Libri di Giorgio Di Genova
Antonio Fiore Ufagrà. Passato, presente, futurismo
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2017
pagine: 64
Antonio Fiore, nato a Segni nel 1938, è considerato dalla critica specialistica l'erede dei futuristi dell'ultima generazione. Non si considera però un epigono del movimento marinettiano, bensì un continuatore dello spirito futurista, lo stesso che gli trasmisero direttamente alcuni protagonisti dell'ultimo futurismo con i quali ebbe rapporti intensi e fecondi. Fu infatti Sante Monachesi nel 1978 a indirizzarlo verso la ricerca post futurista facendolo aderire al movimento AGRÀ che aveva fondato nel 1962, battezzandolo futuristicamente UFAGRÀ (Universo Fiore AGRÀ). Conobbe anche Francesco Cangiullo, famoso poeta parolibero futurista, che gli trasmise suggestioni per i contenuti delle opere della prima stagione. Con Elica e Luce Balla, le figlie del maestro del futurismo, il pittore di Segni e la sua famiglia hanno vissuto una lunga, cordiale e feconda amicizia tessuta anche fra i ricordi entusiasmanti della vicenda futurista del padre. Infine, ha avuto rapporti con Mino Delle Site e Osvaldo Peruzzi, futuristi dell'ultima generazione e, soprattutto, con Enzo Benedetto, futurista anche lui che con la “Dichiarazione Futurismo Oggi” del 1967 sancì la continuità ideale del futurismo. A Fiore Benedetto lasciò idealmente il testimone della continuità dell'ideale marinettiano. Tali contatti con i futuristi sono documentati per la prima volta dalle pagine inedite di memorie scritte molti anni fa dalla moglie dell'artista, Maria Pia, e riportati per la prima volta nel testo di Massimo Duranti, in occasione della grande antologica di Fiore al CERP, Centro Espositivo Rocca Paolina di Perugia che, pur non negando i debiti di Fiore verso il futurismo, tende ad affrancarlo dall'etichetta di post futurista. La cosmopittura del pittore segnino viene in tale occasione ridefinita come un preciso linguaggio evolutivo di un'idea che esplora spazi siderei non conosciuti, dove l'artista immagina colori e forme fiammeggianti che fluttuano magmaticamente nel vuoto. Presentazione di Marina Giustini.
Anna Seccia. Anna dei colori
Giorgio Di Genova
Libro: Libro rilegato
editore: Sala
anno edizione: 2007
pagine: 248
Giovanni Checchi 1927-2003
Giorgio Di Genova, Matilde Tortora, Barbara E. Barich
Libro: Libro in brossura
editore: La Mongolfiera
anno edizione: 2010
pagine: 160
Giovanni Checchi pittore metamorfico e visionario (di Giorgio Di Genova). Giovanni Checchi e il Cinema (di Matilde Tortora). Giovanni Checchi: un pittore e l'archeologia (di Barbara E. Barich).
Maria Luisa Belcastro Schneidersitz. Comédie humaine. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 64
"Dagli anni Ottanta Maria Luisa Belcastro Schneidersitz non fa che dipingere mutatis mutandis sempre la stessa opera, come la maggior parte degli artisti, poiché a nessuno è dato uscire dai confini del proprio io. Pertanto, essendo ogni opera d'arte un altro da sé in cui l'artista si riflette, spesso senza riconoscersi, come è avvenuto al mitico Narciso, congrua metafora della pittura [...]. Cos' è per questa sorta di Comédie humaine, dipinta intingendo il 'pennello nei colori della vita', naturalmente della sua vita, da Maria Luisa. Ma a differenza di Honoré de Balzac, che raccontava la storia di ciascun protagonista della sus Comédie humaine, ella si limita alla semplice rappresentazione di ciascun personaggio, lasciando alle personali proiezioni dei fruitori di immaginarne le storie, magari tenendo sempre presente che anche allontanandosi dalla realtà visiva, l'arte riesce a cogliere reconditi aspetti 'altri' delle realtà, come, per fare un paio di esempi, hanno fatto Francis Bacon e Jean Dubuffet." (Giorgio Di Genova)
Roberta Buttini. Antropologia cosmica. I simbolici viaggi tra arte e scienza
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 80
