Libri di Giuseppina Perusini
Restauri e restauratori in Italia tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta del Novecento. Il Friuli Venezia Giulia nel contesto nazionale
Libro: Libro rilegato
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 242
Inserendo il caso del Friuli Venezia Giulia nel contesto nazionale, il volume offre un nuovo contributo alla storia del restauro in Italia tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta del XX secolo. Sul piano nazionale, vengono proposti i temi del carattere policentrico del restauro nella prima metà del secolo, dell’interazione tra le diverse professionalità, della pratica degli stacchi e degli strappi, fino all’attività di figure come Giannino Marchig e Leonetto Tintori. Nella seconda parte del volume, vengono invece presentate, per il Friuli Venezia Giulia, le significative vicende di numerosi restauri e l’attività di altrettanti restauratori che, insieme, offrono un quadro per lo più inedito della storia della conservazione in regione. Si raccolgono, infine, le testimonianze di carattere storico-critico di chi ora è impegnato in Soprintendenza e le osservazioni tecnico-operative di professionisti di recente intervenuti su tante opere del patrimonio regionale già restaurate intorno alla metà del Novecento.
Con i colori dei marmi e il costo della terra. Le cementine: una storia di arte, architettura e artigianato
Libro: Libro rilegato
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 256
Le cementine, mattonelle in cemento pressato e variamente decorato, utilizzate prevalentemente nelle pavimentazioni e nei rivestimenti, sono state da fine Ottocento un prodotto dal costo contenuto, realizzato con materiali semplici, che si è diffuso man mano che l’impiego del cemento nell’edilizia si andava sviluppando e perfezionando. Dopo essere diventate in pochi decenni un manufatto universale, ebbero un lento declino, che possiamo datare alla metà del secolo scorso. Ora grazie a progetti locali le cementine possono ritornare nell’ambito produttivo artigiano sia per nuove possibilità di applicazione artistica sia per i restauri. Il libro raccoglie contributi che esaminano la loro produzione, la diffusione e gli aspetti storico-artistici, unitamente alle caratteristiche materiali, tecniche e applicative del loro uso.
Scultura lignea barocca di scuola tedesca tra Friuli, Carinzia, Stiria e Carniola
Libro: Libro in brossura
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 228
La produzione scultorea lignea tedesca di età barocca conservata fra Carnia, Canal del Ferro e Valcanale aveva conosciuto una scarsa fortuna critica; studi recenti ne hanno dimostrato l'elevata qualità, soprattutto se messa a confronto con la coeva attività di scultori e intagliatori friulani. Il volume è un ulteriore passo verso la riscoperta di questo patrimonio, la cui presenza è strettamente correlata ai rapporti economici, culturali e sociali instauratisi fin dal medioevo e mantenuti durante l'età moderna fra i territori oltralpini e il Friuli. Le opere di Johann Pacher e Bartholomäus Blumberger – autori di alcune sculture di matrice tedesca qui esaminate – sono ad esempio messe in relazione con la ben più importante produzione degli intagliatori appartenenti alla famiglia Straub, i cui membri gestirono alcune delle più rilevanti e feconde botteghe attive nell'area centro-europea fra Seicento e Settecento. Nei contributi qui raccolti, frutto di un convegno internazionale svoltosi all'Università di Udine nel novembre 2019, vengono affrontati alcuni aspetti di storia religiosa, sociale ed economica inerenti i territori dell'Alto Friuli, ripercorsi gli studi storico-artistici su queste opere e analizzate le problematiche di restauro e conservazione e le controverse questioni della ricezione storico-critica di tale patrimonio.
Simon Horsin-Déon e il restauro in Francia alla metà del XIX secolo
Giuseppina Perusini
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2013
pagine: 317
Il trattato di Simon Horsin-Déon fu pubblicato in Francia nel 1851, appena due anni dopo fu tradotto in tedesco e, grazie alla mediazione di Forni e Secco Suardo, nel 1866 divenne un testo di riferimento anche per i restauratori italiani. Tuttavia il maggiore interesse di questo e degli altri scritti di Horsin-Déon non risiede nelle informazioni sui metodi di restauro, bensì nella precisa e appassionata testimonianza dell'autore su due fondamentali episodi del restauro ottocentesco: il concorso per restauratori bandito al Museo del Louvre nel 1848 e la querelle sollevata nel 1860 dalla pulitura di alcuni dipinti del Museo. Quest'ultimo episodio si presta inoltre ad un interessante confronto con la prima cleaning controversy che ebbe luogo pochi anni prima alla National Gallery di Londra (1844-53). Horsin-Déon fu infine un noto conoscitore e mercante d'arte e partecipò come acquirente, come venditore o come expert alle principali aste del suo tempo.
Il manuale di Christian Koester e il restauro in Italia e in Germania dal 1780 al 1830
Giuseppina Perusini
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2012
pagine: 252
Il trattato di Koester viene sempre citato come il primo manuale di restauro pubblicato in Europa (nel 1827), ma è difficile trovare ulteriori informazioni riguardo a questo testo che, in Italia risulta praticamente sconosciuto anche perché non è mai stato tradotto nella nostra lingua. In realtà il trattato di Koester, accanto a un indubbio interesse tecnico, presenta anche una notevole rilevanza storico-culturale poiché l'autore, che fu anche scrittore e musicista, era in contatto con i maggiori intellettuali del suo tempo (Goethe, von Humboldt, Waagen etc.) ed il suo pensiero appare profondamente influenzato dal primo Romanticismo tedesco. S'è quindi ritenuto utile aggiungere a questa prima traduzione italiana un ampio saggio introduttivo che ha lo scopo di contestualizzare l'attività di Koester nel mondo tedesco del primo Ottocento e di confrontare le sue idee e i suoi metodi di restauro con quanto, negli stessi anni, veniva fatto in Italia. In tale confronto rientra anche il manuale "De la restauration des tableaux", pubblicato a Parigi nel 1837 dal piemontese Giovanni Bedotti poiché questo testo, pur essendo scritto in francese, è profondamente legato, per l'origine e la formazione dell'autore, al restauro italiano.