Libri di Michele Lupo
Io sono la montagna
Michele Lupo
Libro: Libro in brossura
editore: Epika
anno edizione: 2015
pagine: 102
Un uomo - la voce narrante - scrive una lettera a una donna. Tra il libero flusso dei pensieri emerge la storia di un meridionale emigrato in Germania negli anni Settanta o giù di lì, che poi imprime una svolta repentina (e più redditizia) alla sua vita qualche chilometro fuori dalla legalità. Trascorre anni in carcere, viene lasciato dalla moglie e dal figlio e trova lei, Vera, la destinataria della lettera, scesa a Milano dal suo paesello alpino per lui, che a più riprese cerca di redimerlo portandolo sulla via del Signore. Tra pagine grottesche e violente, con improvvisi picchi esilaranti, quest'uomo che finge di saperla lunga affida tutto il suo futuro e una curiosa ricerca di salvezza a una donna non meno tormentata di lui. Da un incontro del genere, poteva scaturire solo un'ilaro-tragedia nera e sorprendente.
Rosso in fuga
Michele Lupo
Libro: Libro in brossura
editore: Cult Editore
anno edizione: 2010
pagine: 200
L'onda sulla pellicola
Michele Lupo
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2003
pagine: 386
Nella geografia mentale di Livio Viola, professore per caso, arrabbiato e inconcludente, esistono fondamentalmente due luoghi: il cinema e il letto. Mentre fantastica di lavorare nel primo, finisce solitamente per ritrovarsi nel secondo e mai da fermo. Quando precipita in quello di Giulia le sue già sghembe coordinate si frantumano: si perde fra gli orridi inferni di scuole private e un'incessante messinscena di sé che riempia il vuoto della propria vita, sgangherata per partito preso e cronica mancanza di talento. Satirica cartografia di un io smarrito alla ricerca di un senso impossibile in un paesaggio italiano mercificato e violento, il libro è un romanzo beffardo e spigoloso sulla fine delle illusioni.
I fuoriusciti. Storie di fughe, ritorni e trascurabili vendette
Michele Lupo
Libro: Libro in brossura
editore: Stilo Editrice
anno edizione: 2010
pagine: 132
Un pittore fallito è alle prese con una piccola peste e un amore tormentato (Il babysitter). Due sorelle tanto diverse da assomigliarsi, a margine di un omicidio, inseguono le rispettive vite ingarbugliate (La sciarpa verde). Un sacerdote, dopo aver cercato nelle confessioni altrui le sue debolezze, si racconta a uno psicoanalista in una lettera delirante (Ego te absolvo). E ancora, un uomo rievoca il proprio passato di fanciullo del Sud cercandone il senso perduto (Gatti del Sud); un goffo libraio, una volta perso il lavoro, si reinventa venditore porta a porta e poi giustiziere (Cimento); e infine una poetessa, rinunciando alle parole proprie e altrui, si rassegna a una specie di harakiri spirituale (Congedo). Sono loro i fuoriusciti, chi per scelta, come beffarda forma di resistenza all'ipocrisia e alla vacuità delle consuetudini sociali, chi per selezione naturale, perché segnato da una fragilità interiore irrisolta. Come nella vita reale, il drammatico confina con il grottesco, la vendetta diventa talvolta sapido riscatto, le ambizioni si scontrano con l'ottusità e si infrangono come un sogno. Attraverso voci e stili diversi, che nell'insieme producono l'effetto di una piccola partitura polifonica, Michele Lupo raffigura il malessere del nostro tempo, senza compiacimenti e senza concessioni consolatorie, alternando malinconica ironia, svagatezza e crudeltà.