Libri di Luigi Zoja
La Russia contro la modernità
Alexander Etkind
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2025
pagine: 160
La guerra di Putin è in realtà un’«operazione speciale» contro la modernità. L’invasione è stata diretta contro l’Ucraina, ma la guerra ha un obiettivo più ampio: il mondo moderno della consapevolezza climatica, della transizione energetica e del lavoro digitale. Commerciando petrolio e gas, intervenendo a favore di Trump e della Brexit, diffondendo la corruzione, incrementando le disuguaglianze e l’omofobia, sovvenzionando i movimenti di estrema destra e distruggendo l’Ucraina, Putin mira a sopprimere la trasformazione in corso delle società moderne. Alexander Etkind distingue tra la «paleomodernità» e «gaiamodernità», la prima fondata sullo sfruttamento dei combustibili fossili, la seconda sulla transizione energetica. Gli alleati di Putin hanno usato varie strategie per resistere e sovvertire la modernità, dal negazionismo climatico, all’interferenza elettorale all’estero, alla guerra. Sezionando i meccanismi politici che stanno alla base della strategia russa, le fulminanti e rigorose analisi di Etkind sulla struttura sociale di quel paese, sulle sue dinamiche culturali e sui suoi modelli familiari rivelano i motivi profondi che guidano la guerra russa contro la modernità.
Narrare l'Italia. Dal vertice del mondo al Novecento
Luigi Zoja
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2024
pagine: 576
Le caratteristiche di un territorio e degli abitanti che lo abitano sono difficili da definire. Che cosa siano gli italiani e l'Italia è una domanda alla quale in molti hanno provato a rispondere: Dante, Petrarca, Guicciardini, Leopardi. Fino a Giulio Bollati, che a lungo ragionò sul carattere distintivo degli italiani. A cimentarsi con questo tema è ora Luigi Zoja, con un progetto originale e a lungo meditato. L'autore attinge da storia, arte e letteratura, ma anche dalla psicoanalisi, tracciando la lunga storia del nostro Paese, dal Medioevo ai giorni nostri, attraverso l'autorappresentazione di chi lo ha abitato: una narrazione collettiva che influenza l'intera società e il suo ruolo nel mondo. Le nazioni sono in buona parte un prodotto dell'immaginazione, ma l'Italia lo è molto più delle altre, essendo il punto d'arrivo anche di una enorme quantità di fantasie non italiane. A partire dal Rinascimento, infatti, le classi colte d'Europa completavano la loro educazione con un viaggio in Italia, sebbene più per conoscerne le antichità che gli abitanti reali. In questo saggio straordinario Luigi Zoja traccia una parabola, che vede una crescita evidente dal Medioevo fino al suo apice, il Rinascimento: qui le arti, ma anche la ricchezza materiale, hanno superato qualunque paese dell'Occidente. L'Italia dei mille comuni, divisa e militarmente debole era giunta al «vertice» del mondo. Da lì si è avuto un inesorabile ripiegamento, e si è pian piano sedimentata l'idea potente di nazione unita e di una grandezza passata da riconquistare, mentre quasi ogni primato lasciava la Penisola. L'idea di Italia ha così conosciuto un lento declino, compensato da una narrazione inconscia sempre più bellicosa, retorica e vuota, fino al mito fascista della rinascita dell'impero. Significativamente, è solo dopo il 1945 che l'Italia torna davvero a un vertice creativo: con il cinema, che restituisce centralità agli antieroi, a quegli umili che già il Rinascimento aveva celebrato. Ma la narrazione nostalgica di un supposto grandioso passato imperiale non ci ha mai abbandonati del tutto e ancora risuona nell'inconscio collettivo degli italiani.
