Libri di Michele Colafato
Maestri. Leadership spirituali: vie, modelli, metodi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2006
pagine: 272
L'altra faccia del maestro-insegnante è, presente in tutte le tradizioni spirituali, il maestro che non si pone l'obiettivo di "insegnare", cioè di "imprimere i segni" di una presunta sua conoscenza, nell'esistenza del discepolo ma si "limita" a guidarlo "alle soglie della propria mente". La doppia identità di Gesù: "didaskalos", che individua il Gesù storico, e "kyrios", il Gesù risorto. Il carattere magistrale, accanto a quello profetico, nella biografia di Muhammad. Il maestro taoista che "avanza regredendo" e "il maestro per eccellenza", Confucio, il cui modello mira alla trasmissione della dottrina. Lo zaddik, gli abba del deserto, i maestri sufi, Bonhoeffer nel carcere di Tegel, gli starcy, i maestri di dharma.
Da una vena unica
Michele Colafato
Libro: Copertina morbida
editore: Il Labirinto
anno edizione: 2009
pagine: 32
Dicono di strappi e di ferite i nuovi versi di Colafato, portando tuttavia in sé poteri lenitivi; se evocano piaghe di prigionia, annunciano, sia pure amare, raggiunte liberazioni: "sulle serrature e le ferite" si distendono le unzioni della poesia. Una poesia che si è andata affinando nell'uso di semitoni e staccati, con una vocalità a tratti vibrante, sempre essenziale: di pagina in pagina, tra ironie e agnizioni, si sente battere il suo cuore segreto, suo motore e sua mira: il silenzio. Per questo può contenersi e contenere, con ferma intensità, temi e moti contrapposti: la pena e la quiete, la lotta e la pacificazione, e perfino una sospirata gioia o almeno la "calma della mente", miltonicamente o buddicamente o cristicamente: tutto prende, scorre e si nutre "da una vena unica".
Mutuazioni e sconnivenze
Michele Colafato
Libro: Copertina morbida
editore: Il Labirinto
anno edizione: 2005
pagine: 104
"Amletico e falotico: si potrebbe provare a definire così l'umore e il tono dei versi di Michele Colafato; senza impedirsi di notare che i due aggettivi uniti formano l'anagramma quasi perfetto del nome dell'autore: un gioco, uno scherzo d'alfabeto. Amletico, per l'almanaccare drammatico, coinvolto oltre la morte con la figura del padre, per le fiere o miti ironie, e per certe fitte sarcastiche che l'autore non risparmia neppure a se stesso; falotico, per quella vena di bizzarria che attraversa l'intera opera, e prilla e sprizza sulle pagine in misurate acrobazie, conferendo alla sua poesia tratti di lucida stravaganza."