Libri di Francesco Bove
Benevento nel Medioevo. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 290
Questo primo volume dei due editi in memoria di Carmelo Lepore (1939- 2013), ha lo scopo di riproporre quattro dei suoi lavori storiografici più importanti per la comprensione della storia medievale della città di Benevento. Tre di essi sono oggi di difficile reperibilità, il quarto è addirittura inedito. Rappresentano gli esiti di una ricerca pluriennale condotta con rigoroso metodo paleografico e diplomatistico nell’archivio della Biblioteca Capitolare diocesana, nell’Archivio Civico beneventano e nell’Archivio Apostolico Vaticano. I quattro saggi trattano la vicenda di lungo periodo dell’Arcidiocesi di Benevento, la storia del francescanesimo cittadino, le edizioni originali sia degli Statuti beneventani del 1203, sia del cartolario del monastero femminile di S. Maria di porta Somma, adeguatamente commentati e tradotti. Costituiscono solo una parte del complesso disegno storico composto dall’autore per la città mediante approfondimenti tematici che ancora attende di essere pubblicato.
Benevento nel Medioevo. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 306
Questo secondo volume dei due editi in memoria di Carmelo Lepore (1939- 2013), raccoglie i contributi di sei studiosi legati al professore da rapporti di stima, di amicizia e in alcuni casi di collaborazione che, sulla scia del suo metodo analitico applicato per temi, provano a delineare un quadro articolato delle istituzioni e delle dinamiche sociali nella città di Benevento tra XI e XVI secolo, valutando il mutamento delle strutture organizzative, ideologiche e materiali del governo locale, nonché il rapporto tra la collettività urbana e i poteri superiori ed esterni; provano, inoltre, a fornire un esempio della cultura letteraria e religiosa ricavabile dalle agiografie, dalle quali si estrae un testo integralmente tradotto e commentato, a tracciare un originale profilo dell’assetto urbano tra V e XVI secolo, a ricostruire la cultura antiquaria settecentesca, ad approfondire la devozione mariana di derivazione tardoantica e a soffermarsi, infine, sull’arte francescana locale tra XIII e XIV secolo.
Storia del monastero e della chiesa di S. Sofia in Benevento
Francesco Bove
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2022
pagine: 188
Lo studio tratta della vicenda di lungo periodo di uno dei più importanti monasteri benedettini del Mezzogiorno. Fondato dai duchi longobardi di Benevento nel sec. VIII e dedicato alla "Divina Sapienza", fu dotato di notevoli possedimenti fondiari distribuiti in un'area molto vasta che andava dalla Campania, alla Puglia, alla Basilicata fino al Molise. Esercitò notevole influenza sia sul piano culturale (nel suo scriptorium furono redatti diversi codici in scrittura beneventana), sia sul piano politico-economico contribuendo, in particolare, allo sviluppo della città in cui era situato. Nonostante l'origine longobarda il suo periodo di maggior fulgore si ebbe tra XI e XIII secolo, fase in cui Benevento raggiunse, caso unico nel regno meridionale, un sorprendente grado di autonomia. In tale periodo il monastero si arricchì di opere d'arte. Il libro ripercorre l'intero processo di crescita e di decadenza di S. Sofia evidenziandone i rapporti con le trasformazioni urbane e territoriali.
João Gilberto. Un impossibile ritratto d'artista
Francesco Bove
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2019
pagine: 175
João Gilberto Prado Pereira de Oliveira è uno dei personaggi più geniali della musica del Novecento, in costante ricerca tra tradizione e innovazione, uno sciamano che trasforma in oro tutto quello che tocca. Il chitarrista brasiliano è uno degli inventori del celebre ritmo della Bossa Nova che ha dato origine, alla fine degli anni Cinquanta, a un genere inimitabile. João è un tutt'uno con la chitarra e, sin dagli esordi con i gruppi vocali, è ossessionato dalla ricerca di un nuovo modo di suonarla al punto da concentrarsi unicamente su di essa, anche a costo di isolarsi dal mondo. La sua caparbietà proverbiale gli ha permesso di creare un disco clamoroso, "Chega de saudade", considerato da tutti l'album che ha gettato i semi della Bossa Nova, e di continuare la sua ricerca, imperniata sui brani tradizionali della musica popolare brasiliana. Miles Davis dichiarò che avrebbe potuto suonare bene anche leggendo un elenco telefonico, mentre per Caetano Veloso, João Gilberto è meglio del silenzio. Il libro è il risultato di una ricerca decennale basata su documenti d'archivio e propone un ritratto d'artista dettagliato e appassionato, che mette in primo piano la storia di João Gilberto e analizza, nel dettaglio, dischi ed esibizioni. Nell'ultimo capitolo, infine, si descrive il rapporto privilegiato che João ha con Malia, attraverso le recensioni dei concerti dei giornali italiani e i racconti di chi ha vissuto quei momenti speciali. Prefazione di Sergio Hovaghimian e presentazione di Francesco Raiola.
La Rocca dei Rettori e i sistemi di difesa della città di Benevento dal medioevo all'Unità d'Italia
Francesco Bove, Carmelo Lepore
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 117
Questa monografia, focalizzata sui sistemi di difesa militare della città di Benevento, è in realtà molto altro. Sviluppa una complessa indagine che travalica l'ambito specialistico dell'architettura e tocca alcuni fondamentali temi della storiografia cittadina, richiamando questioni di ordine più generale, tra cui la singolarità e l'isolamento attribuiti solo all'enclave pontificia all'interno del Regno di Napoli. A parere degli Autori, invece, la comunità beneventana non appare molto diversa dalle altre del Mezzogiorno. Essa, infatti, non si preoccupa di rinnovare i propri mezzi di difesa, di adeguarli all'evoluzione delle tecniche ossidionali dopo l'esperienza delle crociate e dopo l'introduzione delle armi da fuoco, né si dedica al mantenimento di un'organizzazione militare interna in grado di garantirne l'autonomia. Le mura tardo antiche restarono pressoché invariate fino all'unificazione nazionale, mentre i rappresentanti del papa (rettori e governatori) dovettero proteggersi con ben più sofisticati apprestamenti dalle sommosse popolari.