Libri di José Luis Correa
Quindici giorni di novembre
José Luis Correa
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2019
pagine: 228
Fra una poesia di Pessoa e il sax di Chet Baker, una striscia di Mafalda e una scena de "Il terzo uomo", Ricardo Blanco, a quarantaquattro anni, ha fatto fronte ai disastri della propria vita aprendo con i soldi di un amico un'agenzia investigativa a Las Palmas. È sopravvissuto a due accoltellamenti, a una lunga serie di donne che l'hanno mollato e al caldo dell'isola. Almeno fino al primo di novembre, quando una donna, bella e ricca, entra nel suo studio per chiedergli di indagare sul presunto suicidio del futuro marito. Tra i bar, le crociere e le feste dei "figli di papà", in un ambiente dominato dalla menzogna e da una spregiudicata vocazione all'impunità, Blanco rischierà più volte la pelle, giungendo infine alla verità, con intuito, ironia e disillusione. "Quindici giorni di novembre" è il primo romanzo in cui fa la sua comparsa il detective Ricardo Blanco, indagando in un territorio finora poco esplorato dal genere noir, Las Palmas di Gran Canaria. Sulle orme del Sam Spade di Dashiell Hammett o del Marlowe di Chandler, ma con un tocco di anarchia mediterranea che lo avvicina al Montalbano di Camilleri o al Pepe Carvalho di Manuel Vazquez Montalban, Ricardo Blanco colpirà il lettore con il suo spirito unico e disincantato, la sua disastrosa vita personale, il suo totale disinteresse per il denaro e la sua spiccata tendenza a innamorarsi.
La traccia della sirena
José Luis Correa
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 304
Las Palmas, nuova avventura di Ricardo Blanco, detective a Gran Canaria: il corpo smembrato di una ragazza viene rinvenuto sulla costa di La Laja. Unici indizi: un tatuaggio e una collana. Blanco si trova a dipanare un'intricata matassa di eventi legati al mondo della prostituzione e del traffico di droga, ci trascina con lui nel vorticoso brulicare di personaggi e ambienti oscuri e misteriosi. Com'è tipico del classico romanzo hard-boiled spennellato di contemporaneo humour nero, José Luis Correa ci presenta la Isla de Gran Canaria come mai l'avevamo vista prima, inquadrandone i lati bui e ravvivando il fascino del quotidiano, in un'esplosione di luci e di suoni di voci e di colori che di volta in volta evidenziano la forza di sentimenti, passioni e paure. Passo dopo passo, tratteggiando un'umanità varia e autentica, tra feste, ricorrenze, canzoni, fughe e inseguimenti, Correa ci lascia accompagnare il suo ironico e tagliente detective nelle indagini sul colpevole. Sobbalziamo accanto a lui nella sua Volkswagen e lo seguiamo con il fiato sospeso nella scoperta della verità, che non è mai così luminosa come si vorrebbe.
Morte in aprile
José Luis Correa
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2011
pagine: 192
Succede, nella vita del detective Ricardo Blanco, che una donna gli piombi nell'ufficio. E poco importa che non abbia il denaro per pagare la parcella, perché Blanco è uno all'antica, amante del jazz e dei vecchi film in bianco e nero, e una donna in difficoltà è una tentazione irresistibile. In questa nuova indagine, Blanco è alle prese con un triplice omicidio: tre uomini vengono ritrovati nelle loro abitazioni, strangolati e vestiti da donna. Districandosi tra testi erotici rinascimentali, messaggi cifrati, controlli incrociati di tabulati telefonici, Blanco è a un passo dalla soluzione. Ma non saranno l'intelligenza e la logica a farlo giungere alla verità: nello sbalorditivo finale, Blanco dovrà usare tutta la sua tenacia, e avrà bisogno dell'aiuto di quella fortuna che non abbandona mai i cani di strada come lui. In "Morte in aprile", accanto a Blanco, ritroviamo il saggio nonno Colacho Arteaga, il chirurgo "ammazzacristiani", Pancho Viera e il letargico commissario à lvarez; ma la vera coprotagonistaè Las Palmas, piccola città in una piccola isola, in cui arrivano gli echi di una società nutrita di voyeurismo e apparenza. Come cantava De André: «Non tutti nella capitale/ sbocciano i fiori del male».
Quindici giorni di novembre
José Luis Correa
Libro
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2010
pagine: 216
Fra una poesia di Pessoa e il sax di Chat Beker, una striscia di Mafalda e una scena de "Il terzo uomo", il detective Ricardo Blanco, a quarantaquattro anni, ha fatto fronte ai disastri della sua vita aprendo un'agenzia investigativa a Las Palmas. È sopravvissuto a due accoltellamenti, a una lunga serie di donne che l'hanno mollato e al caldo infernale di Gran Canaria. Almeno fino al primo di novembre, quando una donna, bella e ricca, entra nel suo studio per chiedergli di indagare sul presunto suicidio del compagno e futuro marito. Negli ambienti dei "figli di papà" dell'isola, dominati dalla menzogna e dall'invidia, Blanco, rischia più volte la pelle, tra storie di sesso, gelosie e lo spettro dell'aids, ma alla fine giunge alla verità; lo fa con intuito, ironia, e qualche caduta di stile - di quelle che Sam Spade non avrebbe mai fatto - ma del resto questa è Las Palmas, mica San Francisco.