Libri di Fulvio Leone
I pronomi personali di terza persona. L'evoluzione di un microsistema nell'italiano di fine millenio
Fulvio Leone
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2003
pagine: 156
Il microsistema dei pronomi personali di terza persona dell'italiano è molto più complesso di quello di altre lingue europee, e i suoi molteplici mutamenti diacronici ne rendono assai interessante la storia. La scelta di una forma o di un'altra concorrente sembra aver costituito talvolta un dilemma anche per scrittori di grande levatura. Nel presente volumetto si esaminano gli sviluppi più recenti, quelli del periodo storico in cui l'italiano è divenuto la lingua normalmente usata in tutta la Penisola anche nella comunicazione orale. In letteratura i pronomi personali di terza persona si usano nel complesso molto meno negli anni Novanta che negli anni Quaranta.
Diacronia lessicale e paralessicale dall'Unità a oggi
Fulvio Leone
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2008
pagine: 184
Dalla metà dell'Ottocento o, meglio, dalla data dell'ultima edizione dei "Promessi sposi" (1840) ad oggi, la lingua di Dante si è evoluta più di quanto non fosse cambiata nel mezzo millennio precedente. Con questo volume l'autore propone uno studio storico del lessico dall'Unità d'Italia ad oggi, confermando in parte fenomeni di cui sono già consapevoli i linguisti, come il fatto, ad esempio, che alcuni scrittori del secondo Ottocento (specie Caterina Percolo e Gabriele D'Annunzio) scrivevano quasi come se il mondo e la lingua si fossero fermati al glorioso Trecento. Ma soprattutto svela alcuni fenomeni diacronici inattesi e sorprendenti, ragionando intorno alte cause e modalità dei mutamenti e ponendo in rilievo come i mutamenti lessicali e paralessicali dell'italiano moderno siano avvenuti in gran parte con un graduale e sofferto processo di abbandono di due consolidate consuetudini linguistiche, il toscaneggiare e il francesizzare.
La lingua dei «Malavoglia» rivisitata
Fulvio Leone
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2006
pagine: 159
In gran parte della critica letteraria sui "Malavoglia" si menzionano spesso sicilianismi che, in realtà, tali non sono e che hanno contribuito alla creazione del diffuso luogo comune della spiccata insularità della scrittura verghiana, della sua forte valenza locale. Altri studiosi, invece, con maggiore prudenza hanno messo in rilievo la fondamentale (o quasi esclusiva) italianità del capolavoro. Attraverso uno studio comparativo condotto su oltre 30.000 parole di numerose opere letterarie coeve (per lo più settentrionali o toscane), l'autore propende per questa seconda e minoritaria linea interpretativa, riaprendo un dibattito che, sia pure con alti e bassi, sembra non essersi mai del tutto sopito.