Libri di Rosalba Zuccaro
Vasco Bendini. Opere (2000-2013). Catalogo della mostra (Roma, 30 maggio-1 ottobre 2016)
Carlo Lorenzetti, Rosalba Zuccaro, Francesco Moschini
Libro: Copertina rigida
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 1996
pagine: 120
Sono squarci di luce, o forre d'ombra; giorni incendiati o spenti; orme imperfette di ali che sono passate nel cielo livido, lasciandovi un segno, appena un ricordo lontano d'un loro rapido transito, le opere ultime di Bendini. In modo non dissimile, in fondo, da quella prima sua stagione, subito alta e assoluta: sospinto sempre, e quasi costretto, da quella oscillazione perenne fra flagranza ed assenza, a immaginare una 'figura che non ha somiglianze: sognata, fantasmatica, "quasi metafisica" è stato detto (F. Gualdoni) - fluttuante fra vero e realtà mai avvistata, fra memoria e avventura della mente. Una 'figura che è come se stringesse le ragioni dell'esistenza un attimo prima di precipitarsi nella voragine che l'avrebbe risucchiata. In un bilico serbato ad ogni passo, che Francesco Arcangeli ha per primo intuito al fondo della sua opera, e che l'ha fomentata d'ambiguità. (F. D'Amico)
Alberto Gerardi. Opere dal 1919 al 1959. Catalogo della mostra (Assisi, 16 febbraio-13 aprile 2008)
Rosalba Zuccaro
Libro: Copertina morbida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2008
pagine: 63
Il Museo Fazzini di Assisi è giunto ben alla sesta pubblicazione della sua collana Laboratorio, dedicata ad importanti interpreti del linguaggio scultoreo contemporaneo. Questa è la volta di Alberto Gerardi, nato a Roma sul finire dell'Ottocento ivi morto a metà degli anni Sessanta del Novecento, si forma presso la bottega paterna nel reatino, per poi proseguire la sua educazione presso il Museo Artistico Industriale di Roma, dove è allievo prediletto di Duilio Cambellotti. All'inizio degli anni '20, la carriera di Gerardi svetta alla Prima Biennale romana, dove vince un premio per le arti decorative. Raggiunta fama nel campo delle arti applicate viene chiamato nel 1923 ad insegnare nel Museo Artistico Industriale, del quale diverrà direttore nel 1932, chiamando a sua volta all'insegnamento artisti come Alberto Ziveri e Pericle Fazzini. Tra le sue opere si rammenta la grande corona in ferro e argento destinata a recintare la roccia dell'agonia nella Basilica dell'Orto del Getsemani a Gerusalemme.