Libri di Mauro Geraci
Insigni maestri. Tra storia, etnologia e religione
Libro
editore: Urbaniana University Press
anno edizione: 2020
pagine: 342
«I contributi presenti in questo volume ripercorrono i profili biografici, umani, scientifici, accademici di Bernardo Bernardi, Ugo Bianchi, Teobaldo Filesi, Vinigi L. Grottanelli, Italo Signorini, illustri professori che, sia pur in modi e periodi diversi del Novecento, tanto hanno contribuito alla maturazione delle prospettive conoscitive, etiche e didattiche della Pontificia Università Urbaniana, in campi disciplinari oggi più che mai vitali e determinanti quali la storia delle religioni, la storia dell’Africa, l’etnologia, come nei più generali rapporti tra storie, culture e religioni. Gli autori hanno il pregio di far emergere tra dettagli e affezioni non soltanto un profondo capitolo degli studi etnologici e storico- religiosi italiani (ancora da esplorare e che non cessa di rivelare sorprendenti ragioni di interesse) ma anche il panorama storico-culturale e sentimentale di un lungo periodo – assieme italiano, europeo, africano, americano, asiatico – entro cui è possibile comprendere a fondo la formazione, le scelte, le tematiche, le aspirazioni e le posizioni critiche, le tensioni conoscitive nel tempo maturate da questi insigni maestri.» (dall’Introduzione)
Giannina Malaspina cantastorie. Ediz. italiana e francese
Filippo Bonini Baraldi, Domenico Di Virgilio, Gianfranco Spitilli
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Bambun
anno edizione: 2017
pagine: 256
Questo volume nasce dall'incontro con Giannina Malaspina e Marino Ciprietti, cantastorie itineranti, attivi in una vasta area rurale e montana dell’Italia centrale nella seconda metà del XX secolo. Un incontro avvenuto nel 1993, in occasione dell’unica registrazione sonora della coppia durante le questue a domicilio, e maturato in un progetto che ha coinvolto numerosi protagonisti tra l’Abruzzo, Parigi e Lisbona. È una ricerca etnomusicologica e musicale che scaturisce dal desiderio di raccontare ed essere in qualche modo complici di uno straordinario e poco noto fenomeno rituale, intrecciato a sua volta a una vicenda umana particolarmente significativa. Accostandosi alle orazioni per i defunti, alle storie dei santi e alla canzone devozionale dei musicisti girovaghi – come sottolinea Mauro Geraci nell’introduzione – “Giannina inquadrerà il lutto mai sopito per la perdita del padre [...] facendosi a poco a poco lei stessa assieme a Marino portavoce, mediatrice di un cordoglio esteso e partecipato, di un dolore cantato ritenuto utile ed esemplare anche per tutti gli altri”.
Prometeo in Albania. Passaggi letterari e politici di un paese balcanico
Mauro Geraci
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 500
Sulla base di un'esperienza etnografica iniziata nel 2003, "Prometeo in Albania" restituisce, in una sintesi documentaria, il grande fermento letterario ed editoriale che, specie oggi, incide nella vita politica albanese; vita che dal 1991, anno finale del ferreo regime comunista durato mezzo secolo, volge alle nuove dinamiche del liberismo europeo e occidentale. Le continue iniziative, scritture, pubblicazioni, fiere, presentazioni, diatribe, scambi, che rendono particolarmente effervescente l'attuale panorama letterario albanese, movimentano di fatto, attraverso un mare di libri che producono autori e autorità, una versione aggiornata e matura di una concezione prometeica dello Stato e della vicenda storica nazionale, di cui qui si tenta una tematizzazione delle principali movenze rappresentative interne. In sintonia con un nazionalismo sorto sin dall'epoca romantica, le stesse pratiche librarie, la rocca illirica, Prometeo, Scanderbeg, Kadare, Madre Teresa, le statue dei partizan e dei martiri della nazione, come montagne, piramidi, "palazzi dei sogni", memorie dei gulag come il teatro del sangue e delle aquile, dei ponti come del mare, alla fine restituiscono, in un mosaico letterario e simbolico compiuto, l'Albania della vincente perdita o le metamorfosi dell'albanismo utili alle attuali transizioni dei poteri, per le quali il mito non è reperto ma presenza viva che serve a ricomporre le figure del tempo.