Libri di Paolo Janni
L'uomo venuto da ogni dove. Barack Hussein Obama
Paolo Janni
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2011
pagine: 189
Obama, un presidente carismatico e ancora immensamente popolare nonostante la sconfitta subita dal partito democratico nelle elezioni congressuali di mezzo termine del novembre del 2010, è riuscito a far approvare nei primi venti mesi del suo mandato una trasformativa agenda domestica senza alcuna collaborazione del partito di opposizione. Nei prossimi due anni dovrà affrontare la distruzione dei redditi e dei posti di lavoro provocata dalla crisi economica lasciatagli in eredità ed una pesante agenda internazionale. Obama non è Bill Clinton, che sconfessato dagli elettori americani dopo solo due anni di presidenza diede vita ad un processo di "triangolazione" che gli permise di rimanere otto anni alla Casa Bianca. Obama non governa con un occhio ai sondaggi. Preferirebbe essere presidente quattro anni soltanto e far compiere al Paese il balzo in avanti riformatore del quale ha bisogno, piuttosto che vivacchiare otto anni alla Casa Bianca e lasciarla col sentimento di avere sciupato l'occasione storica di far avanzare l'America verso una più perfetta unione.
Le idee con le ali. La globalizzazione è un destino
Paolo Janni
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2009
pagine: 165
La globalizzazione è un prodotto della modernità occidentale, la conseguenza di un processo cumulativo e trasformativo scatenato dagli spettacolari sviluppi delle comunicazioni, della liberalizzazione economico-finanziaria e dell'apertura delle frontiere. Ormai la globalizzazione è un processo sociale irreversibile. Ogni Paese deve fare la sua parte nel mantenere sani i "fondamentali" dell'economia, nel migliorare le scuole, rispettare la legalità internazionale. La globalizzazione ha bisogno di una effettiva governance globale. Non di un utopico "stato mondiale", ma della cooperazione internazionale e della vasta rete di contatti tra individui e aziende, emersa negli ultimi venti anni. La leadership politica dovrebbe sentirsi attratta dall'opportunità di riformare le attuali istituzioni multilaterali (o di definire i contorni di istituzioni nuove) e aprire al mondo una nuova era di prosperità nella libertà e nella sicurezza. Una sfida intellettuale paragonabile a quella che si trovarono di fronte i padri fondatori degli Stati Uniti, quando vennero chiamati a disegnare le istituzioni per governare uno spazio senza frontiere e costruire una nazione "a pluribus unum": l'unità nella diversità della popolazione americana.
L'occidente plurale. Gli Stati Uniti e l'Europa nel XXI secolo
Paolo Janni
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 162
Il collasso ideologico del comunismo e la dissoluzione dell'URSS, la fine del mondo bipolare e l'egemonia americana, l'esplosione delle culture come ingredienti primordiali della politica internazionale, hanno portato allo scoperto le vecchie differenze tra le società delle due sponde dell'Atlantico che erano state pressoché rimosse durante la lunga guerra fredda. L'abitudine degli europei a giudicare il retaggio culturale e morale degli americani attraverso il prisma della loro propria esperienza storica e la perdurante fede degli americani sulla applicabilità universale del loro modello di vita hanno ancor più appesantito il dialogo transatlantico e contribuiscono, cumulativamente e perversamente, ad alterare il contenuto delle relazioni euro-americane. L'occidente esiste ancora, ma è tornato ad essere plurale. America ed Europa sono le due parti di uno stesso occidente, ma in un rapporto ineguale nel quale la supremazia militare degli Stati Uniti e le ambizioni americane di salvare il mondo da se stesso contrastano ora con gli istinti post-moderni degli europei.