Libri di Manuel De Freitas
Poco allegretto
Manuel De Freitas
Libro: Libro in brossura
editore: Il ramo e la foglia edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 224
«La persona-poeta ha memoria, non solo propria ma anche sociale e storica, celebra il passato, fatto di relazioni amicali, occasionali o familiari, e ne ha nostalgia: in quest'ultima vive e ne scrive con l'intento di ricordare a noi tutti la fisionomia delle cose e dei fatti, del loro inizio e del loro destino, che in parte dipendono dal singolo; ogni azione deve essere commisurata alla memoria, non solo a quella individuale ma anche a quella collettiva: c'è un flusso temporale che non può essere evitato ma anzi va rispettato. Elemento ricorrente e sacro che, per quanto sembri assurdo, dà respiro ai versi, è la morte, essa accompagna il poeta fianco a fianco, di fatto è la sua onnipresente compagna, è la sua pressione a rendere la vita vivibile onestamente: il vago tentativo di esorcizzarla, rendendosela amica e confidente, è un'inconscia soluzione al disagio della vita stessa. Il pensiero che tutto passa e si disgrega in polvere rende l'uomo-poeta estremamente sensibile e in qualche modo anche altruista. "Poco allegretto" può essere letto come un percorso temporale e spaziale, per mezzo dei componimenti di una delle migliori voci poetiche portoghesi contemporanee, nelle affascinanti terre del Portogallo, nella sua grandezza storica ma anche nella semplicità di un popolo.»
Inês Dias
Manuel De Freitas
Libro
editore: Ensemble
anno edizione: 2020
pagine: 194
Nato a Vale de Santarém nel 1972, Manuel de Freitas è forse oggi il poeta di Lisbona, città in cui vive dal 1990, e che percorre poeticamente, inserendosi nella linea di Cesário Verde e Fernando Pessoa, che hanno fatto della capitale portoghese il teatro (o uno dei teatri) della loro inquietudine. In questa Lisbona, Manuel de Freitas testimonia il crepuscolo di una capitale decadente ma intimamente brillante. Collocandosi nell’ultimo periodo di sopravvivenza delle vecchie mercerie dagli arredi in legno e dalle antiche réclame ancoraincise sulle vetrine; dei caffè, delle taverne e delle tascas fumose, dai tavoli di formica stinta, il poeta seleziona (e crea) intorno a sé un ambiente che è allo stesso tempo specchio e simbolo.

