Libri di Marina Mancini
I fratelli Leopardi: ricordi senigalliesi
Marina Mancini
Libro: Libro in brossura
editore: Metauro
anno edizione: 2024
pagine: 155
La celebre fiera internazionale della Maddalena è lo scenario che vede nella città di Senigallia tre dei fratelli Leopardi, seppure in momenti diversi e con differenti risonanze. A Senigallia vivono i loro zii, Eleonora Antici e Romualdo dei marchesi Baviera. Giacomo Leopardi durante i suoi viaggi vi sostò, perlopiù di passaggio e per brevi visite parentali. Gli spettacoli teatrali e la vita mondana ad essi connessa attraggono invece suo fratello Carlo, frequentatore del teatro La Fenice. I caffè, i negozi alla moda, le passeggiate lungo la riva visti con lo sguardo della loro sorella Paolina ci restituiscono, nel cruciale anno 1861, l’aspetto di una cittadina moderna e attraente. A due passi dal corso, nella dimora storica dei nobili Baviera, è celato il cinquecentesco capolavoro del plasticatore Federico Brandani, ispirato a capisaldi della letteratura antica e a suggestive sculture ellenistiche replicate nelle spettacolari volte che anche i fratelli Leopardi hanno ammirato.
I 450 anni (1574-2024) del monastero di Santa Cristina in Senigallia
Libro
editore: Villadiseriane
anno edizione: 2024
pagine: 96
Palazzetto Baviera di Senigallia: la nobile famiglia e il mito di Ercole
Marina Mancini
Libro
editore: Venturaedizioni
anno edizione: 2023
Statualità e non riconoscimento nel diritto internazionale
Marina Mancini
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 265
«Il presente studio ha ad oggetto il rapporto tra statualità e non riconoscimento nell'ordinamento internazionale. Esso si prefigge di accertare come si articoli tale rapporto in epoca contemporanea, rispondendo in maniera organica ad una serie di interrogativi su cui la dottrina ha fornito sinora solo risposte frammentarie. Un'indagine in materia è sollecitata dalla constatazione della realtà internazionale attuale. Da un lato, si registrano alcuni pretesi enti statuali che per motivi diversi non hanno ottenuto il riconoscimento di nessuno Stato, come il Nagorno Karabakh, il Somaliland e la Transnistria, o sono stati riconosciuti solo dallo Stato responsabile della loro creazione, come la Repubblica Turca di Cipro del Nord, e da pochissimi altri, come l'Abkhazia e l'Os-sezia del Sud. Dall'altro, si riscontrano altri pretesi Stati sul cui riconoscimento la comunità internazionale si è divisa, una parte consistente avendolo concesso e l'altra negato, come la Palestina e il Kosovo. Secondo la concezione tradizionalmente accolta della statualità, la qualità di Stato come soggetto di diritto internazionale è riservata all'ente che possieda determinati requisiti ispirati al principio di effettività, sovente identificati con quelli enunciati dall'art. 1 della Convenzione di Montevideo del 1933 sui diritti e doveri degli Stati, cioè una popolazione permanente, un territorio definito, un'autorità di governo e la capacità di entrare in relazione con gli altri Stati. Il riconoscimento non ha carattere costitutivo della soggettività internazionale dello Stato. La cosiddetta teoria dichiarativa, largamente prevalente nella dottrina contemporanea, lo configura come un atto unilaterale attraverso cui gli Stati preesistenti si limitano a constatare l'esistenza del nuovo Stato e a manifestare la volontà di intrattenere relazioni internazionali. (...)» (dall'introduzione)

