Libri di Martti Haavio
Splendore e scomparsa del regno di Biarmia
Martti Haavio
Libro: Libro in brossura
editore: Vocifuoriscena
anno edizione: 2021
pagine: 438
Sulle spedizioni vichinghe in Occidente sappiamo molto, ma è meno noto quanto le rotte verso le terre più arcane del Settentrione abbiano catturato l’interesse dei viaggiatori medievali. Nell’890 l’avventuriero norvegese Óttar giunse al Mar Bianco, dove aveva visto coste prospere e terre coltivate, ed era entrato in contatto con i Beormas, popolo «tanto ostile quanto civile» che parlava una lingua affine a quella dei lapponi. Il tema della Biarmia, terra periferica e impenetrabile, eppure regno dalle ricchezze immaginifiche, mondo popolato da giganti e creature infere, ha attraversato tutto il medioevo, affascinando storici come Adamo di Brema e Sassone Grammatico, ma lasciando tuttavia irrisolte alcune questioni: a quale ceppo appartenevano i suoi abitanti e quale lingua parlavano? La Biarmia storica era la Pohjola dai mille tesori dei cicli epici baltofinnici, reso celebre dal Kalevala? L’autore tenta di rispondere a queste e ad altre domande attraverso una rigorosa analisi critica delle fonti, proponendo alcune importanti riflessioni sull’archeologia biarmiana come paradigma della mutua influenza tra storia e mito.
Splendore e scomparsa del regno di Biarmia
Martti Haavio
Libro: Libro in brossura
editore: Vocifuoriscena
anno edizione: 2016
pagine: 382
Il tema della Biarmia, terra periferica e impenetrabile, eppure crocevia di culture, imperi e qanati, mercato fiorente, regno dalle ricchezze immaginifiche o mondo popolato da giganti e creature infere, ha attraversato tutto il medioevo affascinando storici come Adamo di Brema e Saxo Grammaticus, impreziosendo le topografie dei cicli scaldici, ma lasciando tuttavia irrisolte alcune questioni: a quale ceppo appartenevano i suoi misteriosi abitanti? Quale forma di civiltà avevano istituito e quale religione praticavano? La Biarmia storica era dunque la Pohjola dai mille tesori, il mitico “regno del nord” dei cicli epici baltofinnici, reso celebre dal Kalevala?
Splendore e scomparsa del regno di Biarmia
Martti Haavio
Libro
editore: Vocifuoriscena
anno edizione: 2015
pagine: 342
Sulle spedizioni vichinghe in Occidente sappiamo molto, ma è meno noto quanto le rotte verso le terre più estreme e arcane del Settentrione abbiano catturato l'interesse e stimolato la fantasia degli scandinavi. In un'epoca nella quale mito, desiderio di scoperta ed interesse economico si tendevano la mano, la cosiddetta Bjarmaland divenne presto una meta ambita per pionieri, mercanti e predoni. Starkaor il vecchio, Ragnar loobrókr, Þorir hundr sono solo alcuni degli avventurieri che partirono per il Bjarmialand, accecati dalla ricchezze dei "finni d'Hyperborea". Il tema della Bjarmia, terra periferica ed impenetrabile, eppure crocevia di culture, imperi e qanati, mercato fiorente, regno di grandi ricchezze o mondo popolato da giganti e creature infere, ha attraversato tutto il medioevo affascinando storici come Adamo di Brema e Saxo Grammaticus, impreziosendo le topografie dei cicli scaldici, ma lasciando tuttavia irrisolte alcune questioni: a quale ceppo appartenevano i suoi abitanti? Quale forma di civiltà avevano istituito e quale religione praticavano? La Bjarmia storica era dunque la Pohjola dai mille tesori, il mitico "regno del nord" dei cicli epici baltofinnici?