Libri di Nicola Catelli
Fantasmi della tirannide. Rappresentazioni letterarie del tiranno
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2025
pagine: 320
Cosa caratterizza il tiranno? In che modo la sua immagine, incarnazione di un potere che il mondo antico aveva delineato come inumano e negatore dei fondamenti stessi della politica, ha continuato a fornire alla cultura europea modelli, suggestioni e persino un lessico condiviso? Volto di un ordine sociale, economico o tecnocratico oppressivo, figura simbolica riplasmata dai meccanismi della propaganda, metafora di una condizione esistenziale, il fantasma del tiranno continua a riemergere nella nostra quotidianità e ad attrarre l'immaginario globale. A partire da queste premesse, il volume propone un percorso coerente sulle rappresentazioni letterarie del tiranno, dal Medioevo alla riflessione di Machiavelli, dal teatro di Shakespeare e Alfieri all'Ottocento, dall'estetica dei «tiranni» novecenteschi alle riemersioni nella letteratura e nei media dell'età contemporanea. I singoli saggi di carattere letterario sono accompagnati da inquadramenti generali in cui la nozione di tirannide e la sua evoluzione, dall'eredità antica fino alle articolazioni contemporanee, vengono considerate dal punto di vista della storia delle dottrine politiche.
Parodiae libertas. Sulla parodia italiana del Cinquecento
Nicola Catelli
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 192
Nel corso del XVI secolo la parodia diviene oggetto di una specifica attenzione teorica che trova nei "Poetices libri septem" (1561) di Giulio Cesare Scaligero e nelle "Parodiae morales" di Henri Estienne (1575) gli esiti più rilevanti. Destinati a incidere a lungo sulla riflessione intorno a questa modalità di riscrittura, fino a collimare per molti aspetti con le prospettive teoriche attuali, i due trattati compiono un recupero sistematico delle speculazioni e delle esperienze parodiche classiche, affinando i tratti stilistico-formali e ampliando la portata euristica del fenomeno. In dialogo continuo fra sintesi e innovazione, teoria e prassi scrittoria, inventio ed elocutio, le opere di Scaligero e di Estienne sollecitano in tal modo un'immediata applicazione dell'artificio in ambito poetico neolatino, fornendo un modello anche per il versante volgare. Esse costituiscono perciò, insieme alle altre testimonianze cinque e seicentesche che in questo volume vengono considerate, il necessario viatico per avvicinare con uno sguardo d'insieme le forme che la parodia assume nel Cinquecento italiano, illuminando al contempo la più generale definizione di parodia che è stata al centro, negli ultimi trent'anni, di un rinnovato interesse.

