Libri di Giulio Maffii
36 cartoline dal letargo
Giulio Maffii
Libro: Libro in brossura
editore: Il Convivio
anno edizione: 2024
pagine: 64
"Le cartoline di Maffii non vengono affrancate negli uffici postali di ameni posti geograficamente connotati, bensì da un non-luogo ben più astratto e nebuloso: il letargo, ovvero una modalità di riposo che non ha nulla di vacanziero, ma che al contrario si rende necessaria alla sopravvivenza nel mondo animale laddove l'ambiente è inospitale e il clima non è compatibile con la vita. Nella metafora di Maffii, mi pare che il letargo sia un fiordo-palude dove si sono gravemente impantanate memoria e rimpianto, una vasta regione inesplorata della mente, irta di figure e azioni sfumate chiamate a rappresentare gli effetti emotivi della proliferazione incontrollata del tempo… Il fare poesia è sempre un esercizio di sopravvivenza al di là della vivenza, un tentativo di uscire dal letargo di sé per tornare indietro con quanto necessario a resistere; se possibile, scoprendosi più affamati d'altro e d'altrove. Tuttavia, anche nella solitudine più difficile da sopportare, rimane una salvifica impressione: parafrasando l'Eliot dell'ultima epigrafe, di esserci stati, di essere stati in quel luogo, pur senza saper dire dove." (Bernardo Pacini)
Atletico sull'atlantico
Giulio Maffii
Libro: Libro in brossura
editore: Marco Saya
anno edizione: 2022
pagine: 74
RadioGrafie
Giulio Maffii
Libro: Libro in brossura
editore: Il Convivio
anno edizione: 2022
pagine: 80
«La poesia di Giulio Maffii è un esempio di come la scrittura sperimentale, superata la riduzione a gusto stilistico, diventa una lente poliedrica sul mondo e sull'essere. Attraverso la polifunzionalità e la molteplicità dei significati, attraverso un semplice grafema che può essere composto e scomposto nella sua struttura e attraverso la parola che è tagliente e precisa come una lama, si riescono a cogliere varie particelle dell'Io e del reale. Un richiamo che si trova già nel titolo "RadioGrafie", ovvero testi che vanno a indagare le immagini e le onde di luce. Scrutando la complessità di ciò che sta dentro e fuori l'uomo, Maffii individua le 'scorie' di noi, che forse sono l'ultima espressione che rimane. In più luoghi, infatti, emerge l'aporia dell'esistenza, una condizione che sta al limite tra la vita e la morte («dove siamo sepolti?» si chiede) e che contempla un tempo sospeso, si potrebbe considerare 'altro' da quello che solitamente si è abituati a percepire. Ogni verso è il brandello di un breviario di sopravvivenza i cui significati e possibilità sono in continua espansione. Tutto come le onde, come la materia, come la lingua che si fa plastica, cangiante e che riesce a riprendere la propria polimorfi a e polisemantica. Impulsi, visioni, sensazioni e frammenti costituiscono il campo di prova in cui cercare l'origine e il senso nascosto delle cose, in cui sfidare la distanza tra il visibile e ciò che è nascosto.» (Giuseppe Manitta)
Sequenze per sbagliare il bersaglio
Giulio Maffii
Libro: Libro in brossura
editore: Pietre Vive
anno edizione: 2021
pagine: 54
Nel mare magnum della poesia visiva, le Sequenze di Giulio Maffii sanno affermare il loro carattere puntando con forza sulla frammentazione dell’unità poetica e sul suo incapsulamento all’interno dei software di produttività aziendale, dei modelli informatici di “presentazione”. Rispetto alle affinità più immediate (per es. le installazioni di Paolo Cirio), il lavoro assume una dimensione meno collettiva, per evidenziare, non senza un che di grottesco, il trauma privato del working class hero, intrappolato in segni e linguaggi alieni; implicitamente represso, condannato alla clandestinità del suo fervido io emotivo; verosimilmente incapace di ricondurre la metafora esistenziale del bersaglio sbagliato a un elemento soggettivo ben definito. Infine, in quanto poeta, vittima dell’era della tecnica. Roberto R. Corsi
Agli zigomi delle finestre
Giulio Maffii
Libro
editore: Progetto Cultura
anno edizione: 2019
pagine: 32
"Quanto vince però, e rende più chiara la parola è più inestricabile la tristezza, è il dirsi che tutto fu un gioco amabile e crudo, ma non più di un gioco. E pure, nel mondo diviso e stretto, la felicità promessa e intravista, l'amore cercato e temuto ancora resistono." (Dall'introduzione di Elio Pecora).