Libri di Pasquale Cafarelli

L'autore rispolvera delle verità nascoste di Napoli, raccontando degli avvenimenti personali, della sua crescita e delle famiglie più importanti Napoletane che ha conosciuto a 360 gradi.

La raccolta di Poesie di Pasquale Cafarelli, nate durante gli anni più duri della sua vita.

Siamo nel 1950: avvenne l'incredibile fino a febbraio 1954. Poi tutto andò in letargo... A marzo del 1988 il protagonista morì: aveva 77 anni. Dopo almeno 11 anni vennero trovati i suoi tesori... Intanto saltiamo nel 2008 quando mi giunse da Melbourne un indirizzo Internet... Fu così che constatai che la storia era vera e cartacea, fino a quel momento. Emersero due documenti di cui uno eccezionale, riferito al protagonista un'uccisione a bordo della motonave Oceania... Insomma a Dante non sarebbe mancato un nuovo inferno per un'altra opera...

"Prima di inoltrarci nella bollente oltre che fascinosa e misteriosa lettura, desidero donare un ringraziamento doveroso all'inventore del nostro Grande Alfabeto Letterario, senza il quale mai avrei potuto divulgare il mio essere. Intanto va evidenziato subito che la mia passione è sempre stata quella di creare Eroi per il bene popolare. Francesco Melodio merita appunto quel rispetto dovuto agli Eroi. Leggendolo capirete fin dove si può penetrare quando si è sorretti dal Dono Divino e non dal bene Artificiale. Va altresì precisato che per istinto naturale quasi tutte le mie opere hanno trovato fertile terreno da arare con protagonisti napoletani. Aggiungo inoltre che la passione mi porta a stanziare quasi sempre in paesi comprendenti l'Asia Monsonica, dove regna da sempre un sole pallido, ed una luna triste. Leggete con attenzione e maestria se desiderate arricchire il vostro spirito: viva la libertà: senza però sciuparla. Avvisato equivale a mezzo salvato. Buona lettura e lunga vita." (Pasquale Cafarelli, Poetastro Pennaiolo)

Nessun paese, nessun continente si può più dire estraneo al fenomeno dell'immigrazione. Fiumi e fiumi di individui in fuga dai rispettivi paesi alla ricerca di una patria in cui si depongono le proprie disperate aspettative di vita e di sopravvivenza. È ciò che accade per il popolo vietnamita alla fine della guerra del Vietnam. Un'orda di profughi in fuga dalla repressione dei fratelli del nord, vede nella vicina Australia la possibilità di ricostruire le rispettive esistenze...

Nella fantastica e meravigliosa casa cafarelliana lo scrittore è il conquistatore di ombre, di ricordi, di miti al di là del possibile. Le trame dei racconti si muovono spesso in un mondo irreale,privo di collocazione precisa o di caratteri definiti,intriso di meraviglioso. Un mondo,anche quello che ritroviamo nell'opera "Vittorio", del tutto indipendente dalla realtà e svincolato dalle sue categorie di tempo, spazio e causalità. Anche in "Vittorio" dunque, il fantastico si sposa a quella anarchia naturale di contenuto nascosto in avventurosi animali umanizzati di cui il Cafarelli si serve con un linguaggio semplice ma creativo.

Anche con Enoe continuano gli intrecci tra personaggi storici che l'autore prende in prestito e rielabora secondo le sue volontà letterarie. L'autore spesso offre ai suoi personaggi un'altra possibilità: la sua possibilità di dire o fare quanto non gli è stato concesso in vita. Cafarelli colma lacune o vuoti lasciati qua e là da vite troppo spesso spezzate o smarrite nel loro cammino terreno.

Il protagonista di questo romanzo, Dantreul, compie un nuovo viaggio, peregrinando stavolta nei difficili ed inospitali meandri di quel mondo definito infernale da sì tanta letteratura. Qui egli,che si muove ed agisce da invisibile,si imbatte in incontri illustri ed inaspettati ognuno dei quali ci immerge in trame narrative dense di riferimenti storici e mitologici.. Ancora una volta dunque, Pasquale Cafarelli affida al viaggio, al peregrinare umano, quel significato di puro piacere per la conoscenza e la verità di qualunque natura esse siano.

Un romanzo la cui trama si svolge prevalentemente in un territorio situato al confine col Messico, presso il magico Rio Grande del Norte e che racconta di come spesso la natura, attraverso mezzi e modi insondabili, interviene nei fatti umani, nella storia, per ristabilire sorti e condizioni tante volte vessate e calpestate dall'operato dell'uomo. Nel racconto, il riscatto di un popolo, quello dei nativi americani, che la mano e la mente crudele dell'invasore bianco credeva di aver sterminato e messo da parte ma che nel protagonista e nei prodigi ad esso legati trova la possibilità di rinascere.

L'opera ha come contesto storico i primi anni del XIV secolo e tra i suoi protagonisti uno in particolare si distingue e del quale se ne dà una fantasiosa collocazione: Dante Alighieri. Al Sommo Poeta l'autore, seguendo la sua fervida immaginazione, attribuisce e magistralmente associa, una vita parallela dalla quale, come è ovvio, scaturiscono fatti e persone che arricchiscono le pagine di questo racconto.

Il romanzo è il resoconto dell'insolito e fantastico viaggio che il protagonista fa secondo un itinerario che lo conduce dalla dimensione ultraterrena in cui si trova in quanto defunto, fin sull'amata terra attratto com'è dalla malinconia e dalla nostalgia degli affetti a lui più cari ma anche dalla volontà di acclarare e dipanare misteri legati alla vita di illustri personaggi del mondo della cultura scientifica e non solo. Un viaggio ricco di riflessioni sulla natura umana e di sofferenza che deriva dalla difficoltà o spesso dalla impossibilità da parte del protagonista di intervenire nelle realtà terrene con lo scopo di indicare le semplici seppur irriconoscibili vie che conducono alla pace ed alla verità.