Libri di Giuseppe Palmisciano
Cattolici e liberali a Sarno nella società di massa
Giuseppe Palmisciano
Libro: Libro in brossura
editore: Francesco D'Amato
anno edizione: 2023
pagine: 204
Attraverso l'analisi di due riviste, "L'Azione" e "Il Carattere", viene delineata la vita religiosa e civile, cioè l'identità di una comunità, come quella di Sarno, nel secondo decennio del Novecento. Lo scontro tra movimento cattolico e partito liberale fa emergere figure note, come quelle di Giovanni Amendola e Giovanni Abignente, espressioni del ceto dirigente locale che solcano il proscenio della politica parlamentare, ma anche meno note, tuttavia comunque interessanti come quelle dei sacerdoti Michele Corrado e Mariano Orza che ritroviamo invece schierati su fronti contrapposti. Attraverso il caleidoscopio di una città che contava allora 20.000 abitanti, si delinearono i due schieramenti nelle tappe che caratterizzarono la vita nazionale del tempo: l'impresa libica, il primo conflitto mondiale, lo sviluppo del movimento cattolico, l'azione pastorale di due presuli, Giuseppe Izzo e Luigi Lavitrano, il primo dopoguerra, il dibattito sulla nascita del Partito Popolare fondato da Luigi Sturzo, l'avvento dei partiti di massa. Sullo sfondo delle dinamiche storiche generali si entra così nel vissuto locale e particolare, nella memoria e nella tradizione di un contesto antropico che intorno ad un fiume ha costruito sapientemente nei secoli i caratteri di un ben delineato modo di essere popolo e collettività.
La «Carità» di Ludovico da Casoria. Chiesa, cultura e movimento cattolico a Napoli dopo l'Unità di Italia
Giuseppe Palmisciano
Libro: Libro in brossura
editore: Il Pozzo di Giacobbe
anno edizione: 2018
pagine: 368
Stereotipi e pregiudizi storiografici hanno delineato un modello di cattolicesimo napoletano permeato di cultura antirisorgimentale, imbevuto di legittimismo borbonico e intransigenza filopapale. La vicenda biografica di Ludovico da Casoria (primo santo napoletano del pontificato di Papa Francesco) e della rivista da lui tenacemente voluta, La Carità, è emblematica di una questione cattolica napoletana molto più complessa e articolata. In un contesto ancora esacerbato dalle polemiche tra Stato e Chiesa negli anni immediatamente postunitari e dalla perdita di Napoli del ruolo di capitale, il periodico diventa ben presto l’espressione più qualificata di una cultura cattolica sempre più influenzata dagli stimoli dell’incontro tra liberalismo non anticlericale e cattolicesimo non antinazionale (la rivista ospita articoli di A. Capecelatro, P. Campello della Spina, C. Cantù, E. Cenni, A. Conti, F. Dupanloup, F. Persico) e sempre più attenta e sensibile quindi ai cenacoli e alla stampa italiana che privilegiano la coraggiosa scelta di una progressiva conciliazione tra liberali e cattolici, favorendo la maturazione di un movimento cattolico che anche a Napoli si avvia speditamente nel percorso dell’impegno sociale e politico. L’avvento del pontificato di Leone XIII e la sconfitta irreversibile della corrente intransigente con l’enciclica Immortale Dei, valorizzano ancor più le sensibilità culturali del periodico che ormai è diventato la voce più autorevole a Napoli di un cattolicesimo autenticamente nazionale, il quale con l’enciclica Aeterni Patris si impegna attivamente nella lotta anti-hegeliana ed anti-positivista, per la costruzione di una filosofia compiutamente cristiana attraverso l’evoluzione di un tomismo non più reazionario e chiuso agli influssi e al confronto con la modernità.
