Libri di S. Bandera (cur.)
Andrea Mantegna. Rivivere l'antico, costruire il moderno. Catalogo della mostra (Torino, 12 dicembre 2019-4 maggio 2020)
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 319
Gli ultimi decenni hanno visto importanti pubblicazioni, soprattutto cataloghi di mostre, dedicate ad Andrea Mantegna (1431-1506), protagonista della cultura figurativa rinascimentale: le importanti rassegne di Londra e New York del 1992, quella memorabile di Parigi del 2008, curata da Giovanni Agosti, le esposizioni tenutesi in contemporanea a Padova, Verona e Mantova, organizzate nell'ambito delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla sua morte nel 2006 hanno portato all'attenzione del pubblico novità in merito al suo insegnamento e alla sua eredità, oltre a un'ampia selezione di opere autografe e di artisti fortemente legati al maestro... La mostra di Torino e il catalogo che l'accompagna presentano l'intero percorso artistico di Mantegna, dai prodigiosi esordi giovanili al riconosciuto ruolo di artista di corte e sono articolati in sezioni che evidenziano momenti particolari della sua carriera e significativi aspetti dei suoi interessi e della sua personalità artistica. Nel catalogo viene proposta una lettura della figura di un artista che definì la sua arte potente e originale sulla base della profonda e diretta conoscenza delle opere padovane di Donatello, della familiarità con i lavori di Jacopo Bellini e dei suoi figli, delle novità fiorentine e fiamminghe, nonché dello studio della scultura antica e dell'attenta osservazione del mondo circostante. Un'attenzione particolare è dedicata al suo ruolo di artista di corte a Mantova e alle modalità con cui egli definì la fitta rete di relazioni e amicizie con scrittori e studiosi che lo resero un riconosciuto e importante interlocutore nel panorama culturale, capace di dare forma visiva a ciò che gli Umanisti potevano esprimere solo a parole.
LR100. Rinascente. Stories of innovation
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 311
"Lo schema dei grandi magazzini trova la sua origine molto probabilmente nelle esposizioni universali, inaugurate nel1851 dalla Great Exhibition tenutasi a Londra, che proponevano un'architettura sperimentale in ferro, adatta per spazi espositivi grandiosi, e presentavano nella società desiderosa di novità dell'Europa del secondo Ottocento un sistema di relazioni finalizzato a portare il bello e il moderno nella quotidianità anche grazie alla positiva produzione industriale meccanizzata. Questo mondo di esposizioni universali e questa cultura ci sono significativamente rappresentati non solo da Zola, ma anche da Baudelaire (Le Cygne, 1860), che vede la società del tempo attraverso il filtro della nuova città, vera protagonista dei suoi testi, e dalle sue sollecitazioni, dominate dal fascino della moda, da lui interpretata come la spinta vivificante della donna moderna."
7 fotografi a Brera. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2014
pagine: 160
Quello di Brera con la fotografia è un rapporto antico. La prima campagna fotografica nelle sale del museo fu realizzata nel 1903, dopo il riallestimento operato dal soprintendente Corrado Ricci. L'ultima fu condotta nel 1950, in occasione dell'inaugurazione della Pinacoteca riedificata dopo la seconda guerra mondiale. Ma da allora sembra quasi che quel particolare tipo di spettatore che è il fotografo si sia sottratto alla documentazione del percorso espositivo di Brera. Ora, anche in vista di un nuovo cambiamento, con il progetto della "Grande Brera" e l'auspicata apertura di Palazzo Citterio, è stato chiesto a sette fotografi, di generazioni e formazione diverse - Luca Carrà, Mario Cresci, Paola Di Bello, Mario Dondero, Carlo Orsi, Giovanni Ricci e Annalisa Sonzogni - di percorrere le sale della Pinacoteca di Brera cogliendone i molteplici aspetti. Ogni autore, usando tecniche diverse, ha rappresentato la vita di questa istituzione secondo la propria personale sensibilità. Le loro fotografie ci mostrano un quadro inaspettato, talvolta anche ironico o misterioso, ma sempre affascinante, di un museo che da oltre due secoli è uno dei luoghi chiave per l'identità culturale di Milano. Preceduto dall'introduzione di Sandrina Bandera, il volume comprende i testi di Cecilia Ghibaudi, Carlo?Bertelli, Tiziana Serena, Giorgio Zanchetti e le biografie dei fotografi (a cura di Giorgio Zanchetti).
