Libri di M. Teresa Lentini
Quante poesie sono state bruciate
Federica Mavaro
Libro: Libro rilegato
editore: 4Punte edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 112
«Quante poesie sono state bruciate» è un titolo che evoca i ben noti roghi di libri della storia, la censura, la proibizione di voci temute in quanto minaccia all'ordine e al pensiero dominante, i così denominati «falò delle vanità». Fa anche pensare all'inutilità della scrittura, se il verbo «bruciare» viene interpretato nell'accezione di vanificare, e quindi sprecare. Invece no, la poesia è come una fenice: mentre sembra finire, sa risorgere dalle ceneri. Così nella presente raccolta, dove il cataclisma di un'epoca - le tante azioni dell'uomo contro l'umanità o anche semplicemente il pregiudizio che rende inconfessabile un amore - è oggetto di riflessione e ribellione e dà luogo, con l'arguta spontaneità dell'autrice, a un grido, anche se sofferto, da esternare. Un grido di resistenza autentico e potente che fiero si innalza, alimentato dalla fiaccola della speranza. Prefazione di Maria Teresa Lentini.
La voce della crisalide. Sulla vita della poetessa Maria E. Fuxa e altre cronache
M. Teresa Lentini
Libro: Libro in brossura
editore: Mohicani Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 264
Il saggio di Maria Teresa Lentini è la biografia della poetessa siciliana Maria Ermenegilda Fuxa, che visse per 50 anni nell'Ospedale Psichiatrico di Palermo e diede voce ai disabili psichici dimenticati da tutti. Maria Fuxa nacque ad Alia il 12 dicembre 1913. Era una donna fragile, timida, sensibile, che i traumi causati dalle vicende familiari, dalle delusioni amorose, da un’educazione troppo rigida, dai riflessi della Grande Guerra, condussero "sì alla Poesia, ma anche alla Pazzia", come scritto dallo studioso Roberto Tripodi nella Prefazione. Secondo lo scrittore Santo Lombino, autore dell'Introduzione, la vicenda di Maria Fuxa "ricorda e ha molto in comune con quella della scrittrice Wirginia Woolf e la poetessa Alda Merini, che trascorse un ventennio della sua esistenza in manicomio, prima che la legge Basaglia ne decretasse finalmente la chiusura". Nel saggio vi è anche un contributo del giudice Alfonso Giordano, Presidente dello storico Maxiprocesso antimafia di Palermo.