L'università di Napoli nell'età della Restaurazione. Tra amalgama, moti e repressione
Giuseppe Palmisciano
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2012
pagine: 417
Il volume analizza la didattica e i manuali delle discipline umanistiche e giuridico-economiche in un periodo molto delicato per il Regno di Napoli, quello della Restaurazione. Ne emerge un quadro eterogeneo della cultura universitaria napoletana, spesso, nella sua storia, sottoposta a controllo e censura da parte delle autorità di polizia. I moti costituzionali, che vedono la partecipazione di tanti studenti, divengono occasione propizia per cancellare qualsiasi traccia di autonomia della didattica e della già scarsa ricerca universitaria così che la dinastia borbonica possa rinsaldare l'alleanza con la Chiesa in funzione controrivoluzionaria. Anche la cultura universitaria diventa in tal modo terreno di propaganda a sostegno della lotta contro ogni fermento di critica o contestazione al dogmatismo imperante. Si cerca di sottrarre ai settori di più alto interesse per l'evoluzione della società le recenti conquiste dell'illuminismo. Non sempre riuscendovi, però: perché se ciò accade per l'economia politica, la storia, la filosofia, la letteratura italiana, il settore penale riuscirà invece a difendere le fondamentali acquisizioni di Pagano e Filangieri. Un'eccezione, in un panorama che mostra come il soffocamento del libero sapere sia una costante nei periodi autoritari.
«Fratelli di... Chàvez». Dieci anni di rivoluzione bolivariana nella publicistica italiana (1999-2009)
Giuseppe Palmisciano, Antonio Scocozza
Libro: Copertina morbida
editore: Le Càriti Editore
anno edizione: 2011
pagine: 194
Le parole dell'esclusione. Esodanti e rifugiati nell'Europa postbellica. Il caso istriano
Marco Buttino, Ugo Fabietti, Enrico Miletto, Giuseppe Palmisciano
Libro: Libro in brossura
editore: Seb27
anno edizione: 2005
pagine: 128
Al termine del secondo conflitto mondiale, un flusso obbligato di persone si riversò lungo una linea immaginaria che attraversava l'Europa, dal Baltico all'Adriatico. Lasciavano paesi nei quali conteggiavano presenze secolari, per ricongiungersi alle patrie che i protocolli e i trattati di pace indicavano come tali. A questi spostamenti, si sommavano espulsioni non dichiarate come quella degli Italiani d'Istria, che si protrasse a ondate per alcuni anni. Questo studio offre una contestualizzazione dell'esodo istriano, delle sue premesse e degli effetti a seguire, e propone un allargamento del campo di osservazione a quegli elementi che meglio si prestano a illustrare la fenomenologia dell'esclusione.
Cattolicesimo politico napoletano dall'età giolittiana all'Italia repubblicana (Il). Vol. 1: 1898-1920 dal clerico-moderatismo al Partito popolare
Giuseppe Palmisciano
Libro: Copertina morbida
editore: La Città del Sole
anno edizione: 2008
pagine: 297
Il volume ricostruisce, attraverso fonti archivistiche e periodiche per lo più inedite, l'evoluzione del cattolicesimo politico napoletano da movimento a Partito politico, nell'arco di tempo che parte dall'ultimo quindicennio giolittiano ed arriva fino alla fondazione del Partito popolare. Legittimismo borbonico, murrismo democratico cristiano, intransigentismo dell'Opera dei Congressi, clerico-moderatismo del Circolo per gli interessi cattolici di Napoli, popolarismo di matrice sturziana, queste sono le varie correnti interne al movimento cattolico napoletano che il libro cerca di evidenziare e approfondire. Il percorso storico che si snoda, pur con tutte le lotte intestine tra le varie anime del cattolicesimo napoletano, conferma una partecipazione attiva dei cattolici napoletani alla vita amministrativa della città di Napoli ed un contributo altrettanto importante alla definizione di una spiccata identità del popolarismo napoletano. Giulio Rodino, il leader del Partito popolare a Napoli, incarna la parabola del cattolicesimo napoletano, che esce dalle secche del provincialismo clientelare meridionale, per inserirsi a pieno titolo nella storia politica nazionale.