Libri di Franca Mannu

Con questo libro si conclude la trilogia erotico-sentimentale della sventurata Maya e del mafioso Mikhail. Yakov, il nemico giurato di Mikhail, farà di tutto pur di danneggiarlo, utilizzando ogni forma di violenza. Neppure Maya è al sicuro, nonostante la protezione quasi ossessiva di Mikhail, sarà costretta ad affrontare Yakov, e dovrà subirne le conseguenze catastrofiche. I due protagonisti saranno in grado di sopravvivere? Le vicende che coinvolgono Maya e Mikhail galleggiano in equilibrio tra il bene e il male fin dal primo volume, "Nella tempesta". Legami, e proseguono nel secondo, "Nella tempesta. Desiderio e paura", in un crescendo di emozioni. Prefazione di Colombero Guglielmo.

Nel seguito di Nella tempesta, le vicissitudini della giovane Susanna imboccano una direzione inaspettata, conducendola persino verso un nuovo nome, Maya. Essere riuscita a sfuggire ai tentacoli dell'organizzazione mafiosa russa, non la mette al riparo dalle attenzioni possessive di Mikhail, il quale, nel frattempo, ha assunto il controllo dei traffici illeciti a San Pietroburgo. L'uomo la accoglie a casa sua, nella terra dei ghiacci, con l'intenzione di annoverare la giovane donna nella cerchia delle sue conquiste voluttuose. La rozza psicologia maschilista di Mikhail si rivelerà del tutto illusoria e finirà per impattare contro l'apparente fragilità di Maya, mescolandone i frammenti.

"Nella tempesta" è la storia tormentata di una giovane donna, Susanna, che si ritrova, suo malgrado, invischiata in alcuni giri criminali, governati principalmente dalla mafia russa, all'interno dei quali scoprirà la presenza di Mikhail, uno spietato membro dell'organizzazione, del quale diventerà amica. È qui che la storia comincia a intrigarsi: Susanna verrà rapita e seviziata dal suo ex, Diego, alleato di un clan mafioso albanese, a sua volta in lotta con quello russo. Tra intrighi mafiosi e supplizi, Susanna riuscirà a scampare alle sevizie, ma solo per finire in un girone peggiore, ossia prigioniera della mafia russa. Solo grazie alla protezione di Mikhail, Susanna sopravvivrà a quel castello di torture. L'anima tormentata della giovane donna non avrà mai pace, tra vicende passionali e meccanismi psicologici riconducibili alla sindrome di Stoccolma, fino a quando non riuscirà a scappare.