Libri di Gianfranco Coci
Bob Dylan. Parliamone
Gianfranco Coci, Antonio Tricomi
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2018
pagine: 102
Ha 77 anni e da quando ne aveva 18 è in giro per il mondo a scrivere e cantare canzoni. Ha vinto l'Oscar, il Pulitzer, il Nobel. C'era prima dei Beatles e c'è ancora. Ha tenuto migliaia di concerti e venduto decine di milioni di dischi. Bob Dylan, parliamone. Prefazione di Luigi Caramiello.
Bob Dylan. Cantautore da Nobel
Gianfranco Coci, Antonio Tricomi
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2017
pagine: 192
Premio Nobel per la letteratura 2016 "per aver creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana", Bob Dylan non ha soltanto dato per primo dignità e spessore alla musica popolare contemporanea: la si chiami folk, rock o qualunque altra etichetta venga in mente di volta in volta. Ma è anche un esempio di longevità artistica senza confronti: c'era prima di Beatles e Rolling Stones e c'è ancora. Da qualunque punto di vista lo si osservi, gli spunti di riflessione che offre sembrano non doversi mai esaurire. Coci e Tricomi, consapevoli che una parola definitiva su Dylan non potrà mai essere pronunciata, provano a mettere in campo qualche tema: dischi, concerti, testi, musiche, esecuzioni, dichiarazioni pubbliche, vita privata, rapporti con i maestri e i colleghi, influenze sui musicisti (praticamente tutti quelli che sono venuti dopo di lui). Tenendosi a distanza di sicurezza tanto dalle ritualità saggistiche che dalla retorica da fan.
Trilogia
Gianfranco Coci
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2016
pagine: 112
Silenzio e solitudine, dunque, come stigmate elitarie del suo essere al mondo, del suo esserci (in senso heideggeriano). Ecco, la poesia di Coci sembra nascere proprio dalla volontà di vincere silenzio e solitudine per non lasciarsi sopraffare dal frastuono di fondo, dalle "orde dei barbari[che] catturano / il suo silenzio". E dal dissidio tra silenzio e barbarie maturala condizione cognitivo-esistenziale del poeta, racchiusa nell'auto-confessione di uno "smarrimento sconfinato", donde l'altra parola-emblema, o connotatore metaforico, del mondo interiore di Coci, che è "nebbia" (e difatti: "la mia anima è impregnata di nebbia"). E allora, se tutto ciò quadra, noi potremo cogliere qui il primum di questo poeta, per il quale l'unica zattera di salvataggio e forse pure di ri-orientamento mondano risiede proprio nelle sue parole poetiche, e dunque, infine, in una ancora vagheggiata funzione salvifica della poesia.