Il declino del desiderio. Perché il mondo sta rinunciando al sesso
Luigi Zoja
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 240
«La vita erotica del XXI secolo incontra nuovi problemi perché deriva da una sottrazione: è quello che sopravvive dell'amore quando è stato privato del mito». Uno studio approfondito e senza precedenti sulla sessualità nel nostro tempo, avviata nell'indifferenza generale verso un declino difficile da arrestare. In Occidente è in atto una tendenza che potrebbe estendersi all'intero mondo globalizzato: l'attività sessuale è in costante diminuzione, specialmente tra i più giovani, mentre è aumentata l'età media del primo rapporto. Nemmeno l'avvento delle app per incontri ha corretto questa rotta, rivelandosi persino controproducente. Eppure, intorno a una questione tanto cruciale, inedita e ricca di implicazioni, non si è ancora costruito un vero dibattito. Qual è l'origine di questa rinuncia? E com'è possibile che un fenomeno di tale portata avvenga in una società che, grazie alla rivoluzione sessuale, pareva essersi liberata da tabù e costrizioni? A queste domande prova a rispondere lo psicoanalista Luigi Zoja, partendo dai numeri e andando alla ricerca delle motivazioni profonde di una generale «fuga dall'intimità dei corpi», nel tentativo di riportare finalmente la sessualità al centro del discorso, come aveva fatto Freud per primo oltre un secolo fa.
Vedere il vero e il falso
Luigi Zoja
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 125
Già i pittori offrivano al vasto pubblico immagini decisive della storia: ma, prima di dipingere una battaglia, si informavano su chi l'aveva vinta. L'invenzione fotografica fu invece salutata come l'avvento dell'informazione obiettiva. I cronisti possono mentire, gli scatti sul campo dovrebbero riprodurre la realtà. Eppure, la ricostruzione storica dimostra che le foto più famose sono spesso il risultato di artifizi. La nuova tecnica, nata per aiutare il vero, scivola al servizio della propaganda, alleandosi al falso. La parabola della fotografia riassume quindi in icone una degenerazione dei mass-media. Il libro di Zoja discute otto fotografie celebri. Le quattro che rappresentano "guerrieri" provengono da messe in scena. Possiamo invece credere alle altre quattro: riproducono dei bambini, che ignorano finalità nascoste. Questa rassegna anticipa il problema della post-verità, analizza la psicologia retrostante e offre strumenti per capirla.
In difesa della psicoanalisi
Stefano Bolognini, Simona Argentieri, Luigi Zoja, Antonio Di Ciaccia
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 112
Questo volume rappresenta l'appassionata difesa di una disciplina sotto attacco, firmata da quattro prestigiosi psicoanalisti. Il libro è volto a riaffermare le ragioni profonde della psicoanalisi, la sua validità disciplinare, la sua vitalità nel terzo millennio. Elemento chiave dell'opera è il fatto di essere firmata da quattro psicoanalisti di formazione diversa (due freudiani, uno junghiano, un lacaniano), tutti impegnati quotidianamente in attività sia cliniche che saggistiche. Mettendo da parte antiche divergenze e moderne diatribe tra scuole e modelli, essi riconoscono la comune radice culturale, declinandola ciascuno a suo modo, dal punto di vista teorico e clinico.
Storia dell'arroganza. Psicologia e limiti dello sviluppo
Luigi Zoja
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2003
pagine: 258
Lo sfruttamento del pianeta e delle sue risorse ha conseguenze sempre più allarmanti. Tuttavia, se ne discutono quasi soltanto aspetti tecnici: il buco nell'ozono, per esempio. Non quelli psicologici. Quando lanciamo l'allarme perchè incontriamo limiti esterni - come il surriscaldamento della Terra - è già tardi. Osserviamo gli effetti di un processo - i bisogni crescenti - messo in moto molto tempo prima. Perché non siamo più capaci di limitare i nostri bisogni? Se discutiamo dei limiti dello sviluppo, dovremmo chiederci perché vogliamo uno sviluppo senza limiti. Ci accorgeremo allora che questa tendenza è relativamente recente e storicamente condizionata. Quasi fino a ieri, il mondo era agricolo, cercava solo di riprodurre i cicli dell'anno e i suoi frutti stagionali. La storia dell'Occidente è la storia dello scavalcamento di quel modo di vita, sostituito dall'espansione senza limiti; dalla metastasi delle produzioni, che è una conseguenza della metastasi dei bisogni. Come per l'economia, anche per capire la storia dovremo usare uno sguardo psicologico. L'origine, infatti, sta in un'inconscia conversione dei nostri antenati. Per gli antichi greci, la morale stava nell'osservanza dei limiti. Gli dèi volevano la felicità solo per sé, erano invidiosi, punivano chi aveva o voleva troppo. Ma proprio i greci si insuperbirono dei loro successi e capovolsero il tabù del limite: cominciarono a sostituirsi agli dèi.
