Libri di Filippo Ribani
Furti e insulti. Il conflitto città-campagna tra immaginario e realtà nell'Italia tardomedievale
Filippo Ribani
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2024
pagine: 236
La satira del o contro il villano ha attraversato molti generi e testi della letteratura tardomedievale e poi moderna. Fioriscono nel tardo medioevo, infatti, molti degli stereotipi sui contadini – furbi, bugiardi e ladri, oltre che ignoranti, puzzolenti e irascibili – che trovarono nella modernità nuova linfa vitale, sopravvivendo fino ai giorni nostri in detti e figure popolari. Questo libro esplora il rapporto con la realtà di alcune di queste immagini al momento del loro emergere letterario, indagandone il grado di realismo e l’impatto sociale, nella misura in cui politiche anticontadine basate su argomenti analoghi a quelli esposti in letteratura confluirono negli statuti comunali, e tracce degli stessi insulti e delitti riportati dalla satira si possono leggere nella documentazione giudiziaria delle città italiane del Tre-Quattrocento.
Cibi rustici per palati raffinati. Culture contadine e tavole aristocratiche nel Medioevo italiano
Filippo Ribani
Libro: Libro in brossura
editore: Fondazione CISAM
anno edizione: 2021
pagine: 176
Il volume esplora la cultura alimentare delle popolazioni contadine italiane del basso medioevo, riconoscendone la pluralità di espressioni sul territorio e il rapporto che legava ciascuna di esse alla cultura alimentare dei potenti. Punto di partenza è la prospettiva delle classi dominanti, più volte espressa nelle fonti letterarie: numerosi sono i testi, riconducibili al genere della "satira del villano", che denigrano le pratiche alimentari dei rustici al fine di valorizzare per contrasto quelle di signori e cittadini. La mistificazione di tale immagine è svelata da molti indizi disseminati qua e là nella documentazione, che suggeriscono quantomeno di sfumarla, adattandola a un mondo contadino diversificato e stratificato. L'esame dei ricettari di alta cucina e delle descrizioni dei grandi banchetti signorili mostra inoltre come non ci fosse una rigida barriera tra la cultura alimentare dei contadini e quella degli strati sociali superiori, che anche nelle sue espressioni più raffinate accoglieva prodotti e ricette tipiche del mondo rusticale. Le differenze maggiori, tra i due ambiti, riguardavano la struttura del pasto e l'apparato del banchetto, e determinavano una diversa significazione di pratiche alimentari spesso condivise.