Libri di Maurizio Sarti
Rendicontazione e partecipazione sociale: dal bilancio sociale al bilancio partecipativo. Cosa sono e a cosa servono
Donatella Bruno, Maurizio Sarti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 192
Il PIL "misura tutto, eccetto ciò che rende la vita meritevole di essere vissuta". Con queste parole Robert Kennedy chiudeva un suo famoso discorso e, in queste parole, è racchiusa la ragione di questo volume. Si tratta di ricercare il benessere collettivo attraverso la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche. Mettere in relazione i bisogni con le scelte di politica pubblica, verificare la congruenza tra etica ed economia e dare significato agli strumenti di rendicontazione e partecipazione sociale. Ma, anche, diradare le nebbie che avvolgono sia gli strumenti di rendicontazione (bilancio sociale, bilancio di sostenibilità, bilancio ambientale e bilancio di genere) e che quelli di partecipazione (bilancio partecipativo e bilancio partecipato), dopo aver operato un collegamento ideale e concettuale tra le motivazioni etico-morali, insite nell'essere umano, le funzioni di controllo e d'intervento sociale e le conseguenti ricadute, comprese quelle di genere e ambientali dell'iniziativa privata e delle politiche pubbliche.
Fondi pensione. Passato, presente, futuro
Maurizio Sarti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2007
pagine: 144
Dopo quasi tre lustri dall'entrata in vigore della regolamentazione dei fondi pensione, ad oltre un decennio dalla riforma Dini e nel pieno del conferimento del TFR a fini previdenziali, la previdenza complementare, nel nostro paese, non ha ancora assunto un ruolo che gli spetta nel complesso sistema previdenziale. Coloro che hanno aderito ad una forma pensionistica complementare rappresentano ancora una parte minimale dei lavoratori italiani, sia dipendenti che indipendenti, e il grado di capitalizzazione dei fondi pensione risulta essere ancora residuale. La complessità del fenomeno ha consigliato d'indagare su una pluralità di concause: dall'instabilità normativa al deficit culturale, dalla carenza informativa al ruolo svolto dai vincoli imposti dal legislatore, dalla ritrosia ad utilizzare il TFR a fini pensionistici complementari, implementata dall'incertezza indotta da un dibattito confuso attorno alle tematiche della obbligatorietà e della volontarietà, ai sistemi d'investimento dei risparmi previdenziali e, infine, dall'influenza determinata dall'insufficienza delle risorse disponibili derivanti da rapporti di lavoro precari e da bassi salari. A determinare tale situazione hanno concorso molteplici attori, ciascuno per il proprio ruolo e la propria responsabilità: le istituzioni, il mondo del credito e della finanza, i sindacati dei lavoratori e le associazioni imprenditoriali.