Mantegna. Cristo morto
Libro
editore: Skira
anno edizione: 2014
pagine: 120
Dedicato a uno dei sommi capolavori dell'arte mondiale di tutti i tempi, questo volume viene pubblicato in occasione del nuovo allestimento dell'opera all'interno della Pinacoteca di Brera. Il progetto studiato da Olmi - che coinvolge in un dialogo ad un tempo serrato e poetico anche la Pietà di Giovanni Bellini - sottolinea il significato profondo del Cristo morto, dipinto destinato probabilmente alla devozione personale del pittore, dal momento che risulta registrato nel 1506 fra le opere presenti nel suo studio poco dopo la sua morte, quale unico dipinto non in fase di lavorazione. La tela del Mantegna è caratterizzata da una visione essenziale e da una resa quasi rarefatta del dolore. Con un linguaggio altrettanto scabro ed essenziale il progetto di Ermanno Olmi riesce a valorizzare tutte le potenzialità drammatiche del dipinto, dando vita a una nuova visione, che nel pieno rispetto delle regole espositive, curate in ogni dettaglio, rivoluziona i tradizionali criteri museali.
Kerouac beat painting
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 176
Attraverso un corpus di lavori inediti in Italia, il volume getta una luce del tutto nuova sull'attività pittorica e grafica di una delle icone letterarie del XX secolo, lo scrittore americano Jack Kerouac, padre della Beat Generation. Dal confronto tra produzione letteraria e artistica emerge il suo labirintico processo creativo che dalla percezione visionaria della realtà, espressa appunto attraverso il medium del disegno e della pittura, arriva alla scrittura, alla musica, alla poesia e al cinema. Per la produzione prettamente artistica, perseguita anche grazie a un vero percorso di "formazione", furono molto importanti non solo le sue relazioni con la tradizione della cultura visiva americana, con gli altri autori del movimento beat (da Alien Ginsberg a William S. Burroughs), ma anche con i maestri della pittura informale e della Scuola di New York che egli iniziò a frequentare dalla seconda metà degli anni cinquanta. La monografia si articola in differenti nuclei che intrecciano la vita e la poetica di Kerouac con l'eccezionalità delle opere presentate. Di particolare interesse sono poi i riferimenti dell'autore che spaziano da Proust a Breton, dai ritratti di personaggi famosi come Joan Crawford, Truman Capote, Dody Muller o il cardinal Montini, alle sue visioni costruite intorno a un sincretismo religioso sospeso tra buddhismo e cattolicesimo, dai riferimenti alla cultura beat, come Robert Frank e William S. Burroughs, fino a lambire l'espressionismo astratto.
Hayez nella Milano di Manzoni e Verdi
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2011
pagine: 120
Con questo volume Francesco Hayez si conferma protagonista assoluto della pittura romantica italiana. Il catalogo, realizzato in occasione della mostra presso la Pinacoteca di Brera, è dedicato sia alla figura dell'artista, sia al contesto artistico e culturale di Milano nei decenni cruciali per la storia dell'Italia. Milano non è stata, come Torino, Firenze e Roma, capitale dell'Italia, unificata nel 1861, di cui ricorre nel 2011 il centocinquantenario. Ma quella che venne considerata la "capitale morale" ha avuto un ruolo, superiore a qualsiasi altra città italiana, decisivo per l'unità culturale del nostro Paese. Milano è stata nell'Ottocento il più importante centro per l'editoria, la produzione artistica, il mercato dell'arte e il collezionismo, l'attività musicale in riferimento soprattutto al melodramma, destinato ad una ininterrotta fortuna internazionale. Francesco Hayez (Venezia 1791 - Milano 1882), celebrato da Giuseppe Mazzini come interprete delle aspirazioni nazionali, è stato insieme ad Alessandro Manzoni (1785-1873) e Giuseppe Verdi (1813-1901) uno dei tre protagonisti che hanno rappresentato il primato milanese nell'ambito letterario, della pittura e della musica. Con la tragedia (Carmagnola e Adelchi) e il romanzo moderni (I Promessi Sposi), la grande pittura storica e il ritratto, il melodramma, i tre artisti hanno fornito i modelli in cui la nuova nazione potesse riconoscersi.
La pinacoteca di Brera
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 224
La guida offre un'occasione per ripercorrere la lunga storia della Pinacoteca di Brera attraverso i suoi grandi capolavori di pittura dal XIV al XX secolo, come per esempio lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, il Cristo morto di Andrea Mantegna, La Pala Montefeltro di Piero della Francesca, la Pietà di Giovanni Bellini, la Predica di san Marco ad Alessandria d'Egitto di Gentile e Giovanni Bellini, Il ritrovamento del corpo di san Marco di Tintoretto, la Cena in casa di Simone di Paolo Veronese, la Pala di Pesaro di Giovan Gerolamo Savoldo, il San Sebastiano di Vincenzo Foppa, il Cristo alla colonna di Donato Bramante, la Crocifissione di Bramantino, la Cena in Emmaus di Caravaggio, il San Gerolamo in meditazione di Jusepe de Ribera, il Cenacolo di Pieter Paul Rubens, le Vedute di Canaletto e Bellotto, Il bacio di Francesco Hayez e la Fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo.