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Libri di Francesco Prontera

Al di qua delle Colonne d'Ercole. Scoperta e rappresentazioni del Mediterraneo

Al di qua delle Colonne d'Ercole. Scoperta e rappresentazioni del Mediterraneo

Francesco Prontera

Libro: Libro in brossura

editore: Olschki

anno edizione: 2025

pagine: 274

Spazio di traffici e di conflitti, il Mediterraneo rappresentò il centro del mondo per la civiltà greco-romana; ma come si arrivò a concepire la sua unità? La distinzione tra mare interno ed esterno alle Colonne d’Eracle fu un esito imprevisto della colonizzazione greca e fenicia fra VIII e VII sec. a.C. L’orizzonte geografico di Omero, infatti, era ancora circoscritto al bacino orientale del Mediterraneo e solo la colonizzazione portò ad ambientare le peripezie di Ulisse in Occidente, dove i coloni greci ritrovarono la Rupe di Scilla, le Isole di Eolo/Eolie e l’Isola di Circe/Circeo e l'isola delle Sirene. Così in Occidente, e più tardi nel Mar Nero, emigrarono con i Greci anche i culti eroici e i miti di Eracle e di Achille. In quanto parte essenziale dell’ecumene, il Mediterraneo venne descritto sistematicamente dai geografi antichi nei Giri della terra e nei Peripli, occasionalmente da Erodoto il padre della storia, per poi prendere forma nella cartografia. La funzione permanente svolta dal mare interno nelle costruzioni della cartografia, da Eratostene a Tolemeo, non ha però alcuna incidenza sulla riflessione storico-antropologica degli antichi, orientata piuttosto dalla tripartizione continentale del genere umano (Europa, Asia e Libia/Africa). In tale prospettiva si collocano anche le considerazioni svolte da Strabone, storico e geografo greco attivo al tempo di Augusto, sul Mediterraneo come “spazio dell’impero romano”. Nel Medioevo le mappae mundi cristiane ripresero l’immagine di una terra circolare con il suo mare interno, mentre nella civiltà islamica venne recepita precocemente la geografia tolemaica, come mostra la grande carta di Edrisi del XII sec. La riscoperta del Mediterraneo come spazio a sé si deve, però, alla cartografia nautica e al portolano, due prodotti originali della civiltà tardo-medievale. L’ultima parte del libro sposta l’attenzione sull’origine di un’idea che appartiene esclusivamente alle rappresentazioni collettive dell’età contemporanea: la nozione di “clima mediterraneo”, codificata nella seconda metà dell’Ottocento dalla geografia tedesca con Theobald Fischer.
29,00

Spoydes oyden ellipoysa: Anna Maria Biraschi. Scritti in memoria

Spoydes oyden ellipoysa: Anna Maria Biraschi. Scritti in memoria

Libro: Libro in brossura

editore: Morlacchi

anno edizione: 2020

pagine: 688

Anna Maria Biraschi, professoressa di Storia Greca alle Università di Perugia e di Salerno, ci ha lasciati il 1° novembre 2017. Questa raccolta di oltre 40 saggi, opera di studiosi italiani, francesi e tedeschi, è testimonianza della stima e dell’affetto di cui fu circondata nel mondo scientifico. Essi sono in gran parte legati alle tematiche che più le furono care (la storiografia, la storia della Magna Grecia nei suoi vari aspetti, Strabone e la letteratura geografica), ma si aprono anche su altri campi delle scienze del mondo antico. Completano il volume un elenco degli scritti di Anna Maria Biraschi e un ricordo delle esperienze di generoso impegno sociale che a Gubbio la videro protagonista.
50,00

Chianti e dintorni. Territorio, storia e viaggi

Chianti e dintorni. Territorio, storia e viaggi

Francesco Prontera, Leonardo Rombai, Renato Stopani

Libro: Copertina morbida

editore: Polistampa

anno edizione: 2016

pagine: 128

16,00

Geografia e storia nella Grecia antica

Geografia e storia nella Grecia antica

Francesco Prontera

Libro

editore: Olschki

anno edizione: 2011

pagine: 272

Gli studi di Prontera si rivolgono a figure di primo piano della cultura greca (Erodoto, Eratostene, Polibio e Strabone) che hanno segnato la formazione e trasmissione del sapere geografico. Emerge così in età tardo-ellenistica il relativo progresso della cartografia antica, che riguarda non solo il profilo del Mediterraneo o dell'Asia-continente, ma anche gli spazi "regionali" che caratterizzano la figura dell'ecumene: l'Iberia, l'Italia, la Sicilia, la Grecia e l'Asia Minore.
32,00

Tabula peutingeriana. Le antiche vie del mondo

Tabula peutingeriana. Le antiche vie del mondo

Libro: Libro o carta ripiegata

editore: Olschki

anno edizione: 2003

pagine: 70

La riproduzione di un documento eccezionale e unico nel suo genere: una 'carta stradale' del mondo antico (ca. IV sec. d.C.) disegnata in un rotolo di pergamena (ca. XII-XIII sec.), che è attualmente conservato alla Biblioteca Nazionale di Vienna. La Tabula Peutingeriana è una lunga striscia di pergamena (ca. cm 700 x 34) che su un'immagine cartografica fatalmente deformata raffigura non solo la rete stradale dell'impero romano, ma anche gli itinerari che attraversano le regioni esterne all'impero fino ai limiti orientali della terra abitata. Viene qui presentata la riproduzione, ingrandita e a colori, del fac-simile pubblicato nel 1888 da K. Miller, preceduta da alcuni saggi che illustrano le caratteristiche generali del documento (M.Magini), il posto della Tabula nella storia della cartografia greco-romana (F.Prontera), la sua tradizione medievale e rinascimentale (P. Gautier Dalché) e infine il suo valore documentario per la viabilità e la topografia dell'Italia antica (M.Calzolari). Premio nazionale «Gianfranco Fedrigoni». 2004
189,00

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