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Libri di Giancarlo Storto

Territorio senza governo. Tra Stato e regioni: a cinquant'anni dall'istituzione delle regioni

Territorio senza governo. Tra Stato e regioni: a cinquant'anni dall'istituzione delle regioni

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2020

pagine: 294

Un territorio lasciato alla deriva dalle istituzioni che dovrebbero governarlo: questo, in sintesi, è il filo conduttore del volume, redatto con il contributo di economisti, giuristi e urbanisti. Lo Stato appare del tutto inerte e irrisolte rimangono questioni di assoluta rilevanza come il contenimento del consumo di suolo, il finanziamento dell'edilizia residenziale pubblica, il coordinamento dei piani paesaggistici, l'aggiornamento della legge urbanistica e la regolamentazione degli interventi a seguito di eventi calamitosi. L'affidabilità delle regioni si è andata riducendo nel susseguirsi delle legislature e sempre più evidente è la divaricazione tra regioni del centro Nord e del Mezzogiorno. Dominano nella legislazione regionale i provvedimenti parziali e la crescente attenzione per le istanze degli operatori privati. In questo contesto la regionalizzazione di ulteriori compiti e funzioni può produrre il dissolvimento dello Stato centrale e incidere fortemente su eguali diritti e sulla coesione sociale e territoriale.
20,00

La casa abbandonata. Il racconto delle politiche abitative dal piano decennale ai programmi per le periferie

La casa abbandonata. Il racconto delle politiche abitative dal piano decennale ai programmi per le periferie

Giancarlo Storto

Libro: Libro in brossura

editore: Officina

anno edizione: 2018

pagine: 224

Un racconto - è questo il contenuto del volume - che ripercorre quarant'anni di storia del nostro Paese attraverso le alterne vicende che hanno segnato le politiche abitative. Gli argomenti che si susseguono, ciascuno trattato come un saggio a sé stante, colgono i fatti più significativi del periodo considerato esponendoli con informazioni rigorose ed esaurienti che costituiscono il presupposto per commenti e valutazioni di merito. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, contrassegnati da importanti riforme e da una forte attenzione della politica per attenuare le condizioni di un diffuso disagio abitativo presente in larghi strati della popolazione, sino alla fine della XVII legislatura (dicembre 2017), anni in cui l'abitare e le problematiche urbane appaiono non avere l'interesse che meritano con la sola occasionale promozione di programmi di riqualificazione ancorati a generici obiettivi ed ogni volta inventando procedure e criteri di selezione differenti per l'attribuzione dei finanziamenti. Centrali nel racconto sono le sorti dell'edilizia residenziale pubblica che nel passato ha svolto un ruolo fondamentale per assicurare l'accesso all'alloggio agli esclusi dal libero mercato e che negli anni più recenti è divenuta oggetto di critiche sommarie quanto superficiali scontando l'incapacità dei Governi succedutisi nel tempo di affrontare la questione con progetti di riforma in grado di riconfigurare ruoli e delineare prospettive. In più gli incentivi e le scarse risorse disponibili sono indirizzate a vantaggio dell'edilizia sociale, terminologia che resta ambigua in mancanza di una chiara indicazione dei requisiti dei potenziali utilizzatori e delle regole per definire durata e canoni di locazione. Mancano in definitiva strategie convincenti per aggiornare le politiche a beneficio delle famiglie emarginate da un mercato alimentato più dalla rendita che dal profitto d'impresa e su tutto è palese il disimpegno dello Stato.
30,00

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