Coltivare l'anima
Luigi Zoja
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 1999
pagine: 193
Il cammino di questo libro attraversa sia il mondo classico che la società odierna. Non è tanto la modernità a prendersi il solito diritto di interpretare l'antichità: spesso è invece la psiche "moderna" a venir descritta da un punto di vista antico. Il movente delle azioni umane non è la passione per il sapere e per il conoscere - come può averla avuta Edipo -ma il bisogno di vivere intensamente. Temi come creazione e crescita, tragedia e analisi, psiche e società, sono tutti radicati nel simbolico e vengono visitati in tanti modi. Così, con i temi cambia anche lo stile della scrittura: a volte vediamo lavorare un artigiano (sono spiegate pazientemente le etimologie, minuziosamente ricostruiti fatti storici) a volte invece una parola cade come una spada, tagliando l'inerzia del pensiero moderno ("la tragedia ride del nostro turbamento"), a volte scorre in un racconto quasi epico, ci avvolge con le sue immagini sensuali e ci conduce, senza che ce ne accorgiamo, fino all'orlo di un paradosso. Come in tutte le vere odissee, la meta non è il luogo dove si arriva alla fine, ma il continuo trasformarsi durante il viaggio.
La morte del prossimo
Luigi Zoja
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: VI-139
La globalizzazione - e la fine delle diffidenze della Guerra Fredda favoriscono la solidarietà con persone lontane. Questo amore per il distante sembra promosso anche dalle comunicazioni elettroniche e dai viaggi più facili. Ma quello che amiamo così è spesso un'astrazione, e chi ne paga il prezzo è l'amore per il prossimo richiesto per millenni dalla morale giudaico-cristiana. Come in un circolo vizioso, questa tendenza si salda con l'indifferenza per il vicino prodotta dalla civiltà di massa e dalla scomparsa dei valori tradizionali. E come nel momento in cui Nietzsche proclamò la "morte di Dio", siamo alla soglia di un territorio radicalmente nuovo. Dove la morale dell'amore non è più possibile per mancanza di oggetto.
Giustizia e bellezza
Luigi Zoja
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2007
pagine: 128
Fra gli studi sulla crisi della modernità, questo saggio si inserisce con forza da una prospettiva inattesa. I nostri antenati greci avevano un sistema di valori indivisibile, fatto di giustizia e bellezza. La bellezza, raccolgliendo approvazioni indiscutibili, aiutava ad assicurare un consenso anche alla morale. Una relazione armonica tra bellezza e giustizia sopravviveva nel Rinascimento, insieme a un rapporto tra piazza e palazzo. Ma il protestantesimo e la modernizzazione spaccano questa unione, in nome di una giustizia ascetica e della funzionalità. Il bello, non essendo direttamente utile, si incammina in direzione del passatempo e dell'investimento. Intanto, privatizzazione e razionalizzazione della vita eliminano la piazza, dove si godeva la bellezza gratuitamente e insieme. L'arte si fa specialistica e la massa si abitua alla bruttezza come condizione normale. Ma il cinismo verso i valori della giustizia, che la società di oggi si rimprovera, potrebbe derivare anche dall'aver eliminato quelli della bellezza, da cui la loro radice è inseparabile.
Al di là delle intenzioni. Etica e analisi
Luigi Zoja
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2011
pagine: 156
Più che da una presenza di cattive intenzioni, il male psicologico nasce da una assenza di consapevolezza. In analisi, paziente e terapeuta si trovano necessariamente nella zona grigia tra bene e male. Non vi sfuggirono i fondatori della psicoanalisi, come ricordano i casi di Anna O. e Sabine Spielrein: la sensazionale guarigione di quest'ultima sarebbe avvenuta senza le vistose inosservanze di ciò che oggi si considera limite professionale? I moderni manuali di «"tica psicoterapeutica" contengono norme molto più estese, ma ogni approfondimento sembra aprire nuove zone grigie. Le regole troppo specializzate possono perdere il legame con l'etica generale. Si ripropone così l'imperativo di Kant: nel rapporto analitico, l'altro è un fine o un mezzo?
