Libri di Gianfranco Malucello

"Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa". Vangelo secondo Giovanni. 19, 25-27.

Terza raccolta di Gianfranco Malucello.

"E' una raccolta di cento testi poetici pensati durante il corso dei mesi autunnali nell'arco di un decennio e più. I percorsi descrittivi risultano quindi sospesi tra la pienezza ed il profumo dei frutti giunti a maturazione e la sana, tagliente purificazione di brina e gelo, in attesa appena oltre il crinale del monte. E nel vortice di foglie sospinte dal vento o tra i pannelli di nebbia mattutina si intravedono in chiaroscuro la fragilità della condizione umana, le migrazioni incessanti degli stati d'animo ed il rinascere potente ed inesausto della fiducia nella vita. La Natura, colta nei suoi aspetti più godibili e nella sua essenza ordinata ed armoniosa, richiama e testimonia la presenza di un Progetto sublime e mirabile. E' un canto per anime semplici, che amano il silenzio ed il nascondimento; sono poesie che vanno sussurrate con un filo di voce e che alimentano la quiete dello spirito che sta in noi". Prefazione di Gianfranco Dal Pozzolo

In questa seconda raccolta di versi, l'amico poeta organizza il pensiero per costruire un passaggio tra perdita e speranza, esplorando il sottile crinale tra morte temuta, necessaria, purificatrice e la forza feconda della vita nuova. Il quadro d'insieme è impreziosito da una traccia sonora in cui prevale un silenzio meditativo, interrotto qua e là dal verso degli uccelli, da un rintocco di campana, dal fruscio del tasso, dal crepitio di foglie secche mosse dal vento e dal chioccolio dell'acqua che corre al piano. Il paesaggio fiorisce attorno alla contrada antica: orti, campi arati fumanti, una chiesetta campestre che si rispecchia nell'acqua della fontana, sentieri che schiudono miraggi improbabili di desiderio, boschi intrecciati al cielo come metafora di un ritorno intenso ed appagante in seno alla natura madre, manifestazione di equilibrio, ordine ed armonia del Creato.