Libri di Guido Beduschi

L’intreccio di organizzazioni malavitose con elementi delle istituzioni pone le basi per un racconto nel quale la prevaricazione dei malviventi si insinua nella società civile diventando come l’erba gramigna, la mal’erba appunto, che difficilmente si riesce a estirpare.

"La Luparella" è la biografia romanzata della cortigiana Lucrezia Galletta vissuta nel XVI secolo. Una donna che per la sua bellezza e per le qualità amatorie venne corteggiata dalle personalità di maggior spicco del suo tempo. Dotata di attrattiva sensuale eccezionale e di una carica eccitante fuori dal comune, venne contesa dalle corti nobiliari di Bologna e di Roma. Dimostrò la sapiente arte della seduzione e l’esperienza alle pratiche erotiche con somma capacità deliziando coloro che a lei si accostavano.

In questo romanzo, lo scrittore Guido Beduschi, descrive il dialogo che avviene tra il prete di Borgolento ed il suo Signore. Il reverendo don Gino, giunto alla veneranda età di novant'anni, sente prossimo il passaggio verso l'altra sponda e prima che ciò avvenga desidera confidare i fatti ed i misfatti che gli sono stati rivelati dai suoi parrocchiani. Prima di presentare gli scandali, le indecenze e le offese alla morale che nel corso degli anni sono stati perpetrati, per poter con queste ammissioni reclamare la remissione dei peccati per coloro che hanno offeso gravemente le leggi del Signore, don Gino chiede indulgenza per situazioni assai riprovevoli verificate personalmente e provandolo fortemente anche per i suoi trascorsi.

Poesia è un sentimento, la passione di un momento. È una storia, un evento, qualcosa che ti frulla dentro. Poesia è un'ispirazione dell'anima che muove il pensiero ad immaginare ed a sognare di camminar per quel sentiero. Poesia vuol far sorridere, vuol far piangere, vuol far considerare ciò che di scritto vuoi reale. Poesia è un'emozione che ghermisce il cuore ed illumina la mente.

Un romanzo carico di suspense e ricco di forti emozioni che narra le vicissitudini di una ragazza costretta a sfollare dalla sua terra d'origine a causa di catastrofici eventi bellici. Abbandonata in un paese, con altre due compagne di sventura, è costretta a subire i soprusi e le prepotenze dei vari personaggi che incontra nel corso del suo peregrinare.

Scorrendo le pagine di "Apophis 99.942" ci apprestiamo ad intraprendere un viaggio che parte dal profondo spazio siderale, passando per la creazione della magnifica città di Atlantide, fino alla catastrofe naturale che ne determinerà la distruzione. Ma il ventre della Terra cova ancora i semi di quell'aurea civiltà e solo alcuni umani, con facoltà superiori, avranno il compito di carpirne gli insegnamenti e di farli comprendere al resto dell'umanità. Potranno mai questi profeti trovare terreno fertile per le loro idee in un mondo che poggia le sue fondamenta sull'odio e sulla morte? L'autore ci terrà in sospeso fra buio e luce, sull'orlo di un abisso in cui l'unica via di salvezza sarà quella di aggrapparsi alla speranza che tutto non è perduto, fin tanto che un barlume di amore rimarrà acceso in qualche parte dello sconfinato universo.