Libri di Natascha Wodin
Veniva da Mariupol
Natascha Wodin
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 380
Navigando quasi sovrappensiero su un sito internet russo, una scrittrice ritrova – per un caso che ha del miracoloso – una traccia della madre, morta da decenni, di cui ignora pressoché tutto. Inizia così un’indagine appassionante che ripercorre l’incredibile destino di una donna e della sua famiglia dispersa durante gli smottamenti politici e bellici del Novecento: dalla Rivoluzione d’ottobre alla crisi dei Paesi postsovietici. Così, senza mai alzarsi dalla scrivania, Natascha Wodin lascia che la Storia colmi a poco a poco i vuoti della memoria, imbarcandosi in un viaggio a ritroso fino alla città ucraina di Mariupol, da dove i suoi genitori vennero deportati come forza lavoro al servizio del Terzo Reich. "Veniva da Mariupol" è allo stesso tempo rielaborazione di una biografia incandescente e ricostruzione rigorosa di un crimine che ha segnato, nel silenzio dei popoli, milioni di individui: l’internamento dei lavoratori slavi. Tra false piste e colpi di scena Wodin restituisce un volto alle vittime rievocando personaggi memorabili. Una vicenda struggente che cambia rotta pagina dopo pagina dando forma a quella materia spesso inverosimile che è la realtà di ogni vita.
Avrò vissuto un giorno
Natascha Wodin
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 205
In forma di lettera a un figlio non nato, una donna racconta la sua infanzia e giovinezza, la storia di una solitudine e un'estraneità cosmiche. Nata da genitori russi in Germania alla fine della guerra, la protagonista cresce tra profughi e sradicati di mezza Europa in un insediamento ai margini di una città tedesca federale. Benché ammiri tutto ciò che è tedesco e non desideri altro al mondo se non integrarsi, per tutti lei è la "femmina russa" e la "zozzona". Ma la solitudine è anche fra le mura domestiche. L'unica figura protettiva, la madre, si è affogata nel fiume abbandonando la figlia adolescente a un padre-padrone dagli appetiti inequivocabili nei suoi confronti. Anche in età adulta, la ricerca delle origini produrrà un senso di estraneità.