Libri di Maria Giovanna Torchia

Un uomo alla fine della sua vita trova finalmente il coraggio di raccontare ciò che per decenni aveva custodito nel silenzio: le ombre di una giovinezza segnata dalla guerra, il peso delle scelte imposte, la brutalità della prigionia, ma anche la forza inattesa della speranza. Alla sua storia si intreccia quella della nipote, che cerca di ricomporre la figura del nonno mai davvero conosciuto. Nel suo desiderio di dare voce a ciò che è stato taciuto, diventa custode di una memoria familiare che rischiava di perdersi, una testimonianza di come la vita, nonostante il dolore, possa sempre germogliare di nuovo, se qualcuno sceglie di ascoltare e raccontare.

Delinda ha più di novant’anni e muore da sola in una clinica, lontana dai suoi cari. Nessuno può andare a trovarla a causa del Covid19: solo Giulio, nipote e militare, si reca al suo capezzale ed è proprio a lui che si manifesta l’anima della nonna. Un attimo prima di andarsene via per sempre, e riabbracciare chi l’ha preceduta nell’aldilà, Delinda racconta al giovane la storia della propria vita: un’esistenza che ha attraversato quasi tutto il Novecento in una successione di gioia, perdita, dolore, fede e perseveranza, guidata costantemente dall’amore per la propria famiglia, un amore che ignora i semplici concetti di tempo, spazio e dimensioni. Perché solo così può giungere senza ostacoli a chi lo si vuole donare.