Libri di Giuseppina Barcellona
Riserva di legge e principio democratico
Giuseppina Barcellona
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2025
pagine: 162
La riserva di legge rappresenta un istituto centrale del diritto costituzionale, legato com'è alla nascita dello Stato moderno e dei diritti fondamentali. Forse, e proprio per questo, la sua rappresentazione teorica sembra condizionata da un “vizio prospettico” che, nonostante le mutate coordinate ordinamentali, porta a identificarne la funzione nella garanzia dei diritti della persona. Questo volume intende affrancarsi dai concetti e dalle semantiche ai quali da sempre si è fatto ricorso per descrivere quest'istituto, e intende farlo assumendo quale “punto d'osservazione” la Costituzione repubblicana. Una prospettiva che permette di rivelare la ratio esclusivamente democratica della riserva di legge, che l'autrice prova a valorizzare attraverso la riscrittura dei nomina, deputati a definire gli obblighi di normare imposti al Parlamento e il vizio specifico che dalla loro violazione discende.
Votare contro. Il referendum come opposizione e norma
Giuseppina Barcellona
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 196
Il referendum è da sempre sospeso tra l'esaltazione della sua intima democraticità e la diffidenza che circonda ogni consultazione diretta degli elettori. Comprendere quali siano le reali virtualità del referendum e quali i suoi limiti richiede di definirne i contorni e chiarire che cosa alla volontà popolare sia dato di "volere" e "disporre". Qui lo si è fatto assumendo il "punto di vista del confine", prendendo le mosse dalle disposizioni costituzionali che separano gli spazi rimessi a poteri normativi concorrenti, eterogenei e virtualmente antagonisti come quelli consegnati al popolo referendario e alla mediazione parlamentare. Muovere dal "confine" significa interrogarsi sugli "spazi" che esso è chiamato a separare e sulla ratio che presiede alla loro separazione; significa indagare i limiti cui il referendum va incontro per preservare l'ambito che la Costituzione ha inteso riservare al legislatore, espressione anch'esso del voto popolare. Assumere il confine come "punto d'osservazione" vuol dire ragionare della struttura e della funzione del referendum in stretto rapporto con la struttura e la funzione del concorrente potere parlamentare, anche al costo di andare oltre ad alcuni punti fermi che l'impostazione tradizionale sembra aver fissato, come la funzione esclusivamente negativa della abrogazione referendaria o l'onnipotenza di cui sarebbe capace l'espressione diretta della volontà del popolo sovrano.

