno disseminato le loro canzoni di riferimenti più o meno espliciti, di indizi per scoprire angeli o diavoli, per adorarli o rinnegarli. Quante volte il maligno, in sella a una Harley, è comparso su un palcoscenico? C'è chi è pronto a giurare di averlo visto dietro le croci capovolte issate sui palchi di gruppi metal. Ma c'è anche chi ha sentito riecheggiare il credo luciferino ascoltando al contrario le canzoni dei Led Zeppelin e chi è convinto di aver letto messaggi demoniaci nei versi poetici delle leggende del rock. E persino chi ha stretto un patto con il diavolo per diventare immortale: inevitabile pensare a Keith Richards o all'iguana del rock, Iggy Pop. Un esercito nutrito, una falange infernale ben combattuta dagli artisti che hanno invece provato a rispondere solo a Dio come i nordici Golden Resurrection o il sacrale Nick Cave di "God Is In The House". Senza dimenticare che la discografia, per non fare torti a nessuno, ha immolato sull'altare del pop anche una Madonna che canta "Like A Prayer". Dall'allegorica "Buona novella" di De André al fervore religioso del Dylan di "Slow Train Coming", per finire negli abissi satanici del black metal, questo libro vi guiderà in un viaggio tra buio e luce, tra spiritualità e torbidi impulsi, per scoprire i retroscena dei testi sacri e profani degli ultimi sessant'anni di cultura rock.
15,50

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