Libri di Rita Floridia
Il sorriso della speranza. Intervista a Nino Baglieri
Rita Floridia
Libro: Libro in brossura
editore: Kromatoedizioni
anno edizione: 2022
pagine: 50
Rita Floridia è assistente sociale specialista, responsabile dell’Area integrata dei Servizi Sociali – Distretti Sanitari aziendali dell’Asp 7 di Ragusa. Specializzata in “Programmazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali”, ha lavorato per circa 25 anni presso l’Ospedale “Maggiore” di Modica, oggi intitolato “Nino Baglieri”. Attualmente lavora presso i servizi territoriali del Distretto sanitario di Modica nel campo della non autosufficienza e disabilità. È autrice di un’altra pubblicazione nel campo dei servizi sociali, scritta a quattro mani, dal titolo “La dignità nel Morire. Intervento sociale, bioetica, cura del fine vita”, Edizioni La Meridiana. Ha raccolto questa intervista in occasione della sua tesi di Diploma universitario in Servizio Sociale, a.a. 1987-88, dal titolo “Eutanasia o Cultura positiva della Morte? Studio e intervento di un assistente sociale”.
Dignità nel morire. Intervento sociale, bioetica, cura del fine vita
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2010
pagine: 144
Oggi, "assistere i morenti" rappresenta un dovere fondamentale della società civile nei confronti delle persone. Il fenomeno è nuovo perché oggi si muore sempre più spesso in ospedale lontano da casa e dall'affetto dei propri cari. E l'ospedale, costretto ad accogliere molti malati in fase terminale, si trova impreparato. Un tempo l'assistenza alle persone gravemente malate era un compito che ricadeva sulle famiglie, mentre oggi tra la struttura sanitaria e la famiglia si genera una frattura. Il malato, così, si trova affidato alle cure di un'istituzione sanitaria, pubblica o privata, che dispone di mezzi e personale specializzato, ma non in grado di compensare la perdita delle relazioni umane. Si muore in stanze d'ospedale impersonali, male e soli. L'isolamento che circonda colui che sta per morire non è solo un fenomeno psicologico ma è soprattutto una conseguenza del nostro modo di organizzare il momento della morte. Questo contesto configura un ambito assolutamente inedito eppure cruciale in cui collocare l'azione di un servizio sociale che operi per ricucire la frattura relazionale tra il paziente, i suoi cari e il sistema sanitario. In quella frattura si consumano, infatti, decisioni di straordinaria densità sul fine vita. Di questo non si discute né si pubblica. Queste pagine, le prime in assoluto su un tema ormai evitato dall'ipocrisia ed eluso dalle polemiche, sono scritte con lucidità e coraggio, competenza e partecipazione. Senza quella relazione risanata, infatti, non è possibile recuperare fino in fondo il senso profondo della compassione dalla quale può maturare la decisione sul momento ultimo. Nessuna norma giuridica, infatti, può sostituire il valore etico di un accompagnamento sensibile e umano che consenta a ciascuno di aspirare a congedarsi con dignità.