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Libri di Grégoire Polet

Chucho

Chucho

Grégoire Polet

Libro: Copertina morbida

editore: Fandango Libri

anno edizione: 2011

pagine: 111

Barcellona, salite ripidissime sul versante del Montjuïc, il quartiere popolare Poble Sec e la sua gente. Agosto, un caldo infernale, un ragazzino cammina nei vicoli affollati di turisti. È Chucho, non ha famiglia, non ha genitori, non ha altro che i suoi undici anni e un paio di Nike fiammanti ai piedi. Un regalo della Polacca, la ragazza per cui rimorchiava clienti di nascosto dal suo protettore. Adesso la Polacca è stata uccisa, il suo stomaco l'hanno trovato diversi isolati più in là, e nessuno sa chi è stato. Ma forse la vita di Chucho inaspettatamente sta per cambiare. Hans, l'ultimo uomo che è stato con lei, ha promesso che lo porterà via. Viene da un mondo lontano, è tedesco, bello, rassicurante, ricco e insieme voleranno a New York. Di colpo la realtà circostante, le strade, le case si sgretolano per lasciar spazio all'immaginazione. Alla speranza di un futuro. Ai toni da favola Grégoire Polet accosta un realismo crudo. Frasi stringate, sequenze cinematografiche per una storia che si svolge tutta in ventiquattro ore. Ventiquattro ore rocambolesche, tra incontri, sogni, inseguimenti, in cui Chucho conoscerà l'illusione e la disillusione, in un'indelebile iniziazione alla vita.
15,00

Piccolo elogio della golosità

Piccolo elogio della golosità

Grégoire Polet

Libro: Copertina morbida

editore: Archinto

anno edizione: 2013

pagine: 104

Un elogio della golosità in questi tempi di crisi, di richiami forzati alla sobrietà e alla moderazione, addirittura alla "povertà felice"? Sembra essere una pretesa politicamente scorretta. Ma la golosità che l'autore esalta non è necessariamente l'eccesso o il lusso nella ricerca di cibi raffinati, è piuttosto la celebrazione di un'intima e gioiosa comunione con la vita. Inoltre il cibo è cultura e le cucine straniere, in quanto ambasciatrici di cultura, favoriscono il dialogo tra i popoli. Se la fame è in stretto contatto con la vita perché è il bisogno di mangiare, se l'appetito è la gioia di mangiare, la golosità è una forma di piacere. Grégoire Polet chiarisce il rapporto che lega la golosità alla vita facendo ricorso ai quadri di grandi pittori che hanno ritratto cene e banchetti o rappresentato la semplice azione del mangiare, soddisfatta con allegro piacere. Anche fra il cibo e la letteratura si creano analogie vertiginose: la golosità è una finzione poetica, un modo per difendersi dal mondo imperfetto, dalla tristezza della vita. La buona tavola è come l'arte: un mezzo per sfuggire al quaggiù e raggiungere l'altrove; una glorificazione della vita imparentata col desiderio.
12,00

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