Libri di Gabriella Tigano
Parco archeologico di Naxos Taormina. Itinerari di visita
Gabriella Tigano, Mariagrazia Vanaria
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2024
pagine: 160
La guida, riccamente illustrata, accompagna i visitatori alla scoperta del Parco di Naxos a Taormina. Il Parco venne istituito nel 2007, includendo il sito omonimo, prima colonia di Sicilia fondata dai Greci calcidesi. Dal 2010 al 2019 è stato ampilato con i territori culturalmente legati a Naxos che ne costituivano la continuità insediativa nei secoli, ossia Taormina e Francavilla di Sicilia, e successivamente altri beni del demanio regionale presenti in questo stesso territorio con spiccate valenze paesaggistiche, quali Isola Bella e Villa Caronia, e di rilievo monumentale, come il Castello di Schis, Palazzo Ciampoli e Castel Tauro. Nel 2019 il territorio si è ulteriormente ampliato alla valle dell’Agrò, ove ricade l’Abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò nel comune di Casalvecchio Siculo. Si tratta quindi di un Parco diffuso, a rete e interdisciplinare. Tutto il territorio assegnato si caratterizza per la presenza di un patrimonio culturale e naturale unico, plurale e irripetibile, sia per le singole emergenze archeologiche e monumentali, sia nel suo insieme, per le valenze paesaggistiche e naturalistiche. Un patrimonio che, oggi come ai tempi di Goethe – che nel 1787 ebbe a definire il Teatro antico “la più immane opera di natura e di arte” -, nonostante i secolari processi di antropizzazione, promuove esperienze di visita che possiamo definire solo come “memorabili”.
Atti della XVII Rassegna di archeologia subacquea. 7-9 Ottobre 2021 Giardini Naxos
Libro: Libro rilegato
editore: Quasar
anno edizione: 2024
pagine: 228
L'antiquarium archeologico di Milazzo. Guida all'esposizione
Gabriella Tigano
Libro
editore: Sicania
anno edizione: 2011
pagine: 256
Questo catalogo completa il lungo iter della costituzione del Museo di Mylai, che non è ancora il Museo di Milazzo, ma che non disperiamo possa diventarlo in tempi ragionevolmente più brevi di questo. Esso intanto ripercorre la complessa vicenda della ricerca archeologica in città, da Paolo Orsi a Domenico Ryolo e a Gabriella Tigano, che è alle soglie del secolo di attività; e quindi risponde a due delle tre domande canoniche: chi siamo e da dove veniamo. La ricerca ci restituisce la città greca e romana con una serie di materiali che danno corpo alle poche parole conservate nei testi dell'antichità, consentendoci di articolare una serie di ipotesi sull'impianto urbano e la consistenza sociale dell'abitato, sia pure in mancanza (fino ad ora) di quelle evidenze monumentali che, prima o poi, racconteranno meglio la lunga vicenda di Mylai. Il catalogo non può rispondere alla terza domanda: dove andiamo. Ma noi abbiamo il dovere di chiedercelo. E non solo per Milazzo.
Gioiosa Guardia. L'antiquarium e il sito archeologico
Gabriella Tigano, Piero Coppolino, Maria Clara Martinelli
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 104
L'anonimo abitato antico sorse su un terrazzo naturalmente fortificato del versante orientale del Monte di Gioiosa Vecchia (m. 825 s.l.m.) dominante l'ampia insenatura del Golfo di Patti: un punto di osservazione eccezionale per il controllo della costa e delle vie di penetrazione verso l'entroterra della Sicilia, in una zona di spartiacque tra i Monti Peloritani e i Nebrodi; un'area inospitale per mancanza di sorgenti d'acqua, abitata dall'uomo nel corso dei secoli per motivi difensivi, strategici, e, probabilmente, per le possibilità legate allo sfruttamento dell'economia della montagna (legname, allevamento). Le ricerche condotte a partire dagli anni Ottanta hanno consentito di riportare alla luce un lembo di un abitato greco che si sovrappone a due più antichi insediamenti risalenti all'età del bronzo finale (XII-X sec. a.C.) e all'età del ferro (IX-VII sec. a.C). L'abitato greco (fine VII-V sec. a.C.), nel suo momento più recente, si articolava con blocchi di abitazioni a sviluppo E/W, separati da una viabilità interna, spesso in pendenza, funzionale ai percorsi pedonali e allo smaltimento delle acque meteoriche, come in tutti i siti d'altura. L'aspetto urbanistico generale doveva essere quello di un agglomerato assai pittoresco, adagiato a ventaglio sul versante orientale del monte, ben esposto al sole.