Libri di Jael Kopciowski Camerini
Per una pedagogia dell'errore
Roberto Benes, Daniela Cellie, Loredana Czerwinsky Domenis, Jael Kopciowski Camerini
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2017
pagine: 196
Nelle scuole l'errore spesso è segnato con la matita rossa ed è talvolta oggetto di vergogna e discriminazione. La nostra società considera l'errore come qualcosa di sbagliato, di cui vergognarsi, da correggere per fare ciò che è giusto. Questo approccio negativo ha effetti molto reali nella nostra vita: negli ospedali si moltiplicano gli errori medici, senza dimenticare i disastri delle crisi finanziarie. Una pedagogia dell'errore vuole affrontarlo, fin dalla scuola, come uno stimolo prezioso, non solo per chi lo ha commesso ma per tutto il gruppo. In un quadro di didattica costruttivista, esplorativa e partecipata, l'errore diviene una vera porta per la conoscenza, uno strumento privilegiato per affrontare la costruzione di saperi, la condivisione di pensieri e di approcci ai problemi. Solo attraverso la valorizzazione delle diversità, delle non linearità di pensiero è possibile attivare la mente multiculturale, davvero indispensabile alla nostra società del futuro. Solo attraverso una partecipazione attiva al processo di conoscenza, che consideri senza timore l'esplorazione e i possibili errori, è possibile costruire reali competenze, trasversali, trasferibili e 'antifragili'.
Migliorare se stessi per ottenere di più. Riflessioni teoriche e proposte operative secondo il pensiero di Reuven Feuerstein
Jael Kopciowski Camerini
Libro: Copertina rigida
editore: Koiné Centro Psicologia
anno edizione: 2007
pagine: 176
L'apprendimento mediato. Orientamenti teorici ed esperienze pratiche del mondo Feuerstein
Jael Kopciowski Camerini
Libro
editore: La Scuola SEI
anno edizione: 2003
pagine: 224
In campo educativo, in particolare in caso di disagio e disabilità, il ruolo dell'educatore è fondamentale: non è sufficiente esporre una persona agli stimoli per ottenere delle modificazioni, è necessario che un essere umano si interponga attivamente, con intenzionalità, tra lui e gli stimoli stessi assumendo la funzione di mediatore. L'intelligenza è anche qualcosa che si insegna. Lo si fa guidando l'individuo ad osservare ed a porsi domande; stimolandolo a confrontare oggetti ed eventi, a cercare collegamenti tra fatti in apparenza non collegati tra loro; inducendolo ad utilizzare un vocabolario corretto ed appropriato; incoraggiandolo ad astrarre dalla situazione vissuta al momento per immaginare fatti futuri o passati, certi o solo possibili, reali o fantastici. Lo si fa insegnando ad aver fiducia in sé stessi, a valutare in maniera obiettiva i propri successi, a far tesoro degli errori per imparare da essi, a rendersi conto che la collaborazione porta un arricchimento reciproco, che la condivisione aiuta a superare le difficoltà. Lo si fa attraverso la predisposizione di un ambiente attivo modificante grazie alla mediazione che, secondo Reuven Feuerstein, tutti gli educatori dovrebbero utilizzare se desiderano rendere efficace il loro intervento. Imparare ad essere buoni mediatori e, quindi, ad essere di aiuto alle persone di cui ci si occupa è possibile. Il libro, rivolto a tutti coloro che ricoprono un ruolo educativo o che operano nella formazione del personale, fornisce le indicazioni basilari per comprendere il pensiero di Feuerstein e presenta alcune esperienze pratiche in cui il suo approccio e gli strumenti educativi da lui predisposti sono stati utilizzati ed hanno dimostrato la loro efficacia.