Dialoghi sul male. Tre storie
Luigi Zoja
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2022
pagine: 144
Wang, Sophie e Telma sono le protagoniste di queste tre storie. Nulla le lega tra loro se non l'essere donne, l'aver visto il male da vicino e il fatto che le loro vite incontrano la psicoanalisi. Wang è una ragazzina cinese che, al tempo della Rivoluzione Culturale, compie un gesto assurdo e malvagio. Sophie, negli anni di piombo, sfiora a Zurigo il terrorismo rosso. Il dolore di Telma affonda le radici nella sanguinaria dittatura argentina. Le vicende sono accomunate dal dialogo, da una volontà di comprendere e dal bisogno, solo a volte cosciente, di trovare un posto al male nella nostra vita. Le tre donne vengono descritte con lo sguardo della psicoanalisi, ma anche della tragedia collettiva che cerca di bilanciare orrore e pietà. Wang, che all'epoca dei fatti era troppo bambina per comprendere davvero l'enormità delle sue azioni, si è fatta «adoperare» da una cosa più grande di lei; Sophie ondeggia tra due tensioni, due imperativi, e con lei anche l'analista finisce per ondeggiare, tra due fedeltà inconciliabili; Telma cerca le proprie radici, che non sono dove pensava fossero, in una famiglia frantumata dalla dittatura. L'esperienza in campo analitico dà a Luigi Zoja la possibilità di raccontare questi tre ritratti del male e della sofferenza con grande cura, coinvolgendo emotivamente il lettore in ciascuna di queste storie. Grazie a lui, e alle tre protagoniste, scorgiamo l'abisso e una possibile rinascita, sollevati nel vedere che alla fine Sophie «si è sorrisa», se si può chiamare così il lieve riaccendersi dell'affetto per se stessi, che è il motore trainante di ogni psicoterapia.
Sotto l'iceberg. Presenze inconscie nella società e nella storia
Luigi Zoja
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2023
pagine: 208
L'inconscio è come un iceberg: conosciamo per via diretta solo una piccola parte della psiche umana. Per quanto ci impegniamo a portare in superficie le parti sommerse, l'iceberg continuerà a riaffondare, fino a trascinare sott'acqua un'analoga porzione del sé. La percentuale emersa non può aumentare: è una legge «naturale» ineludibile, su cui la psicologia junghiana àncora la propria riflessione. È da questa premessa teorica che muove questo libro: l'inconscio è una massa dominante. Ci sembra di volere una certa cosa, e poi i fatti mostrano che volevamo tutt'altro (magari il contrario!): il desiderio vero era sommerso nella parte della mente a noi nascosta, l'inconscio. Anche ciò che ci è più caro – il lavoro, gli affetti – è spesso oggetto di passioni che ignoriamo. Non perché manchiamo di sincerità: semplicemente, non ne siamo consapevoli. In questa raccolta di articoli, saggi, conferenze, Luigi Zoja – con la sua pluridecennale esperienza sia di studio sia clinica – illumina i tortuosi sentieri dell'inconscio, a livello individuale ma soprattutto collettivo. Ecco che allora Medea e Sofocle, Borges e Neumann, la filosofia e il cinema, diventano – sotto le fini lenti di Zoja – caleidoscopi in cui osservare la nostra mente sociale. E così le tragedie storiche del Novecento, ma anche i fenomeni quotidiani piccoli e grandi: i sogni (e il loro apparente opposto, l'insonnia), il complottismo, i rapporti di genere. Filo conduttore è una constatazione inaggirabile: i pensieri coscienti sono solo una minima parte – e non la più rilevante – delle attività mentali. Una consapevolezza dalla quale dovremmo essere al contempo intimoriti e intrigati. Perché vale per tutti noi: la dimensione inconscia è la regola, la coscienza l'eccezione. I terapeuti dialogano di continuo con persone convinte di aver compiuto «scelte» sbagliate, delle quali si domandano angosciate le ragioni. La tragedia – antenata della psicoanalisi, come suggerisce Zoja – parlava, con ben altro potere evocativo, di destino. L'uomo moderno teme il senso tragico, e ha sostituito questo agente potente e misterioso con termini asettici. Che fanno meno paura, ma rischiano di offuscare parti decisive di noi.