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Libri di Franco Carella

La rivolta dei ciucciari

La rivolta dei ciucciari

Franco Carella, Franco Villani

Libro: Copertina morbida

editore: Villani Libri

anno edizione: 2022

pagine: 76

Il fumetto ricostruisce le vicende della protesta popolare che si svolse a Bernalda l'8 aprile 1888 contro un aumento della tassa di famiglia che avrebbe dovuto finanziare una condotta idrica per portare l'acqua potabile in città. Il Sindaco, prima di consentire ad alcuni cittadini di salire sul suo palazzo, provvide a far arrivare nella piazza i Carabinieri, le Guardie Campestri e alcuni soldati che si trovavano a Bernalda e a telegrafare al Prefetto richiedendo l'invio di militari. La delegazione dei cittadini fu licenziata in breve tempo, senza aver ottenuto alcun risultato. La folla, sempre più numerosa, riprese a protestare urlando contro il Sindaco. All'improvviso si sentì un colpo di pistola che provocò un fuggi fuggi in tutte le direzioni. A quel punto il Sindaco dette ai militari l'ordine di far fuoco. Furono uccise 6 persone e ferite moltissime altre. Tutti furono colpiti alle spalle, mentre fuggivano! I feriti furono "arrestati" e portati in caserma. Dall'ottobre successivo si svolse un processo che condannò 9 ribelli! I signori della città definirono quell'avvenimento come "la rivolta dei ciucciari!".
12,00

774-994... e si oscurò il sole. Longobardi, Franchi, Bizantini e Saraceni nell'Italia medievale del sud

774-994... e si oscurò il sole. Longobardi, Franchi, Bizantini e Saraceni nell'Italia medievale del sud

Nunzio Cicchetti, Franco Carella

Libro: Libro in brossura

editore: Villani Libri

anno edizione: 2018

pagine: 154

Longobardi, Franchi, Bizantini e Saraceni, dal 774 al 994, si contendono i territori dell’Italia un tempo dominio incontrastato dell’impero romano. Le lotte fra i ducati di Pavia, Benevento, Salerno, Acerenza, la divisione del Sacro Romano Impero fra i figli di Carlo Magno, le invasioni dei Saraceni e dei Bizantini, l’intervento di Ludovico II, Ottone I e Ottone II di Svevia in difesa del regno d’Italia, costituiscono i capitoli di una contesa durata 220 anni con guerre, stragi, epidemie e devastazioni. All’interno di questo grande affresco storico, complesso e poco sconosciuto, la nascita della leggenda di S. Eustachio Santo Patrono di Matera, più volte incendiata e rasa al suolo. introduzione di Giovanni Caserta.
12,00

La Madonna della Bruna

Franco Carella, Giovanni Caserta, Franco Villani

Libro: Libro in brossura

editore: Villani Libri

anno edizione: 2023

pagine: 134

La Festa della Madonna della Bruna fu istituita in coincidenza con la “Festa della Visitazione”, nel 1389, fissata nella giornata del 2 luglio. Fu per volontà di papa Urbano VI (1378-1389), già Vescovo di Matera dal 1365 al 1377. Scopo di questa pubblicazione, fatta servendosi di immagini, è quello di offrire innanzitutto una conoscenza facile e agile al visitatore. Secondo scopo è quello di offrire anche qualche elemento in più al materano fermo alla storia del contadino che, tornando dalla campagna, accolse, sul suo “traino”, una misteriosa signora. Discorso diverso e ben più impegnativo si è voluto, invece, affrontare attraverso la nota scritta, che, introducendo nuovi elementi interpretativi, individua le origini della festa nel lontano mondo classico, pagano.
15,00

Storia del conte Tramontano. Eletto del popolo a Napoli, tiranno a Matera

Franco Carella, Giovanni Caserta, Franco Villani

Libro: Libro in brossura

editore: Villani Libri

anno edizione: 2023

pagine: 128

“Adì primo de octobre 1497 de domenica cavalco Messere Joan Carllo tramontano Citadino Napolitano Conte de Mathera”, che, da città demaniale, si ritrovò città feudale. Era, Giovan Carlo Tramontano, il tipico rappresentante della nuova baronia spagnola, detta “loricata”. Trasferitosi stabilmente a Matera, il neo-Conte avviò presto interessanti operazioni economiche di tipo mercantile e finanziario che non mancarono di preoccupare la nobiltà del luogo. Fra le altre “industrie”, diede inizio alla costruzione di un ambizioso castello impiegandovi manodopera locale. L’aristocrazia terriera entrò in crisi. La sera del venerdì 29 dicembre 1514, si ebbe l’uccisione del Conte forestiero, dalla “vulgata” qualificato come tiranno. Ci fu un’inchiesta, cui seguì un indulto-perdono, concesso dietro versamento di diecimila ducati. La città riacquistava la sua demanialità. Ma era amore di libertà o paura del nuovo? Può la libertà comperarsi con denaro? Chi furono gli assassini? E se non l’avessero ucciso? La storiografia tradizionale preferì rifugiarsi nella facile retorica del tirannicidio e del Castello minaccioso. Ma si deve credere? Si può dubitare?
15,00

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