Libri di Marco Del Ry
Navigare nell'inconscio. La diagnosi nella pratica clinica analitica
Marco Del Ry
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 464
È noto come in ambito psicopatologico i concetti di salute e di malattia mentali siano sfuggenti e mutevoli, per cui non è mai facile comprendere la sofferenza psichica e stabilirne con relativa certezza le caratteristiche e il livello di gravità. Quando una sofferenza dell’anima va considerata un sintomo e quando invece è un sentimento? E quando un fardello esistenziale non è più un peso inevitabile e persino utile da portare e si rivela un disagio che ha bisogno di cure? È anche a queste domande che dobbiamo dare una risposta ogni volta che cerchiamo di comprendere a fondo una determinata sofferenza psichica e di definirne, in una sintesi sufficientemente coerente ed esaustiva, i contorni, i contenuti, le cause e i possibili rimedi. Da qui la necessità, per il clinico analitico, di avere a disposizione un metodo diagnostico capace di integrare, in una correlazione feconda, i risultati dello studio di più campi di valutazione, e non tutti di specifica attinenza analitica. Si tratta di un modello diagnostico multifattoriale in cui i risultati dell’esplorazione analitica da un lato e dell’esplorazione psichiatrica e psicodinamica dall’altro si embricano a formare una sorta di arabesco, di mandala. Il fare diagnostico che il testo propone va infatti ben oltre l’idea di diagnosi comunemente accreditata in ambito analitico e, nel mettere in correlazione i numerosi campi di valutazione esplorati, si muove a differenti livelli di profondità, in modo circolare e in tutte le direzioni possibili, senza seguire alcun protocollo, così da poter offrire un quadro il più possibile esauriente e al tempo stesso dinamico del paziente. E anche se l’analisi resta l’esperienza del possibile, l’azzardo di chi entra in un labirinto verticale del quale si conosce l’ingresso e poco altro, è pur vero che in questa incertezza una diagnosi così formulata può offrire al terapeuta preziosi punti di riferimento e una bussola per orientarsi in quell’ignoto… per “navigare nell’inconscio”. Il libro spazia dalla storia della nosografia all’idea che della diagnosi avevano Freud e Jung, dall’anamnesi alla sintomatologia, dallo studio del livello di funzionamento mentale alla valutazione della personalità, fino ad arrivare ai temi più specificamente junghiani (archetipi, complessi, tipologia psicologica, sogni e immagini attive), temi che possiamo qui trovare tutti raccolti in un unico volume. Ciò fa di questo testo, oltre che un indispensabile manuale diagnostico, anche un prezioso compendio di psicologia junghiana, tanto utile, quanto di piacevole lettura. Prefazione di Augusto Romano.
Le immagini che curano. Immaginazione e clinica
Marco Del Ry
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2016
pagine: 200
Il libro cerca di fare chiarezza in un campo molto complesso e intricato, quale quello delle immagini e della dimensione clinica dell'immaginazione. Esso esplora la terra di mezzo fra la teoria e l'esperienza clinica, cercando di ricondurre reciprocamente l'una all'altra. Partendo da concetti fondamentali, spesso dati troppo per scontati, quali quelli di Immagine, di Immaginazione e di Metafora, il libro passa a prendere in esame alcuni modelli terapeutici immaginativi, a partire dall'Immaginazione attiva di Jung, cercando di individuarne i punti di forza in comune, ma anche i rispettivi limiti. L'obiettivo è quello di definire e proporre un modello terapeutico immaginativo integrato, orientato analiticamente, nel quale le immagini e l'immaginazione svolgano più di un "compito". Le immagini, infatti, sono in grado non solo di "svelare" ciò che è nascosto nell'inconscio, che spesso si manifesta attraverso il sintomo (e di possedere, di conseguenza, anche quella funzione "catartica" così cara a Freud), ma anche di "curare" quello stesso sintomo per mezzo dell'intervento del Simbolo risanatore che in esse si nasconde. Inoltre, esse sono anche il mezzo con cui il Simbolo può orientare l'individuo in quel percorso interiore di Individuazione teorizzato e personalmente esplorato da Jung. Infine, le immagini sono anche un "linguaggio" altro che può arricchire la dialettica analitica e sostituirsi alle parole laddove queste siano mute o reticenti.