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Libri di Luciano Cicu

Le api, il miele, la poesia. Didattica intertestuale e sistema letterario greco-latino

Le api, il miele, la poesia. Didattica intertestuale e sistema letterario greco-latino

Luciano Cicu

Libro: Libro in brossura

editore: Università La Sapienza

anno edizione: 2005

pagine: 288

Cos'hanno a che fare le api con l'intertestualità? Più di quanto a prima vista si può pensare. Come le api vanno di fiore in fiore, dice Seneca, succhiando il nettare e trasformandolo in miele con un loro lievito speciale, così il poeta attinge apertamente e lealmente dallo sterminato intertesto della letteratura immagini, versi, parole e incide sul materiale selezionato, per convenzione libero da vincoli di proprietà e malleabile come cera e creta, l'impronta personale di una "forma nuova". La fonte, rigenerata da processi dialettici di mimesi ed emulazione, si fonde con il nuovo testo arricchendolo con la preziosità evocativa della citazione e la tensione della sfida.
28,00

Donne petroniane. Personaggi femminili e tecniche di racconto nel Satyricon di Petronio

Donne petroniane. Personaggi femminili e tecniche di racconto nel Satyricon di Petronio

Luciano Cicu

Libro

editore: Carlo Delfino Editore

anno edizione: 1992

pagine: 268

Docente di Storia della letteratura latina nell'Università di Sassari, Cicu dà un'analisi originale del Satyricon, alla luce delle figure femminili: un testo scientifico che si legge come un romanzo.
10,00

Il mimo teatrale greco-romano. Lo spettacolo ritrovato

Il mimo teatrale greco-romano. Lo spettacolo ritrovato

Luciano Cicu

Libro: Libro in brossura

editore: Università La Sapienza

anno edizione: 2012

pagine: 312

Suida scrive che Filistione, il mimografo, compose "commedie biologiche". Che cos'erano? Plutarco parla di spettacoli brevi, comici e scurrili, adatti anche ad un triclinio, e di rappresentazioni complesse che chiama hypothesis: a quali referenti pensava, con quali tratti distintivi e quali rapporti con i canoni letterari? Perché il procedimento narratologico della "morte apparente" è definito mors mimica? Perché lo ritroviamo nella novellistica e nel romanzo antichi? Esistevano relazioni fra "teatro mimico"e narrativa? Rientravano entrambi nella categoria della "letteratura di consumo"? Per quanti secoli e in quali città e regioni dell'Impero la "commedia biologica" ha tenuto la scena? Ha lasciato tracce nel teatro e nella letteratura successiva? Il finale di Giulietta e Romeo echeggia la mors mimica? Ed ancora: chi erano gli autori dei copioni, come avveniva la messa in scena, come era composta una compagnia, chi erano gli archimimi e gli attori secundarum, tertiarum, quartarum? Quale ruolo vi ricoprivano le attrici? Perché quasi sempre recitavano senza maschera? Qual era poi la loro collocazione sociale e giuridica? Quale era il segreto del successo ininterrotto della "commedia biologica" - Giovanni Lido nel VI secolo la testimonia unica sopravvissuta al naufragio del teatro antico - e perché, ciò nonostante, la tradizione è stata così avara di notizie da suscitare il dubbio che non sia mai esistita? A tutte queste domande e a molte altre il saggio tenta di fornire risposte.
24,00

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