"Per comprendere il fantastico e fantasioso viaggio antropologico-cosmico dell'artista toscana, ormai da molti anni genovese d'adozione, va tenuto presente quanto indicavo due anni fa. Infatti Roberta Buttini ha sviluppato nel 'tempo e spazio senza limiti' il suo 'gergo' pittorico con nuovi segni e simboli aggiunti a quelli codificati nel passato, e mi riferisco alla tavola con le tre sequenze verticali della segnaletica di Ieri oggi domani (2010), in cui sulla scorta delle modifiche avvenute dai segni primitivi a quelli odierni ella propone l'ipotesi di come saranno all'inizio del IV millennio, nella fattispecie nel 3004, a dar credito ad un dipinto qui assente, intitolato appunto Archeologia industriale 3004. Le opere del 2015-16 costituiscono una nuova tappa del suo viaggio che ovviamente affonda le radici nelle tappe precedenti, alcune delle quali appositamente vengono riproposte per far meglio comprendere la coerenza del tragitto e le motivazioni insite in esso. Pertanto non solo possiamo individuare nelle sue composizioni gli stessi leit-motiv, tra cui le soluzioni ternarie, non di rado sviluppate oltre, ma anche incontrare la medesima simbologia precedentemente utilizzata, come i due profili di cranio in Homo silicio (2016), che rimandano ai crani Dartiani/Homo sapiens/Homo futurus e relative creazioni (pietra scheggiata e armi in legno, il prototipo del telefono di Bell e la scrittura lineare) con cui, sempre rispettando la norma ternaria, inizia il tragitto espositivo." (G. Di Genova)
Maria Camilla Pallavicini. Opere–Works 2017-1962
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2017
pagine: 112
“Apparizioni, eventi cosmici tra il reale e l'immaginario, paesaggi dell'anima che li insegue. Come se tu cercassi e ti avventassi con furore, oscillante e inquieta tra visioni dall’infinitamente lontano all’infinitamente vicino, su qualcosa che cambia, fugge ad ogni definizione, è in sé, insieme, presenza e mutevolezza. Piccoli segni, code veloci di comete, trame fitte di gesti, forme cangianti, l'infinitamente lontano. Grandi segni, cellule del cosmo, tessuto del mondo, l'interno, l'infinitamente vicino. Tra le due visioni, come nel mezzo di un enorme moto pendolare, i quadri materia- colore nei quali l'infinitamente lontano coincide e si annulla nell'infinitamente vicino: stati di energia, l'origine, la possibilità di ogni ordine o disordine.” (Guido Strazza, maggio 1986)
Interventi ed erratiche esplorazioni sull'arte. La dialettica del mestiere di un critico. Volume Vol. 4
Giorgio Di Genova
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2025
pagine: 208
Con questo quarto e ultimo volume (uscito postumo con gli scritti scelti già dall'autore nella forma che qui si presenta) si conclude l'antologia dei testi critici di Giorgio Di Genova, quelle "erratiche esplorazioni dell'arte" che hanno attraversato il Novecento dal secondo dopoguerra in poi e i primi due decenni del XXI secolo. La strada è quella maestra di una evoluzione dialettica di idee e linguaggi. Il fil rouge della selva di testi prodotta nel corso di un'intera vita dedicata alla cultura visiva è una lettura degli accadimenti in chiave gramsciana, senza dimenticare la lezione della psicoanalisi e il sottotesto inconscio che guida le sperimentazioni creative. Il libro si apre sui "Viaggi d'arte", tra gli Stati Uniti e Berlino, mentre in chiusura atterra a Parigi, con divertiti reportages di mostre corredati da libertà di critica, nel rispetto delle fonti e lontano dai diktat delle mode. Centrali sono i capitoli dedicati alla Realtà del fantastico, linea interpretativa fondamentale negli studi dell'autore, che riemerge anche nelle presentazioni del lavoro degli artisti (Osvaldo Licini). Seguono poi sferzanti testimonianze di alcune edizioni di Biennali e Quadriennali che si svolsero tra il finire degli anni '80 e i primi dei '90, e puntute analisi del fascismo in arte, a partire da Mario Sironi "in camicia nera". Anche la scultura è protagonista: l'occasione è una mostra, Di Genova lamenta l'oblio destinato a una folta schiera di artiste fra cui Regina, Antonietta Raphaël, Nedda Guidi, che invece hanno arricchito il panorama della scultura italiana della seconda metà del '900. Gli artisti a confronto con la Divina Commedia - dopo il Purgatorio del precedente volume - entrano questa volta nel Paradiso. Diversi gli omaggi: da Leo Castelli a Pietro M. Bardi fino a Fortunato Bellonzi per arrivare agli "Addii", con le dipartite di Mattia Moreni e Victor Brauner. L'importanza degli archivi e della trasmissione della memoria, considerati pilastri della storia, sono al centro di alcune riflessioni, dove si ribadisce che il ricorso a Wikipedia non può essere sufficiente né un porto sicuro.
