Libri di Francesco Paolo Santori
Il soldato albanese per l'Impero ottomano del 1420
Francesco Paolo Santori
Libro: Copertina morbida
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2021
pagine: 288
Il soldato albanese di F. P. Santori, è un romanzo scritto come parafrasi di una ballata che fa parte della letteratura orale arbëresh tramandatasi per secoli nelle recitazioni al focolare, nei canti degli aedi nelle fiere o nelle valli che rallegravano le ricorrenze nelle festività religiose o nelle cerimonie familiari, come battesimi e matrimoni. In queste composizioni scritte in versi e adornate con il canto corale erano ricordati gli avvenimenti più rimarchevoli della cronaca locale o rievocano le lunghe lotte contro gli invasori turchi e le vicissitudini dell'esodo cui erano stati costretti dopo l'occupazione ottomana dei propri territori. È lo stesso autore a dichiarare esplicitamente il suo intento nel ricostruire gli eventi che formano l'oggetto della ballata ricostruendo l'episodio ivi ricordato. lo spazio geografico-temporale è sospeso tra la terra ospitante e una dimensione onirica di un mondo lontano ancora presente nella memoria collettiva dopo i circa tre secoli passati da quel tragico momento. Scrive lo stesso Santori alla fine del romanzo: «Io qui la registro per comodo maggiore dei curiosi, e per maggiore chiarezza degli antecedenti, e per uso di qualche antiquario, e per utilità soprattutto degli albanesi. Eccola dunque scritta in linguaggio indigeno, e tale quale essa va per le bocche di tutti i popoli albanesi; non che tradotta di parola, a parola; senza neppur curare qualche sgrammaticatura, per conservare la fedeltà della traduzione».
La figlia maledetta
Francesco Paolo Santori
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 268
"La figlia maledetta" di F. P. Santori è un romanzo scritto sotto forma di dialogo, pubblicato nel 1863, offre un quadro vivace e interessante della società calabrese della prima metà dell'Ottocento. Considerato perduto per circa un secolo ne è stata trovata una copia nella Biblioteca Parrochiale di Acquaformosa nel Fondo Ferrari, un papas che ha tenuto a lungo la cattedra di Lingua albanese all'Università di Bari, il quale non si era mai accorto di possedere forse l'unica copia residua del romanzo santoriano perché rilegata in maniera anonima. Il romanzo è scritto interamente in italiano e si svolge interamente nella Valle del Savuto. Una singolarità per un autore considerato tra i maggiori rappresentanti della letteratura arbëresh. Il romanzo rappresenta un utile strumento per la conoscenza della formazione letteraria e della maturazione artistica dell'autore.