Libri di R. Piccoli
Teoria della religione
Georges Bataille
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2020
pagine: 128
“La morte di Dio non è stata soltanto l’«evento» che ha suscitato, nella forma che noi conosciamo, l’esperienza contemporanea: essa ne disegna indefinitamente il grande sostegno scheletrico. Bataille sapeva bene quali possibilità di pensiero questa morte poteva aprire, e in quale impossibilità essa impegnava il pensiero. Cosa vuol dire, infatti, la morte di Dio se non una strana solidarietà tra la sua inesistenza che esplode e il gesto che lo uccide? Ma cosa vuol dire uccidere Dio se non esiste, uccidere Dio che non esiste? Probabilmente, vuol dire ucciderlo perché al tempo stesso non esiste e affinché non esista (è la risata). Uccidere Dio per liberare l’esistenza da questa esistenza che la limita, ma anche per ricondurla ai limiti che questa esistenza illimitata cancella (è il sacrificio). Uccidere Dio per ricondurlo a quel nulla che egli è; per manifestare la sua esistenza nel cuore di una luce che la fa fiammeggiare come una presenza (è l’estasi). Uccidere Dio per perdere il linguaggio in una notte assordante, e perché questa ferita lo faccia sanguinare fino a che zampilli un «immenso alleluia perduto nel silenzio senza fine» (è la comunicazione). La morte di Dio non ci restituisce a un mondo limitato e positivo, ma a un mondo che si snoda nell’esperienza del limite, si fa e si disfà nell’eccesso che lo oltrepassa.” (Michel Foucault) Testo stabilito da Thadée Klossowski. Con uno scritto di Paola Alberti.
Voci sciamaniche. Raccolta di esperienze visionarie
Joan Halifax
Libro: Libro rilegato
editore: Terra di Mezzo
anno edizione: 2013
pagine: 272
"Un giorno porterò la mia casa ancora più lontano fra le colline, forse farò a meno del tutto di una capanna, diventerò parte dei boschi. Lì, lo spirito ha ancora qualcosa, per noi, da scoprire."
Colposcopia. Clinica e terapia
Libro: Libro rilegato
editore: Elsevier
anno edizione: 2004
pagine: 224
Teoria della religione
Georges Bataille
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2015
pagine: 119
"La morte di Dio non è stata soltanto l''evento' che ha suscitato, nella forma che noi conosciamo, l'esperienza contemporanea: essa ne disegna indefinitamente il grande sostegno scheletrico. Bataille sapeva bene quali possibilità di pensiero questa morte poteva aprire, e in quale impossibilità essa impegnava il pensiero. Cosa vuol dire, infatti, la morte di Dio se non una strana solidarietà tra la sua inesistenza che esplode e il gesto che lo uccide? Ma cosa vuol dire uccidere Dio se non esiste, uccidere Dio che non esiste? Probabilmente, vuol dire ucciderlo perché al tempo stesso non esiste e affinché non esista (è la risata). Uccidere Dio per liberare l'esistenza da questa esistenza che la limita, ma anche per ricondurla ai limiti che questa esistenza illimitata cancella (è il sacrificio). Uccidere Dio per ricondurlo a quel nulla che egli è; per manifestare la sua esistenza nel cuore di una luce che la fa fiammeggiare come una presenza (è l'estasi). Uccidere Dio per perdere il linguaggio in una notte assordante, e perché questa ferita lo faccia sanguinare fino a che zampilli un 'immenso alleluia perduto nel silenzio senza fine' (è la comunicazione). La morte di Dio non ci restituisce a un mondo limitato e positivo, ma a un mondo che si snoda nell'esperienza del limite, si fa e si disfa nell'eccesso che lo oltrepassa." (Michel Foucault)
La decadenza del mentire-The decay of lying
Oscar Wilde
Libro: Libro in brossura
editore: Damocle
anno edizione: 2012
pagine: 132
"La natura non è la gran madre che ci ha partoriti, è la nostra creazione, e prende vita nel nostro cervello. Le cose sono perché noi le vediamo, e quel che noi vediamo, e come noi vediamo dipende dalle Arti che hanno influito in noi. Guardare una cosa è assai differente dal vederla; nessuna cosa si vede finché non se ne vede la bellezza; allora, e solo allora, la data cosa comincia ad esistere. Ora la gente vede le nebbie, non perché vi sian le nebbie, ma perché poeti e pittori hanno narrato la misteriosa bellezza di tali effetti."
Teoria della religione
Georges Bataille
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2008
pagine: 119
"La morte di Dio non è stata soltanto l''evento' che ha suscitato, nella forma che noi conosciamo, l'esperienza contemporanea: essa ne disegna indefinitamente il grande sostegno scheletrico. Bataille sapeva bene quali possibilità di pensiero questa morte poteva aprire, e in quale impossibilità essa impegnava il pensiero. Cosa vuol dire, infatti, la morte di Dio se non una strana solidarietà tra la sua inesistenza che esplode e il gesto che lo uccide? Ma cosa vuol dire uccidere Dio se non esiste, uccidere Dio che non esiste? Probabilmente, vuol dire ucciderlo perché al tempo stesso non esiste e affinché non esista (è la risata). Uccidere Dio per liberare l'esistenza da questa esistenza che la limita, ma anche per ricondurla ai limiti che questa esistenza illimitata cancella (è il sacrificio). Uccidere Dio per ricondurlo a quel nulla che egli è; per manifestare la sua esistenza nel cuore di una luce che la fa fiammeggiare come una presenza (è l'estasi). Uccidere Dio per perdere il linguaggio in una notte assordante, e perché questa ferita lo faccia sanguinare fino a che zampilli un 'immenso alleluia perduto nel silenzio senza fine' (è la comunicazione). La morte di Dio non ci restituisce a un mondo limitato e positivo, ma a un mondo che si snoda nell'esperienza del limite, si fa e si disfa nell'eccesso che lo oltrepassa." (Michel Foucault)
Teoria della religione
Georges Bataille
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2002
pagine: 128
Lo sport bocce. Tecnica, didattica e metodologia di allenamento
V. Bin, M. Ceccato, R. Piccoli
Libro
editore: Società Stampa Sportiva
anno edizione: 1994
pagine: 180
La decadenza del mentire-The decay of lying
Oscar Wilde
Libro: Libro in brossura
editore: Damocle
anno edizione: 2023
pagine: 104
La natura non è la gran madre che ci ha partoriti, è la nostra creazione, e prende vita nel nostro cervello. Le cose sono perché noi le vediamo, e quel che noi vediamo, e come noi vediamo dipende dalle Arti che hanno influito in noi. Guardare una cosa è assai differente dal vederla; nessuna cosa si vede finchè non se ne vede la bellezza; allora, e solo allora, la data cosa comincia ad esistere. Ora la gente vede le nebbie, non perché vi sian le nebbie, ma perché poeti e pittori hanno narrato la misteriosa bellezza di tali effetti.