Libri di P. D. Accendere
Eros dèmone mediatore. Il gioco delle maschere nel Simposio di Platone
Giovanni Reale
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2021
pagine: 240
Il "Simposio", che Platone compose nel fiore dei suoi anni, è considerato un assoluto capolavoro non solo del pensiero filosofico greco ma della letteratura universale. Una parte non trascurabile di questo fascino risiede nella difficoltà di ricavare il senso ultimo di un testo che le molte voci rendono multiforme ed enigmatico. Partendo dalla sentenza di un grande negatore di Platone come Nietzsche, "Tutto ciò che è profondo ama la maschera", Giovanni Reale avanza una nuova, organica interpretazione del dialogo valorizzandone proprio l'aspetto teatrale, e lega questa lettura ai suoi innovativi studi sulle dottrine non scritte di Platone. Questa nuova edizione di Eros dèmone mediatore è guida alla comprensione di una delle opere chiave della nostra civiltà e importante tappa nel lungo itinerario di studi platonici di un filosofo che non ha mai smesso di cercare appassionatamente la verità.
Excerpta. Voci e testimonianze del pensiero contemporaneo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2007
pagine: 396
Il dramma della vita di Platone. Testo russo a fronte
Vladimir Sergeevic Solov'ëv
Libro: Copertina rigida
editore: Bompiani
anno edizione: 2010
pagine: 411
Vladimir Sergeevic Solov'èv (1853-1900), visionario profeta del dialogo e tenero amante della Sapienza Divina, scrisse "Il dramma della vita di Platone" nel 1898, lo stesso anno del secondo viaggio in Egitto allorquando cominciarono i primi segni di cedimento fisico dovuti al troppo lavoro. In 29 paragrafi Solov'èv analizza - facendo precedere il tutto da una lunga introduzione su come intendere il concetto di "dramma" nel pensiero greco a partire dai pre-socratici - il legame tra la teoria dell'amore di Platone (o meglio: la sua "crisi erotica", proprio come la definisce Solov'èv) e il consequenziale mutamento della sua visione del mondo. L'autore si chiede quale sia la svolta (e "quando", oltre al "come", precisamente, si sia consumata) che induce Platone - fino a quel momento pensatore del "non essente", fondatore del "pensare" metafisico e delle questioni gnoseologiche astrattamente interpretate - a dedicare le sue migliori opere all'amore.