Percorsi d'arte in Italia 2017
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 276
Molti ricordano la faccia perplessa di Alberto Sordi che alla Biennale di Venezia del '68 guarda dentro il buco di un nudo dello scultore Alberto Viani. E, per un pubblico fermo a un'estetica primo novecentesca, fatta di "buone cose di pessimo gusto", di gozzaniana memoria, è ben difficile digerire i tagli di Fontana o i sacchi di Burri. Oggi l'arte contemporanea, l'arte post internet, è fatta di tante cose. Così come non si può fare musica senza note e poesia senza parole anche la pittura non si può fare senza colori, pennelli, tele; e se guardiamo la top 500 degli artisti contemporanei per l'anno 2016 osserviamo che molti di essi usano ancora il fatto pittura per esprimere ed esprimersi. Ma assieme a questo tipo di arte esiste anche l'arte concettuale: l'installazione, la fotografia, la videoarte, l'arte computerizzata, l'arte del riciclo, la performance. E domani? Per dirla con Lorenzo de' Medici: "del doman non v'è certezza". Il volume cerca di dare una rappresentazione di quello che è arte, di prima e di adesso.
Interventi ed erratiche esplorazioni sull'arte. La dialettica del mestiere di un critico. Volume 1
Giorgio Di Genova
Libro: Copertina rigida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 160
In questo primo dei tre volumi di raccolta di scritti dell'autore sono stati scelti testi relativi alle sue esplorazioni sui linguaggi artistici, sia di avanguardia e post-avanguardia (Futurismo, Surrealismo, Iperrealismo, Narciso Arte) che tematici (sezione aurea, arte sacra, arte e fascismo, arte scatologica, arte monocroma), utilizzando anche la psicoanalisi per la coazione a ripetere in Mondrian, Giacometti, Capogrossi e Warhol, nonché intervenendo sulla funzione della critica e contestando l'obsoleto concetto del bello dell'arte. Il tutto condito con presentazioni di artisti, recensioni di mostre e di libri, interviste fatte all'autore e dallo stesso a de Chirico e a Carlo Sergio Signori, nonché con addii a Ernst, Alfio Castelli e Jirí Kolár, più editoriali, polemiche, provocazioni e stroncature, che evidenziano maggiormente la sua particolare dialettica di critico e studioso.
BiCc 2018. Biennale internazionale della Calabria citra. Catalogo della mostra (Praia a Mare, 27 ottobre-1 dicembre 2018)
Libro: Libro in brossura
editore: Romano
anno edizione: 2018
Splash! Un tuffo nell'eros
Libro: Libro in brossura
editore: Premio Centro
anno edizione: 2019
pagine: 173
Interventi ed erratiche esplorazioni sull'arte. La dialettica del mestiere di un critico. Volume 2
Giorgio Di Genova
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 238
In questo secondo volume di raccolta dei suoi scritti l'autore, oltre all'inedito saggio sull'arte di immagine e scrittura, ha scelto testi relativi all'Arte Concreta, compresa l'unione del MAC col Groupe Espace, alla poco nota Arte Madí, alla produzione di esaltazione del fascismo nelle Biennali di Venezia, all'arte del collage, ai contrapposti aspetti dell'arte erotica, ai diversi materiali della scultura, all'arte monocroma in nero, all'arte ispirata dalla Divina Commedia (gli ultimi quattro canti dell'Inferno), senza trascurare la denuncia dell'autoghettizzazione delle mostre dell'8 marzo, mettendo in rilievo le origini femminili della pittura e della scultura, interventi critici sulla Biennale, con puntualizzazioni sulla confusione tra pop art e new dada. Il tutto contornato da un battesimo espositivo, una galleria di artisti, compreso Domenico Rambelli, pittore di donne dalle carni debordanti, che, caduto il fascismo, i partigiani volevano fucilare, nonché recensioni di libri (su Mario Ballocco, la cartapesta e la calcografia), editoriali polemici, innovative provocazioni espositive, stroncature, addii a Warhol, Calderara, Mazzon, Lia Drei, Palma Bucarelli, l'amico Pasquale Di Fabio e Sergio Vacchi, più l'intervista fatta a Rosenquist e quella concessa, quando ne era il Direttore Artistico, sul Magi '900 di Pieve di Cento, nato dalla sua storia dell'arte italiana per generazioni.