Libri di Raffaele Zocchi
I miei versi classici. Silloge di libere versioni in napoletano di liriche greche e latine
Raffaele Zocchi
Libro: Libro in brossura
editore: La valle del tempo
anno edizione: 2024
pagine: 84
Che cosa hanno in comune Saffo, Alcmane e Catullo con Ferdinando Russo, Salvatore Di Giacomo e Raffaele Viviani oltre al fatto di essere tutti dei grandi poeti? Anche se può sembrare strano, hanno in comune il ceppo linguistico, perchè l'idioma napoletano discende direttamente dal greco classico, che per anni si è parlato nella nostra città, per essere poi sostituito dl latino. La trasposizione dei versi dei poeti classici in napoletano avviene con naturalezza, ed è questo che fa, con mirabile opera, Raffaele Zocchi. Lo scopo di questo lavoro è duplice; da un lato diffondere al di fuori dei circuiti consueti la poesia del mondo classico e, dall'altro, valorizzare il napoletano ricongiungendolo alle sue origini.
Il delitto delle Fosse del Grano
Raffaele Zocchi
Libro: Libro in brossura
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2020
pagine: 118
Il ritrovamento del cadavere di un giovane nobile nelle Fosse del grano, il deposito delle scorte di grano nella Napoli del Settecento, fa scattare un’indagine per scoprire il colpevole, affidata al capitano di giustizia Pietro Trematerra. L’affare è delicato, trattandosi di famiglia in vista nella società napoletana del tempo e diventa ancora più delicato quando si scopre che possono essere coinvolte altre famiglie di antica nobiltà e molto potenti, al punto che il re Carlo III in persona si interessa dell’evolversi della vicenda, informandosi attraverso il segretario di Stato Bernardo Tanucci. La trama si sviluppa in una Napoli popolata da personaggi tipici, appartenenti a tutte le classi sociali, comprese le suore di clausura di un antico convento, tra colpi di scena, cunicoli sotterranei, delitti che si susseguono, fino alla soluzione dell’enigma.
Pinzillacchere
Raffaele Zocchi
Libro: Libro in brossura
editore: L'Autore Libri Firenze
anno edizione: 2013
pagine: 122
"Catullo definiva i suoi versi immortali e bellissimi 'nugae', cosucce; il nostro autore definisce "pinzillacchere", inezie, questi suoi piacevoli racconti. Parole... parole per descrivere contenuti diversi, attraverso narrazioni di breve estensione; parole attraverso le quali il mondo interiore del nostro autore si estrinseca in una costellazione di immagini all'insegna del fantastico o del realistico..." (dalla Prefazione)

