Libri di Ianus Pravo
Levkas
Ianus Pravo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Convivio
anno edizione: 2024
pagine: 72
Ci si trova innanzi alla poesia del 'rema' continuo, intensificazione del significato senza pause né concessioni; le lingue che Pravo utilizza, inscenando una maiestatica intrusione dell'una dentro la vagina dell'altra, (un'infibulazione linguistica, mi permetto di dire) sono l'unico coagularsi possibile per oltrepassare, anche solo in un breve cenno - un giro di sfera infinitesimo - il suo stato di mezzano. Parlando tutte le lingue possibili procediamo (a spirale) verso l'Eden, perché autoaffermiamo la parola come assoluto non-essere che combatte, come "magistero al contrario": mi sembra di udirlo con nettezza da Pravo nei momenti in cui accosto in silenzio l'orecchio alla sua pagina. La sconcia ziqqurat di pronunce frammiste, di entelechie semantiche, di citazioni, sorge tra le balze irrorate dal vespro purgatoriale, tra un canto e la contusione in gola causata dal medesimo; uso questo termine non per caso: mi piace definire 'doloroso' il modo in cui il verso di Pravo si spezza, tanto che ogni enjambement, più che un'inarcatura, consegna l'idea di una frattura scomposta. Noi stiamo vivendo, ed espiando allo stesso tempo. Non solo: stiamo chiedendo udienza. (dalla Prefazione di Diego Riccobene)
Senz'arma che dia carne all'imperium
Leopoldo M. Panero, Ianus Pravo
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2011
pagine: 92
Quella di Ianus Pravo è una poesia che 'si svincola'. Alla lettura, si è immersi in un agone. Vi è rappresentata la lotta particolare dell'autore con se stesso, la volontà di sopprimere il proprio io che va disarmato, cioè va privato di un corpo-carne su cui esercitare il proprio imperium. È questa l'idea di fondo che anima il libro. Essa è sintetizzata dal titolo che riproduce parte di un verso ("Ignòrati, senz'arma che dia carne all'imperium") del volume "Nostra Signora d'Auschwitz" (2007).
Moleskine dell'errore
Ianus Pravo
Libro: Copertina rigida
editore: ilmiolibro self publishing
anno edizione: 2014
pagine: 192
Nel limite tra la città e il deserto, tra la città abramitica di Beer Sheva e il Negev. Un assassinio da compiere a pagamento. La solitudine. Il desiderio. Xenos attende di portare a termine l'azione contemplando la costante nudità d'una eroinomane senza nome. E ancora, da una Bombay sordida e disperata, sulla nudità dell'eroinomane, si estende l'ombra della nudità di una prostituta quindicenne.
Plaga pro statuere
Ianus Pravo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dello Straniero
anno edizione: 2024
pagine: 61
In tutta la sua vicenda letteraria Ianus Pravo è rimasto fedele a una poetica vicina all’orfismo, praticata attraverso una metodologia ascetica che, per certi versi, ricorda il pensiero sufista. Una torre di Babele che implode su sé stessa pur scoperchiando più vasi di Pandora. E in questo mistico contenitore convivono e deflagrano da sempre anche gli echi di autori amati dall’autore veneto trapiantato da molti anni in Catalogna, come ad esempio Campana, Laforgue e, su tutti, Leopoldo María Panero (del quale Pravo è stato traduttore, oltre che co-autore di vari libri). E anche questo suo nuovo lavoro porta in sé tutta una deformante visione, come quella di un cieco che riesce a vedere, per questo suo difetto salvifico, per davvero dentro il buio. Una poesia che nasce orfana di sé e che procede verso l’oblio della forma mediante un verseggiare preternaturale che si manifesta tramite flussi di coscienza e continue suture e litanie. Il risultato è balbuzie, inciampo, tradimento della lingua che infine cade, precipita nel linguaggio. Ed è così che la scrittura di Pravo si fa mancanza, radicale resa del corpo verso un’auspicabile sonorità ultima: quella del vuoto e dell’abbandono.
Estantigua
Ianus Pravo
Libro: Copertina morbida
editore: ilmiolibro self publishing
anno edizione: 2014
pagine: 152
Banned
Ianus Pravo
Libro: Copertina morbida
editore: ilmiolibro self publishing
anno edizione: 2014
pagine: 112
Il titolo trova la sua origine compositiva intorno ai temi fondamentali del film "Banned", di Irada Pallanca: il veto all'immagine, la scomparsa del corpo, la rinuncia all'addio e alla non libertà del significato, la rottura dell'Io nell'Altro.

