Libri di Ilaria Marzia Orsini
Mai per caso. Il poliziesco ragionato di P.D. James
Antonella Crippa, Ilaria Marzia Orsini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 108
Il volume delinea alcune delle caratteristiche dello sguardo sull'opera di P. D. James, a due anni dalla scomparsa, e lo fa attraverso tre contributi specifici: nel primo saggio, Antonella Crippa presenta la scrittrice creando una cornice biografica generale ma precisa, identificando, attraverso il riferimento primario alla serie che ha come protagonista Adam Dalgliesh, le linee tematiche primarie del suo lavoro. Ilaria Orsini, invece, si concentra soprattutto sul personaggio di Cordelia Gray, forse meno longevo di Dalgliesh (e certamente intrecciato a esso, anche in termini fattuali), ma straordinariamente complesso e interessante. Il volume si conclude con un'intervista inedita a P. D. James, una delle ultime prima della sua morte, raccolta da Antonella Crippa nella casa londinese della scrittrice, in cui l'autrice ancora una volta dimostra di avere uno sguardo unico sul detective novel, all'inizio come alla fine della sua carriera.
Donne in giallo. La «detective story» fra genere e gender
Ilaria Marzia Orsini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 128
Il volume passa brevemente in rassegna le principali posizioni critiche contemporanee sulla narrativa di genere e in particolare sulla detective story. Quindi, dopo aver esaminato i personaggi femminili e i loro ruoli narratologici, dalle origini della narrativa poliziesca fino ai primi del Novecento, si concentra sul personaggio di Miss Marple evidenziandone i collegamenti con la costruzione narrativa dell'identità inglese.
She wrote: «Murder!». La detective story in lingua inglese nella seconda metà dell'Ottocento
Ilaria Marzia Orsini
Libro
editore: CUEM
anno edizione: 2019
pagine: 92
La leggenda della nave di carta. Racconti di fantascienza giapponese
Libro: Libro in brossura
editore: Fanucci
anno edizione: 2017
pagine: 261
Lungo una linea che risale fino alle leggende e ai miti tradizionali del Sol Levante, pur non disconoscendo la lezione dei grandi autori europei della seconda metà dell'Ottocento, come Verne o Wells, i sedici racconti che compongono “La leggenda della nave di carta” rappresentano una finestra su un mondo, una società, una cultura che sono altro da noi e che, proprio per questo, ci risultano affascinanti, sorprendenti. Distanti dagli stereotipi più diffusi, che vogliono la fantascienza giapponese legata all'epopea di mostri leggendari come Godzilla o alle saghe anime, questi racconti esplorano territori più accidentati e stimolano suggestioni profonde su temi complessi e insoluti come la rapida modernizzazione della società, gli strascichi del militarismo degli anni Trenta e Quaranta, l'inquinamento ambientale, l'isolamento culturale, la condizione femminile, la fiducia - spesso tradita - nel progresso tecnologico. Il ritratto che se ne ricava è quello di un mondo vulnerabile, scosso, proiettato verso il futuro e allo stesso tempo ancorato al suo passato recente, all'evento che ne ha sconvolto l'attualità, segnandone per sempre l'identità e l'immaginario: l'apocalisse atomica su Hiroshima e Nagasaki.
La leggenda della nave di carta. Racconti di fantascienza giapponese
Libro
editore: Fanucci
anno edizione: 2002
pagine: 320
Fra gli scrittori dell'antologia vi sono i tre grandi della fantascienza giapponese, ossia Ryo Hanmura, Shinichi Hoshi e Sakyo Kotmatsu, poi Kobo Abe, con il suo caratteristico tocco kafkiano, e Tetsu Yano, di cui si ricorda l'attività nel fandom giapponese in collaborazione con Takumi Shibano, curatore della leggendaria fanzine 'Uchujin', pubblicata per la prima volta nel 1957. Nelle loro opere sono presenti riferimenti precisi all'epoca del militarismo degli anni '30 e '40, vengono sollevate questioni importanti come l'impatto della rapida modernizzazione, l'inquinamento dell'ambiente, i pericoli di una cultura insulare, il mito della superiorità razziale, fino a visioni che coinvolgono l'identità sessuale.