Libri di Luigi Stendardo
Progettare tra i relitti. Cinque scenari per cinque aree industriali dismesse
Luigi Siviero, Luigi Stendardo, Stefanos Antoniadis
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2020
pagine: 112
La dismissione degli edifici industriali in Italia è un fenomeno che impone sempre più una riflessione in termini di forma e spazio della città contemporanea. Le fattispecie che si riscontrano nel territorio nazionale sono numerose e variegate, e dipendono da fattori diversi: la dimensione e la forma delle aree, le tipologie degli edifici che le popolano, il loro contesto urbano o paesaggistico, le infrastrutture di cui sono dotate. Questa pubblicazione affronta il tema del recupero di aree ed edifici industriali dismessi attraverso cinque scenari progettuali. A monte della lettura strategico-progettuale che fa da supporto alla costruzione degli scenari vi è la convinzione che forma e spazio siano i soli elementi in grado di resistere all’obsolescenza che si accompagna alla dismissione funzionale e di offrire ai relitti della produzione, e a ciò che sta loro intorno, un futuro postindustriale.
Forme della città contemporanea. Frammenti di visioni urbane
Luigi Stendardo
Libro
editore: Libria
anno edizione: 2017
Il volume è frutto di una ricerca che si inquadra in un filone di studi di progettazione architettonica e urbana che, partendo da una tradizione specificamente italiana – e tuttavia ricca di significative ricadute e ramificazioni internazionali – è attenta a descrivere e costruire relazioni interscalari tra architettura, città e paesaggio. In particolare, in costante dialettica sia con il pensiero espresso dalla cultura contemporanea, sia con le accidentate condizioni di costante trasformazione fisica del territorio, la teoria e le strumentazioni tecniche della ricerca progettuale sono in continuo affinamento per proporsi come modo della conoscenza e della descrizione della realtà e come strumento per il governo della forma fisica dello spazio antropizzato. Le relazioni tra gli elementi formali del territorio, non solo crescono esponenzialmente, ma sono descrivibili attraverso molteplici strutture formali autonome e compresenti, nello spazio e nel tempo, che riorganizzano dinamicamente gli stessi elementi secondo diverse scale, diverse velocità, diversi ordini di relazioni.