Libri di Marco Cerani

La Divina Commedia: un capolavoro per tutti e per tutte le età, in una gincana di stili. Amore che: Canto V, Paolo e Francesca. Un libro per i piccoli e i grandi studenti, e per i curiosi.

Quante domande può farsi un uomo lungo tutto il corso della vita? E quante risposte riuscirà a trovare? Dieci, cento, mille... Tutte? Certo, è una media figlia dell'ottimismo. Passiamo gran parte del nostro tempo, della nostra esperienza terrena a cercare e cercare, ma che cosa? Soddisfatti i bisogni, i desideri che appartengono alla sfera del vivere pratico e pedestre, ci interroghiamo persino sul senso del nostro ricercare, sul valore della domanda. Il viaggio alla ricerca di significato ha il più democratico dei tour operator alle sue spalle: lo si può fare a piedi o in limousine, può durare una settimana o decine di anni - spesso tutta la vita -, e che si scelga la formula single o famiglia poco conta, il conto non si paga né con assegni né strisciando una carta di credito, è solo il risultato dell'impegno, della voglia di andare del viaggiatore.

"Chiesi al vento di spirare volitivo come falce di maggio al grano; chiesi al sole d'infiammare più forte come fuoco di stagione al freddo; chiesi al mare di ergere la voce come madre al figlio; chiesi al monte di farsi scanno come staffa d'un destriero. Chiesi al vento per smorzar calura, chiesi al sole per infocare il corpo, chiesi al mare per un anelito, chiesi al monte per desio d'infinito. Chiesi, attesi; attesi e chiesi. Ottenni ogni alla quinta stagione e mezza, la stagione della paziente attesa: la verità."

Eccoci giunti alla fine, l'epilogo di un percorso cominciato qualche pagina fa e che si conclude - una conclusione sempre aperta, perché la letteratura, come la vita, non conclude - con il racconto delle vicende dei protagonisti dell'ultima avventura: "Giù il gettone". L'autore ci accompagna in un cammino costellato da difficilissime prove, quello della ricerca di sé, ma lo ha fatto alternando leggerezza e impegno, lasciando ai suoi personaggi il compito di parlare, agire e dare l'esempio attraverso la parola, la parola che scivola su carta e compone tre diversi percorsi, tre storie autonome e, allo stesso tempo, complementari: tutto qui, dicotomia e, infine, giù il gettone. Nel primo volume la ricerca coinvolge un personaggio pervaso da arroganza e malinconia prodotte dall'essere quasi privo di sentimenti umani; il secondo mette in scena pensieri e peripezie di un giovane perso tra il quotidiano e l'oltrevita, un adolescente come tanti che invece, come pochi, è alla costante ricerca di se stesso e di una entità superiore. L'ultimo episodio, ruota intorno al focus dell'io e della trascendenza, coinvolgendo un adulto alle prese con una totale incapacità di trovare il suo posto nel mondo. Un artista di strada - vagabondo nell'animo, prima ancora di esserlo per mestiere - ci accompagna nel suo quotidiano, donandoci brevi cenni, brevi riflessioni nate in presa diretta, da un'esperienza continua e sempre fresca del mondo e della gente che lo abita.

Il racconto di una giornata, l'emozione di un momento che dilaga tra le pagine, la frustrazione di quelle giornate che si susseguono lente e simili solo a se stesse: di diari ce ne sono di tutti i tipi, infiniti come il numero dei possibili compilatori. Il protagonista di questo nuovo scritto, collocabile a cavallo di quella sottile linea che distingue saggio e racconto, ci restituisce all'interno delle pagine del suo diario la cronaca delle giornate di un ragazzo comune, che prendendo il lettore per mano lo accompagna ora nel quotidiano, in quel mondo scandito dal chiasso della città e le raccomandazioni di una mamma altrettanto comune, ora in un viaggio metafisico, alla scoperta di qualcosa di più, del vero io che si nasconde dietro la maschera che noi tutti indossiamo per immergerci e sopravvivere alla routine.

"[...] È mio diletto solleticar le vostre menti [...]" Così afferma l'autore stesso nelle prime righe di questo libro; che poi libro non è: "libercolo", così lui lo chiama: "Tutto qui". A fronte di questo titolo, decisamente ironico, l'autore, nei panni di una creatura nata da una maldestra manipolazione genetica, con il compito di porre rimedio all'ignoranza umana, si occupa niente meno che di argomenti quali: la ricerca della verità, la libertà, la coscienza, la storia, la politica, la solitudine, la distinzione tra il bene e il male, lo scorrere della vita, i ricordi, la consapevolezza di sé e del proprio posto e compito in questo mondo. Il nostro "giostraio di parole", così si definisce, con risolutezza e serietà da pubblico ministero, punta il dito contro i mali dell'uomo moderno e lo invita a prender coscienza di sé e della propria esistenza in relazione agli altri.