Libri di Leonardo Lattarulo
Memorie del presbiterio. Scene di provincia
Emilio Praga, Roberto Sacchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 294
«[…] io qui non scrivo un romanzo col suo principio, col suo mezzo, col suo fine, colle sue cause, il suo sviluppo e le sue conseguenze, e tutte le belle cose che si leggono nei trattati di estetica; ma bensì raccolgo impressioni di scene e di fatti, sensazioni di luoghi e di persone in cui mi sono scontrato e che, per un mero effetto del caso, convergeranno, se mi si presta attenzione, a far cornice utile se non anche necessaria al soggetto doloroso che è la ragione di essere di questo studio.»
I racconti
Antonio Fogazzaro
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 292
Antonio Fogazzaro (1842-1911), poeta e romanziere vicentino, è autore di celebri romanzi come Malombra, Piccolo mondo antico, Piccolo mondo moderno e Il Santo. Meno nota è la sua produzione di novelliere, raccolta in due volumi, Fedele ed altri racconti e Idillii spezzati – Racconti brevi. Il primo volume comprende: Fedele; Un'idea di Ermes Torranza; Il fiasco del maestro Chieco; Eden Anto; Una goccia di rhum; Pereat Rochus; R. Schumann (Dall'Op. 68). Ai racconti sono alternati Intermezzi lirici, interpretazioni poetiche di brani musicali. La conclusione della raccolta è affidata a una lettera dell'autore intitolata Liquidazione. Il secondo volume, oltre il lungo racconto Idillii spezzati, ripropone invece i Racconti brevi apparsi nel 1894: Il Crocifisso d'argento; La visita di Sua Maestà; L'orologio di Lisa; La lira del poeta; La Stria; Per una foglia di rosa; Il testamento dell'orbo da Rettorgole; Il Folletto nello specchio; Màlgari. Introduzione di Leonardo Lattarulo.
Vecchio Piemonte
Edoardo Calandra
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 174
Nei due racconti raccolti in volume nel 1889 col titolo di Vecchio Piemonte, risalenti alla fase iniziale della sua attività letteraria, Edoardo Calandra (1852-1911) esplora il “mare della storia locale”, il piccolo mondo del villaggio, in cui sono nascoste lontane vicende perturbanti e misteriose. Lo sfondo storico è dato dal Piemonte della fine del Settecento – il terribile “tempo dei Branda, nel Novantanove” – e poi dei primi anni dell’Ottocento – il periodo della dominazione napoleonica –: “Quella – ha scritto il critico Dino Mantovani, amico e ammiratore di Calandra – è la storica ‘bufera’ che, prima di dare il titolo al suo maggiore romanzo, dà materia a tutti i suoi racconti migliori”.
I Lancia di Faliceto
Edoardo Calandra
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 296
Scrittore appartato e "gran signore discretissimo" (Contini), Edoardo Calandra (Torino, 1852 – ivi, 1911) fu legato da rapporti di amicizia con autori come Verga, Giacosa, Emilio Praga, De Roberto. Nei suoi capolavori narrativi – La bufera, A guerra aperta, Juliette – la fedeltà al romanzo storico convive con una sensibilità pienamente moderna, individuata dalla critica più recente, che ha colto nell'opera di Calandra i segni di un'attenta riflessione sul lavoro di autori contemporanei, anche, in apparenza, lontani dalla sua ispirazione, da Fogazzaro a d'Annunzio. In un libro come I Lancia di Faliceto, edito nel 1886 e mai più ripubblicato, l'inattualità del tema – "non la storia, ma alcuni episodi di una famiglia piemontese durante nove secoli di esistenza" (G. Giacosa) – non deve impedire di riconoscere, in particolare nel racconto forse più significativo, Il Decaduto, un contenuto tutto moderno: il declassamento sociale e la nascita dell'individuo problematico, non più garantito dall'appartenenza di classe e da un quadro di valori dato. Prefazione di Giuseppe Giacosa.
La falce
Edoardo Calandra
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 200
Edoardo Calandra, nato a Torino l’11 settembre 1852, prima di scoprire la sua vocazione narrativa fu pittore e fece lunghi soggiorni di studio in Francia e in Germania. Successivamente volle dedicarsi soprattutto all’attività di narratore e, per un certo periodo e senza grande fortuna, anche di autore teatrale. Condusse vita, come ha scritto G. Contini, di «gran signore discretissimo», fra Torino e la casa di campagna di Murello. Morì a Torino il 28 ottobre 1911. Autore di romanzi e racconti che si situano tra i capolavori della narrativa italiana dell’ultimo Ottocento e del primo Novecento ("Vecchio Piemonte", "La bufera", "A guerra aperta", "Juliette"), Calandra ha avuto pochi, ma appassionati e convinti ammiratori sia fra i critici (Benedetto Croce in primo luogo e poi, per citarne solo alcuni, Pancrazi, Getto, Cajumi) sia fra gli scrittori, da Verga e De Roberto, suoi amici, fino a Mario Soldati, che dichiarò una volta «affetto filiale» e «venerazione» per il grande e dimenticato narratore piemontese. Nel romanzo "La falce", uno dei libri meno conosciuti dello scrittore, pubblicato in volume nel 1902 e mai più ristampato, è possibile cogliere con evidenza alcuni dei temi profondi intorno a cui egli ha costantemente, e persino ossessivamente, lavorato.