Libri di Giovanni Luca Asmundo
La città impupata
Giovanni Luca Asmundo
Libro: Libro in brossura
editore: Macabor
anno edizione: 2024
pagine: 74
Giovanni Luca Asmundo, palermitano senza sconti nell’essere tale, per questa nuova opera poetica attinge alle sue stesse radici, facendo diventare tutti pupi e pupari sul grande palcoscenico pirandelliano della vita. Ma questo modo di dare al lettore la propria scrittura in versi cela una maestria da non sottovalutare. Da tempi immemori, e siamo stati e siamo ancora Greci in un Sud ancora bello di viva storia, da quando per dirla tutta al potere abbiamo usato le varie declinazioni del nascente teatro. Ad ognuno è stata affidata una parte e a ciascuno di volta in volta, ma non si manca nel dire di momento in momento, sta lo scegliere come comportarsi e chi essere. Dalla prefazione di Angela Greco AnGre.
Lacerti di coro
Giovanni Luca Asmundo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Convivio
anno edizione: 2022
pagine: 64
Se il tempo e le scelte improprie degli uomini hanno alterato i lineamenti del luogo in cui si vive e cancellato la memoria dei suoi abitanti, per non cedere alla tentazione di finire "i giorni su altri lidi", è necessario sollevarsi da terra e acuire i sensi, scavare per prendere visione delle proprie radici, contemplare ogni topos che si calpesta e ogni mare che si naviga, ridare voce agli aedi per riscoprire la propria identità. Giovanni Luca Asmundo in questo libro compie un viaggio nella sua isola, approfondisce le ragioni di un'atarassia viscerale e prolungata, e ci consegna un ricco e perentorio processo di purificazione che dà al lettore la forza di reagire, curare le ferite della storia, "restare per cullare i ritorni". Una lettura dell'oggi, dunque, che scava nei rigagnoli del passato, sia esso sociale, storico, culturale, politico e persino linguistico. La parola, infatti, è il luogo della riappropriazione etimologica, ma anche della sua scarnificazione, dell'originarietà del senso, anche quando propone neologismi, neoformazioni, prestiti dialettali. L'iterazione delle strutture ipotetiche, che accompagnano l'intero libro, diventa la premessa di un "noi" imperativo, il canto che si fa grido di rivolta, nella necessità di una lotta condivisa contro le "scorrerie di questi tempi". (Giuseppe Manitta)